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    Mantova, i lavoratori della Nuova Pansac manifestano contro Lori

    (14 Gennaio 2010)

    Nuova Pansac

    Giunti da tutti gli stabilimenti di proprietà Fabrizio Lori, i lavoratori della Nuova Pansac hanno protestato giovedì 13 gennaio a Mantova, sotto le finestre degli uffici amministrativi dell’impresa che il presidente del Mantova Calcio ha ereditato dal padre ma che sta gestendo con ben diverse modalità e risultati.

    Gli oltre 950 dipendenti che lavorano nelle fabbriche di Mira nel Veneto e di Zingonia (BG) che non percepiscono gli stipendi da novembre e non hanno nemmeno ricevuto la tredicesima, infatti, sono in lotta da mesi e dopo le numerose iniziative territoriali, hanno organizzato la protesta nella città di Lori e che ama Lori, forse assai al di là dei suoi meriti.

    A Mantova, infatti, il presidente e la sua famiglia non hanno sedi produttive, in Via Mazzini gestiscono solamente le incombenze amministrative di un colosso che ha fatto fortuna coi brevetti delle pellicole per alimenti e per l’ igiene personale e sono venduti in tutto il mondo (occidentale) perché ormai considerati indispensabili –dal dompak agli assorbenti- ma nella sua città è divo incontrastato grazie all’acquisto della squadra di calcio che ha portato dalla profonda serie C a sfiorare la promozione in serie A, solo quattro anni orsono, rilevandola in toto dagli ex proprietari veronesi.

    Adesso le cose vanno male anche per la squadra di calcio ma non sembra che ai calciatori sia stato riservato il medesimo trattamento degli operai veneti e lombardi in sciopero da oltre un mese e che hanno attivato anche manifestazioni di protesta sulla statale Romea.

    Lori si è detto amareggiato per il comportamento degli operai e dei sindacati: Luca Ceolin della RSU, gli replica invitandolo ad immaginare come si sentono loro, gli operai: gli stipendi non vengono pagati da novembre, niente tredicesima nonostante le promesse, quote di TFR prelevate in busta paga e mai versate al fondo pensioni, la produzione ferma con l’aggiunta di un gesto che rappresenta il segno della impareggiabile signorilità di Lori, nemmeno quanto trattenuto dalle buste paga dei lavoratori per le quote del circolo dei dipendenti sono mai state versate al CRAL !

    In questo anacronistico gioco delle parti, a Mantova, sono stati i lavoratori a ribadire che la priorità consiste nella immediata ripresa della produzione che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe avvenire a breve se i referenti di Confindustria che stanno seguendo le trattative (visto che Lori non lo fa) chiuderanno con due colossi multinazionali disposti a garantire commissioni per conto terzi.

    E meno male che la Giunta comunale di Mantova ha cassato definitivamente il mega progetto del nuovo stadio, proposto dalla precedente amministrazione quando il Mantova andava a gonfie vele. Lori comunque non avrebbe messo un soldo, tanto che tutte le spese sarebbero state messe in conto dell’ente pubblico e anche oggi non paga l’affitto dello stadio che ha in uso esclusivo. L ’area su cui sorge l’attuale Martelli, a pochi metri da Palazzo Te, se lo scempio fosse passato, sarebbe andata in permuta ai costruttori: un asse fra le società di impiantistica sportiva della Fiat e i costruttori delle Coop reggiane…… Chi non crede al caso potrà almeno ammettere che l’attuale sindaco Fiorenza Brioni con la scelta di bloccare tutto ci ha preso, a dispetto di quello che sostiene il suo parti, il PD, a cui oltre al calcio locale, probabilmente interessa ancora meno il futuro dei 950 operai della NP.

    Il precedente della Reggiana, poi miseramente retrocessa fra i dilettanti, che portò al fallimento della Giglio e sul lastrico centinaia di lavoratori e vasti settori produttori agricoli, infatti, non può che ritornarci in mente ….

    13 gennaio 2010

    Monica Perugini
    (Proletari@)

    Fonte

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