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Giordano inquinato: no ai battesimi

Non solo il Giordano sparirà da qui a pochi anni, avvertono gli ambientalisti. Ma l’immersione nelle sue acque, una volta cristalline, causerebbe disturbi intestinali e eruzioni cutanee. Cosi dicono gli esperti.

(13 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Roma 13 Agosto 2010 red Nena News - Il fiume Giordano e’ destinato a sparire, entro il 2011. Il grido d’allarme, non nuovo alle associazioni ambientaliste, questa volta viene lanciato da un rapporto recentemente prodotto da una coalizione di ambientalisti giordani, palestinesi e israeliani. “Se non si prende un’azione immediata”, dice Baha Afaneh, coordinatore giordano del progetto di coordinamento di Amici della Terra sezione Medio Oriente (in inglese FoEME), in una conferenza che si e’ tenuta a inizio maggio nella capitale giordana, “il Giordano morirà”. Per farlo tornare in vita servono 400 milioni di metri cubi (mmc) di acqua pulita ogni anno, che dovrebbero venire dai paesi che ne hanno sfruttato in questi anni la capacità idrica: Israele, Siria e Giordania hanno deviato infatti il 98% delle acque. Inoltre una quantità di acqua potrebbe essere risparmiata con una serie di meccanismi illustrati nel rapporto. Israele si è impossessato negli anni del 46% della portata storica del Giordano, quindi dovrebbe restituire una quantità simile o anche di più, considerando la favorevole condizione economica in cui si trova. Tutte le acque impure della comunità che vivono lungo le sue rive finiscono nel fiume: non solo delle comunità israeliane del Lago di Tiberiade, ma anche degli israeliani dell’Alta Valle del Giordano, dei coloni , e gli scarichi di oltre 250.000 giordani.

L’inquinamento del Giordano sarebbe ad un punto di tale avanzamento che il Ministero della Sanità israeliano avrebbe affisso cartelli per avvertire i pellegrini venuti a battezzarsi nelle acque del Basso Giordano, che l’immersione può causare gravi danni alla salute. Altro che acqua benedetta, altro che “Porta del Paradiso”. Il Giordano è oggi un rivolo di acqua fetida, in cui si riversano le acque impure, ma anche gli scarichi dei terreni agricoli e le acque salmastre. Liquami velenosi che hanno provocato il provvedimento balneare su entrambe le sponde del Basso Giordano, dove si immergono oltre centomila pellegrini l’anno. Anche il rapporto del FoEME sottolinea come le acque conterrebbero un alto livello di batteri coliformi, un gruppo di microrganismi appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae incluso l’E-Coli (Escherichia coli), che serve da indicatore per verificare la contaminazione degli ambienti idrici. Chi si immerge nel Giordano, secondo il FoEME rischia eruzioni cutanee, disturbi intestinali e anche la polio.

Ma la risposta delle autorità giordane non si è fatta attendere. Secondo la Commissione che si occupa della gestione del sito battesimale, non è vero che immergendosi nelle acque una volta cristalline del Giordano, causerebbe rischi per la salute o patologie della pelle. La Commissione insiste che centinaia di pellegrini vengono ogni mese e che nessuno ha mai sollevato reclami. Dia Al Madari, direttore della Commissione, in una conferenza stampa che si è tenuta proprio presso la fonte battesimale, ha dichiarato che il governo giordano ha condotto degli esami sull’acqua, verificando che i livelli di inquinamento sarebbero ancora entro limiti accettabili, non pericolosi per la salute. Ha anche sottolineato però che l’acqua usata nella fonte dove i pellegrini, con tanto di tunica bianca, si immergono, viene prima depurata attraverso un sistema particolare e poi riversata nuovamente nel Giordano. (Nena News)

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