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Addio, porcellum

Addio, porcellum

(1 Ottobre 2011) Enzo Apicella
Oltre 1.200.000 firme per il referendum abrogativo della legge elettorale Calderoli del 2005, il cosidetto "porcellum"

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Attenzione, il "mattarellum" non affatto è il meno peggio

(di Franco Ragusa* )

(7 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

Pubblichiamo la lettera di Franco Ragusa inviata ai membri dell'Associazione per la Democrazia Costituzionale**

Ho già avuto uno scambio di opinioni via email con Domenico Gallo, ma leggendo soltanto ora anche l'ultimo editoriale di Giovanni Russo Spena su Liberazione, ritengo doveroso sollevare una serie di perplessità all'intero Comitato.
L'impressione che ho infatti ricavato dai due articoli, in modo particolare dall'editoriale di Giovanni, è che un eventuale ritorno al mattarellum potrebbe divenire un ipotesi percorribile e, quindi, un obiettivo dell'intero Comitato.
Il tutto sulla base di un "meno peggio" che, a mio avviso, oltre che non dimostrabile sul piano reale e dannoso sul piano culturale, lascerebbe in ogni caso irrisolto il problema dei problemi, e cioè il come garantire, in maniera democratica, la libera espressione di voto senza la costrizione del "voto utile" e l'equa rappresentanza di tutte le idee sostenute dagli elettori.
Fatta questa premessa di fondo, come ho cercato di mettere in evidenza nel mio ultimo approfondimento ( http://www.riforme.info/editoriali/2992-porcellum-mattarellum-due-porcate ), in assenza di coalizione con il partito maggiore, nella fattispecie il PD, i problemi per le forze minori di sinistra non in grado di superare lo sbarramento del 4% "non cambiano", Porcellum o Mattarellum che sia.
Paradossalmente, però, in caso di larghe coalizioni, il Porcellum è di gran lunga preferibile al Mattarellum: basta leggere il numero dei parlamentari eletti alla sinistra del PD alle elezioni del 2006.
Non è un caso, infatti, che la nuova politica del PD punti ad entrambi gli obiettivi.
Consapevole della necessità della coalizione, non vuole però che a decidere i numeri all'interno della coalizione siano gli elettori, bensì gli accordi a tavolino per la spartizione dei collegi sicuri.
Ciò che è infatti possibile con il Mattarellum, non lo è con il Porcellum.
Altro aspetto, infine, da non trascurare, è l'ovvia considerazione che da solo il PD non può cambiare la legge elettorale. Ed è quanto mai curioso, quindi, che la sponda per un ritorno all'uninominale venga fornita da chi è sempre stato contrario al maggioritario ed è peraltro non presente in Parlamento.
Che ci piacciano o no i possibili voti sporchi di turno sulla questione, il PD non trova nessuna sponda all'interno delle altre forze politiche che sarebbero oggi disponibili a cambiare la legge elettorale con l'obiettivo di uscire dalla gabbia bipolare.
Insomma, oltre che una questione di coerenza, si pone anche una questione di opportunità politica.
Un caro abbraccio e a presto

* Franco Ragusa è uno dei fondatori dell'Associazione. Cura da anni il sito www.riforme.info e insieme anche ai compagni della Rete dei Comunisti ha dato vita nel recente passato al "comitato per il ripristino del proporzionale" che si è battuto per il boicottaggio dei referendum reazionari sulle questioni istituzionali

** L'Associazione si è costituita nel luglio scorso per dare battaglia sui temi del sistema elettorale e della difesa delle libertà costituzionali ed è unitaria e rappresentativa di numrose personalità della sinistra italiana.

www.contropiano.org

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