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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Nessuna prova contro gli “eversivi” della FIAT-SATA di Melfi: ed ora reintegro subito!

(24 Ottobre 2008)

Chi lotta per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro subisce repressione, sanzioni e licenziamenti. E ora per i licenziati della FIAT-SATA di Melfi: REINTEGRO SUBITO! [corsivo nostro, ndr]

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza su richiesta del P.M. Basentini, ha disposto l’Archiviazione del procedimento giudiziario a carico degli indagati Innocenti Tonino, Miranda Vincenzo, Passannante Michele, Auria Donatantonio e Ferrentino Francesco, che nel 2007 furono oggetto di un indagine di carattere nazionale sull’ipotesi di “attività eversiva a fini terroristici”, ritenendola infondata, in relazione al requisito oggettivo, non esistendo nel fascicolo elementi probatori atti a sostenere l’accusa in giudizio. La Fiom-Cgil di Basilicata giudica “positivamente questa sentenza, avendo da sempre sostenuto l’estraneità dei lavoratori indagati e il pericoloso accostamento tra questi fatti e la “lotta dei 21 giorni” alla FIAT-SATA di Melfi, facendosi promotrice insieme al comitato delle RSU e Operai del sito FIAT e INDOTTO, di una raccolta firme (sostenuta da migliaia di lavoratori) ed inviata alle massime cariche dello Stato per ottenere giustizia. A seguito di quell’inchiesta i lavoratori furono anche licenziati ingiustamente dalla FIAT, in quanto al contrario delle classi dirigenti (politiche e amministrative), non è valsa anche per gli operai la presunzione di innocenza”.

Il sindacato nel ribadire “piena fiducia nell’operato della Magistratura”, ritiene, che “alla luce di questa sentenza, anche il Tribunale del Lavoro di Melfi faccia giustizia, ordinando alla Fiat il reintegro immediato dei lavoratori ingiustamente licenziati, che ormai da circa un anno non percepiscono il salario, e che siano così ripagati dell’umiliazione e del danno subito dall’infondatezza delle accuse”.

Di cosa stiamo parlando? Di alcuni operai della FIAT-SATA di Melfi, alcuni dei quali sono stati anche attivisti sindacali, che esattamente un anno fa sono stati prima sospesi dal lavoro e poi licenziati con l’accusa di essere dei sovversivi. Cosa è accaduto realmente in quei giorni è possibile leggerlo nel blog di uno di loro, Donato Auria, che si definisce semplicemente Un operaio Fiat Melfi: la mattina del 16 Ottobre 2007 la Digos bussa alla sua porta. Controllano, frugano, leggono, guardano dappertutto, fanno il loro lavoro, ma non trovano nulla. Non fanno in tempo ad uscire da casa che la FIAT si sta già attivando. Viene subito preparata la lettera di sospensione che nei fatti è già quella del licenziamento (che arriverà dopo neanche una settimana). L’accusa? Associazione sovversiva a fini terroristici. Il vero motivo che ha fatto scattare il licenziamento, secondo Donato Auria, è l’aver denunciato “che gli operai ammalati a causa dei ritmi e delle operazioni di lavoro alla FIAT-SATA di Melfi non sono più centinaia ma migliaia, che gli Enti Preposti al Controllo nulla hanno fatto per evitare ciò, di non essersi assoggettato all’azienda, di non aver accettato di girarsi dall’altra parte e di pensare agli affari propri e di organizzare gli scioperi con operai iscritti e non iscritti al sindacato“. Oggi finalmente l’archiviazione del procedimento giudiziario per mancanza di “elementi probatori atti a sostenere l’accusa in giudizio”. Ora attendiamo fiduciosi il reintegro dei lavoratori.

giovedì 23 ottobre 2008

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