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(4 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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(6 Aprile 2009)

I risultati della consultazione condotta dalla sola CGIL, per il vile rifiuto di CISL e UIL di rispettare quelli che dovrebbero essere sempre i livelli minimi della democrazia operaia, dimostrano tutta la contrarietà che c’è fra i lavoratori per l’Accordo separato del 22 Gennaio u. s.: comunque la si voglia mettere, più di tre milioni e mezzo di lavoratori, pensionati, disoccupati votanti (con il 96% di contrari) rappresentano, come minimo, un test validissimo!

…E, come se non bastasse, l’imponenza della manifestazione odierna non fa che confermare che la stragrande maggioranza della forza-lavoro è contraria a tale Accordo della complicità, che pianifica una costante riduzione del potere d’acquisto dei salari e, nel contempo, cerca di distruggere il Contratto nazionale ed ogni residuo della stessa solidarietà operaia.

Confindustria, mai paga di quanto sta ottenendo, ha proposto proprio qualche giorno fa le “norme applicative” dell’infame Accordo, che ne esaltano, se possibile, il suo indubbio aspetto antioperaio, mettendo già in conto, probabilmente, l’ulteriore assenso di CISL e UIL. Del resto, questi due sindacati, insieme all’UGL ed a diversi sindacati autonomi, mostrano sempre nuove disponibilità alle richieste del capitale, a partire dalle restrizioni al diritto di sciopero, fino alla vera e propria “criminalizzazione” dei dipendenti pubblici…

A meno che l’apparato CGIL non abbia intenzione, passato il momento elettorale, di riconvertire le proprie, mai rinnegate, convinzioni concertative in una graduale discesa sul terreno della complicità con le controparti (e non vogliamo crederlo!), non ci sembra che le differenze emerse nei confronti di CISL e UIL siano solo “congiunturali”, che si tratti di “questioncelle” che si potranno, col tempo, ricomporre! Se è vero che il nuovo modello contrattuale comporta tutto il negativo che la stessa CGIL sta spiegando ai lavoratori (E LO COMPORTA DAVVERO!), che senso ha ritornare all’unità contrattuale con CISL e UIL ?

Ricordiamoci che un Accordo come quello del 22 Gennaio, per quanto resti pesantemente condizionante, IMPEGNA SOLO CHI LO FIRMA: nessuno può vincolare la CGIL a presentare ancora piattaforme unitarie con CISL e UIL, per poi entrare nelle “strettoie” dell’Accordo! Anzi, per contrastarlo, d’ora in poi ogni contratto, ogni nuovo accordo concluso, DOVRA’ ESSERE SOTTOPOSTO AL VOTO VINCOLANTE DI TUTTI I LAVORATORI INTERESSATI DAI SUOI EFFETTI !

ALTRO CHE PROCLAMARE IL PROSSIMO PRIMO MAGGIO UNITARIO!! Cosa ci unisce ancora, come lavoratori, ai complici di Berlusconi e della Marcegaglia? Ora, di fatto, CISL e UIL hanno scelto di non rappresentare gli interessi generali del mondo del lavoro; che senso ha parlare ancora di unità con essi, anche solo a livello contrattuale?

Per non dilapidare il potenziale di questi mesi di lotta, occorre poi un cambio di passo, si devono utilizzare forme di lotta che danneggino per davvero le controparti: il percorso deve continuare con uno sciopero davvero generale, magari indetto anche dalla CGIL per Giovedì 23, cioè, significativamente, nella stessa data in cui il sindacalismo di base lo ha già fissato, e proseguire oltre, con l’UNITA’ NELLA LOTTA. Se la risposta alla crisi economica da parte di Confindustria e Governo è stata la costruzione di una gabbia, o, meglio, di tante “celle di isolamento” in cui rinchiudere i vari settori del movimento operaio, il nostro compito è oggi rilanciare la solidarietà classista e l’autorganizzazione dal basso, riattrezzandosi a tutti i livelli (con casse per lo sciopero, organismi misti fra lavoratori/utenti e lavoratori dei servizi, ecc.) PER FARE PAGARE LA LORO CRISI A LORSIGNORI !!!

Tutto quanto è possibile fare sul piano vertenziale per “non pagare la loro crisi” va fatto, ma tenendo sempre presente che E’ SUL TERRENO POLITICO CHE SI VINCE LA LOTTA PER LA SEMPRE PIU’ NECESSARIA ALTERNATIVA DI POTERE DELLA CLASSE!!!

Circolo ALTERNATIVA DI CLASSE (SP)

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