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(10 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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    (Di lavoro si muore)

    La strage della ThyssenKrupp di Torino è l’ennesima tragedia annunciata

    Aumentano i profitti e cresce lo sfruttamento. Diminuiscono i salari ed i diritti. Si muore sempre più di lavoro

    (12 Dicembre 2007)

    Le statistiche riportano di continui infortuni e morti sul lavoro. Solo nel 2006 i lavoratori uccisi in Italia per soddisfare la sete di profitto dei propri padroni sono stati 1302 (quasi 4 al giorno di media!) e poco meno di un milione gli infortuni. Il caso della strage alla ThyssenKrupp è, quindi, soltanto l’ennesima tragedia annunciata.

    I sindacati della concertazione continuano a ripetere le solite litanie: “serve una legge, un intervento legislativo a salvaguardia dei lavoratori”. Come non condividere normative a tutela della salute e della sicurezza?
    Ma la risposta ad un’emergenza sociale di questa portata non può essere quella di puntare tutto su un pugno di leggi che, di per sé, non possono abbattere infortuni, malattie professionali e morti sul lavoro perché causate dalla mano libera dei padroni sulla vita dei lavoratori.

    Peraltro siamo ormai abituati alla prassi consolidata che le leggi che devono sanzionare i padroni, senza un controllo ed una mobilitazione operaia, non vengono quasi mai applicate mentre spesso si abbattono come scuri sui lavoratori ed i loro delegati legittimamente eletti!

    I fatti ci dicono che mentre in questi anni sono cresciuti i profitti aziendali, decine di malattie professionali non vengono neppure riconosciute, si lavora sempre di più percependo salari da fame e, non solo la nostra vita, ma l’esistenza di tutti lavoratori noi è diventata precaria.
    In Italia col salario non si arriva alla quarta settimana del mese, in più le assunzioni, se si fanno, sono soprattutto a tempo determinato o sono inserimenti di “interinali” e di “formazione lavoro”.

    Tanto gli operai ormai sono costretti a fare i “flessibili” e i padroni con la loro vita possono fare quel che vogliono: straordinari a mille, sicurezza a zero!

    E’ vergognoso che i sindacati confederali, contro questa emergenza, con una mano proclamano solo 2 ore di sciopero, mentre con l’altra continuano a firmare e avallare accordi che istituzionalizzano sempre più la precarietà, incentivano gli straordinari e aumentano la flessibilità oraria, cause prime proprio dell'aumento delle morti e degli infortuni sul lavoro!

    L’assenza di sicurezza nei luoghi di lavoro, la perdita di potere di acquisto dei salari, delle pensioni e dei diritti sono le sole emergenze delle quali vogliamo parlare e a cui il Governo dovrebbe dare risposte concrete.

    Ma questo non è un Governo amico dei lavoratori! Come dimostrato col protocollo sul welfare e con la finanziaria è troppo preoccupato di dare risposte ai poteri forti del capitalismo regalandogli la detassazione degli straordinari e aumentando le spese militari mentre non “trova” i soldi per gli aumenti dei nostri stipendi da fame!

    Per queste scelte c’è bisogno dello sdegno e della rabbia di tutti\e, perché non possiamo più accettare che vengano calpestate le nostre vite, ma c’è bisogno anche di scendere in lotta contro queste politiche!

    Riappropiamoci della nostra vita!
    Basta sacrifici per il profitto!
    Le nostre emergenze sono quelle del salario, del lavoro, delle pensioni e di servizi sociali per tutti e tutte!

    I compagni e le compagne del Coordinamento per l’Unità dei Comunisti
    www.coordinamento-comunisti.it

    Fonte

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