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Il Sindacato padrone

(10 Maggio 2010)

Siamo portati a spiegare l'atteggiamento del PD e della CGIL sulle questioni riguardanti i lavoratori come frutto di scelte ideologiche derivanti da una fascinazione culturale del liberismo dopo il crollo del comunismo. Il liberismo è diventato "la fine della storia" ed il pensiero unico al quale aderire o perire. Chi aderisce è "moderno" e viene salvato. Chi si attarda nel veteromarxismo o nei rimpianti delle battaglie a suo tempo combattute dal movimento operaio, viene sommerso. Certo, colpisce la freddezza quasi da entomologo con la quale Epifani ha evocato il futuro prossimo venturo dei lavoratori italiani. Il campo è dominato dalla Crisi, una sorta di Moloch che incute terrore e che produrrà uno sviluppo "senza occupazione". I lavoratori vengono studiati come soggetti i quali dovranno essere aiutati dagli ammortizzatori sociali e da qualche sgravio fiscale. Niente di più. Il loro ruolo viene definito dentro limiti rigorosamente funzionali agli interessi delle Imprese. Tutto quello che contrasta questo interesse deve essere rigorosamente tagliato.

Ma questa analisi è insufficiente e non è tutta la verità. Lo smottamento a destra del PD e della CGIL non é solo ideologico e politico ma deriva da enormi interessi economici. Il PD è il referente di grossi interessi della cooperazione italiana (la coop sei tu!). Supermercati, ipermercati, ma anche compagnie per il lavoro interinale ed in tanti campi dall'edilizia alle banche. Bisognerebbe che qualcuno facesse una mappa dettagliata dei molteplici interessi imprenditoriali che in qualche modo fanno riferimento al PD del tutto simili ma forse assai più potenti di quelli che fanno capo con la Compagnia delle Opere a Comunione e Liberazione. Ci sono in ballo miliardi di euro di costo del lavoro.

La CGIL, come la Cisl e come l'UIL, opera nell'ampio mercato dei servizi ai lavoratori. In questi giorni gli uffici dei Caf sindacali sono rafforzati da personale assunto ad hoc per il disbrigo dei 730, un grosso affare di milioni di contribuenti. I Sindacati hanno uffici aperti in tutta Italia, migliaia e migliaia di uffici, con centinaia di migliaia di addetti. Ebbene, questi lavoratori del Sindacato, sono quasi tutti biagizzati, assunti e trattati con la Legge Biagi che non impone soltanto una condizione di precariato ma anche di bassi salari, legale evasione dagli obblighi dei ccnl e dai diritti connessi. Lavoratori con pochi diritti ed una occupazione incerta.

Il PD presenta il ddl Nerozzi-Marini che introduce il CUI, contratto triennale che abolisce l'art.18 e consente retribuzioni subminimali. Se penso alle centinaia di migliaia di dipendenti della enorme galassia della cooperazione e della finanza che fa capo al PD debbo ritenere che il PD si pone l'obiettivo di arricchire le aziende che gli interessano.

Si è creato un mostruoso conflitto di interesse tra i lavoratori e le confederazioni sindacali.

Questo conflitto può essere risolto dalla rinuncia della CGIL alla applicazione dei contratti di precariato ai suoi dipendenti e dalla sua rinuncia alla esenzione dall'art.18.

Esiste inoltre il problema generale dei lavoratori dipendenti dal volontariato onlus, dalle compagnie delle opere, settori con milioni di addetti e che spesso sono fumus per coprire realtà di mero sfruttamento. Ma, una sorta di incantesimo tiene tutti in sospensione e parlare male del volontariato, del Sindacato, della Compagnia delle Opere, della Coop e compagnia dicendo è come parlare male di Garibaldi. Non si può! E' qualunquistico!

Pietro Ancona

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