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La fatalità dominante

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(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Si profila la richiesta di rinvio a giudizio per i padroni della Marlane di Praia a Mare.

(8 Ottobre 2009)

La Procura della Repubblica di Paola ha chiuso le indagini sulla triste vicenda delle decine e decine di lavoratori deceduti e di ammalati, nella fabbrica della morte, di Praia a mare.

E’ una storia incredibile, di omissioni, vessazioni, di negazione dei diritti: è una triste vicenda quella dei lavoratori della Marlane di Praia a Mare, morti per cancro, per lo più, ed altri con il destino già segnato.

Ma anche la battaglia dei cosiddetti ultimi può avere un epilogo non previsto: la lotta degli operai e delle loro famiglie, contro tutti e tutto, ha avuto ragione.

E’ la loro determinazione che in questo momento ha prevalso, su coloro che avrebbero voluto nascondere e mettere a tacere, una vera e propria strage.

I lavoratori e le vedove, guidati da Luigi Pacchiano e Alberto Cunto e con il sostegno delle associazioni non si sono assoggettai alla logica del profitto e del compromesso, ed hanno reagito invocando giustizia.

Nel momento in cui si profila la possibilità di ottenere giustizia, invocano l’unità del movimento operaio, per il rispetto dei diritti.

Lo Slai Cobas, il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, l’Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiano, l’Osservatorio Nazionale Amianto, formalizzeranno immediatamente la loro costituzione di parte civile, non appena verrà formulata la richiesta di rinvio a giudizio e per questo hanno già affidati il mandato all’Avv. Ezio Bonanni, il quale già come avvocato di alcune delle vittime ha contribuito ad apportare il suo contributo di esperienza e di sapere giuridico, fondamentale per far luce sulla intrigata questione.

Il nostro avvocato, conformemente al deliberato delle nostre associazioni, non accetterà offerte di transazione e già alla prima udienza dibattimentale chiederà l’integrazione del capo di imputazione, con la contestazione suppletiva di omicidio volontario, con dolo eventuale e strage, oltre che per disastro ambientale si sensi degli artt. 434 e 437 c.p. , conformemente a quanto già stabilito dal Tribunale di Torino per il caso analogo, costituito dal processo Eternit.

I morti sul lavoro e di lavoro, le vittime dell’amianto, dei veleni e dei cancerogeni usati nei processi lavorativi e di produzione non sono mai frutto di fatalità,ma di scelte imprenditoriali, di padroni che subordinano la vita alla logica e alla ricerca del massimo profitto.

Davanti al disastro e alla strage di lavoratori e cittadini, le nostre associazioni ritengono grave il fatto che il governo italiano ancora ad oggi non si sia impegnato per rendere giustizia contro i responsabili di questi gravi reati.

Questa è la vittoria dei lavoratori, dei comitati, e delle associazioni (e dell’unico sindacato che si è battuto effettivamente per i lavoratori, con il coordinamento del signor Alberto Cunto e Luigi Pacchiano), insieme a pochi avvocati, che in questi anni si stanno battendo, senza mai arrendersi, per ottenere giustizia per i malati, i morti e tutte le vittime dell’amianto e di tutti gli altri cancerogeni.

Noi continueremo la nostra lotta contro l’amianto e i cancerogeni nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro e nel territorio, nelle aule di giudizio, ritenendo inammissibile il sacrificio della vita di tanti esseri umani, immolati sull’altare del profitto.

Per chi volesse intraprendere con noi questa battaglia, chiedere chiarimenti, e consigli tecnico giuridici, potrà chiamare le sedi della Associazioni o, se del caso, per una gratuita consulenza legale, rivolgersi direttamente al nostro difensore, l’avv. Ezio Bonanni, ai numeri 06/68309534 – 0773/663593, e-mail avvbonanni@libero.it

Roma, Milano, Sesto San Giovanni, Latina, 30.09.2009

Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana
avappresidente@hotmail.it

Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio
cip.mi@tisclinet.it

Osservatorio Nazionale Amianto
avvbonanni@libero.it

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