">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Stay below

Stay below

(18 Agosto 2010) Enzo Apicella
E' morto Cossiga, l'uomo di Gladio

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Stato e istituzioni)

Kossino assassiga

Il democristiano che piaceva al Pci

(21 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

di Michele Terra

Sono passati ormai più di tre giorni: non è risorto e Aldo Moro non è riuscito ad espellerlo dall'inferno. Kossiga è davvero morto!

Per ricordarlo ripubblichiamo un articolo uscito nell'autunno del 2008, sul Giornale comunista dei lavoratori, quando l'emerito dava consigli per massacrare gli studenti del movimento dell'Onda.

---

di Michele Terra

Presidente Emerito della Repubblica, ecco il titolo con cui il senatore a vita (assai lunga) ci viene propinato almeno settimanalmente da Tv e giornali.

E viene da chiedersi perché ancora tanta attenzione a questo vegliardo democristiano, il cui ruolo è ora di “autorevole” inquinatore della vita politica e sociale, di depistatore professionale per quel che concerne la storia recente dell’Italia.

Oggi con la stessa protervia di un serial killer sfuggito alla giustizia, dopo decenni di impunità garantita, dà ancora consigli al governo per azioni di bassa macelleria contro studenti e lavoratori. Eccolo intervistato sul Quotidiano nazionale il 23 ottobre scorso: “Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno (..) infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto (…) dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri (..) le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti all’ospedale (…) e picchiare anche i docenti che li fomentano (…).”

In definitiva il presidente emerito Francesco Kossiga chiede all’attuale governo di regalargli un ultimo spiraglio di gioventù, tornando ai bei vecchi tempi quando le forze dell’ordine ammazzavano tranquillamente i manifestanti durante i cortei negli anni 70. E nel periodo in cui l’emerito fu ministro dell’interno i morti ammazzati non mancarono: basti ricordare Francesco Lorusso (Bologna, 11 marzo 1977) o Giorgiana Masi uccisa a Roma (12 maggio 1977) durante una manifestazione indetta dai radicali alla quale “parteciparono” poliziotti travestiti da autonomi.

E’ proprio da allora che spesso Cossiga viene scritto con la K, non per vizio grafico ma in omaggio ad Albert Kesserling comandante delle truppe di occupazione tedesche in Italia, noto massacratore di civili e partigiani.

Purtroppo la grande stampa, ma anche i politici sinistro radicali o rifondati svoltati, non ricorda che il Cossiga ai bei tempi era sostenuto pienamente dall’allora Partito Comunista Italiano di Berlinguer, col quale poteva anche vantare una parentela: erano cugini di terzo grado. Fu proprio in quel tempo che il Pci invitava la classe operaia a “farsi stato” ad assumere le esigenze del capitale, contro i movimenti degli studenti e dei lavoratori, a fare dell’apparato del Pci un valido alleato delle forze dell’ordine comandate dal prode Kossiga, che poteva contare sul valido aiuto del “compagno” Ugo Pecchioli.

Unica incrinatura, momentanea, della love story tra Cossiga ed il Pci fu quando Marco Donat Cattin, militante di Prima Linea e figlio di un ministro Dc, riuscì momentaneamente a sfuggire alla cattura.

Ma quando c’è l’amore c’è tutto, e così il Pci votò nel 1985 Cossiga come presidente della repubblica, regalandogli l’immeritato record di primo presidente eletto al primo scrutinio.

Sul finire degli anni ’80 scoppiò lo scandalo Gladio, ovvero venne ufficializzata l’esistenza, dagli anni ’40, di una struttura armata clandestina in funzione anticomunista, principalmente formata da fascisti e servizi segreti, sostenuta e finanziata dagli Usa e dalla Nato. Anche questo episodio creò qualche tensione nella coppia Cossiga/Pci, ma rimarrà la sola Democrazia Proletaria a chiedere la messa sotto accusa del capo dello stato.

Procedendo di un decennio come non ricordare il Cossiga inventore di un nuovo partito: l’Unione Democratica per la Repubblica, nel 1998, formata con l’unico scopo di sostenere il governo D’Alema.

Cossiga è poi giunto in tempi recenti a sostenere non solo l’innocenza di Mambro e Fioravanti, ma la totale estraneità dell’estrema destra e dei servizi nella strage di Bologna, accreditandola come un’incredibile incidente di percorso in cui sarebbe incorso un trasporto clandestino di esplosivo da parte di palestinesi. Ecco il vero depistatore di Stato, da sempre amico e difensore della loggia massonica P2 di Gelli (condannato per depistaggio nel processo per la strage del 2 agosto). Dopo quasi trent’anni il Cossiga, ai tempi della strage presidente del consiglio dei ministri, avvalla la tesi fantascientifica di un trasporto “eccezionale” di esplosivo, che viaggia innescato e casualmente esplode nell’affollata stazione bolognese il 2 agosto 1980. Lui ci prova a prenderci per scemi, più grave è che qualcuno gli dia ascolto e spazio anche a sinistra.

Insomma quando parla Cossiga bisogna ascoltare attentamente, tenere presente chi è e chi era, ma soprattutto stare attenti perché quest’uomo è pericoloso.

Michele Terra

info@pclavoratori.it

www.pclavoratori.it

5376