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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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    Napoli. Chi ha paura di Banchi Nuovi?

    (28 Novembre 2010)

    Il blitz notturno con cui tra mercoledì e giovedì scorso un manipolo di "utili idioti" al soldo delle istituzioni ha devastato parte dei locali del Centro Sociale "Banchi Nuovi", rappresenta, a prescindere da chi lo abbia compiuto, un'attacco politico sferrato, nella maniera più subdola e vigliacca, non solo all'omonimo movimento di disoccupati- precari Bros che da anni occupa e gestisce gli spazi di Via del Grande Archivio, ma all'intera sinistra di classe e all'intero movimento anticapitalista, a livello sia campano che nazionale.
    Evidentemente qualcuno ritiene scomoda, pericolosa e quindi intollerabile per i propri affari, la presenza a Napoli di un movimento di disoccupati che non accetta di sottomettersi al vero e proprio "mercato delle vacche" messo in piedi negli ultimi anni dal centrodestra e dal centrosinistra campano col fine di depotenziare le lotte per il lavoro e il salario, trasformarle in una variabile dipendente delle fortune elettolari di questo o quel politico e in ultima istanza condurre le vertenze su un binario morto. precarietà estrema .
    Evidentemente Banchi Nuovi dà fastidio perchè in ogni occasione, pubblica e di lotta, ha riaffermato con coerenza la propria irriducibile autonomia dalle istituzioni borghesi, la propria indisponibilità ad accettare logiche clientelari e compromessi al ribasso coi governi, le giunte o gli assessorati di turno, e perchè è stato tra i pochi movimenti che fin dal primo momento ha compreso, denunciandolo pubblicamente, che il Progetto-Bros varato dalla precedente amministrazione di centro-sinistra, pur'essendo un passo avanti frutto solo e soltanto della lotta autorganizzata dei disoccupati, per la sua parzialità e il suo chiaro profilo di "soluzione tampone", poteva facilmente tradursi in una polpetta avvelenata per i proletari, qualora si perdesse di vista l'unica rivendicazione per cui i movimenti dei disoccupati da sempre nascono: quella del lavoro stabile e sicuro o di un salario garantito per tutti.

    Ma Banchi Nuovi forse per qualcuno è una presenza scomoda in città anche perchè essa è stata capace di andare oltre il vertenzialismo spicciolo, come dimostra l'impegno che da anni questi compagni dedicano alle lotte sul fronte-rifiuti, al lavoro per smascherare l'orgia di profitti e di interessi lobbystici che sta dietro alla perenni "emergenze ambientali" e al circolo vizioso crisi-discariche-inceneritori-nuove crisi..., ma soprattutto per il percorso che essi hanno messo in piedi negli ultimi mesi a livello nazionale, insieme ad altri movimenti di disoccupati e precari, comitati contro la devastazione ambientale, le speculazioni e le "grandi opere", gruppi di lavoratori e proletari di varie regioni, col fine di superare il vertenzialismo e il localismo e dar vita a una rete di collegamento delle lotte adeguata alla fase di scontro generalizzato imposto dai padroni e dalla crisi del loro modello di accumulazione.

    Dato per scontato il disprezzo assoluto che suscita in noi tale atto e la vicinanza, umana e politica, a chi si è visto danneggiare locali, oggetti e materiali politici frutto del sudore e della memoria storica delle lotte proletarie passate, invitiamo i compagni di Banchi Nuovi non solo a non scoraggiarsi e andare avanti sulla strada intrapresa, ma anzi a leggere l'altra faccia della medaglia di questa squallida vicenda: se ci attaccano, vuol dire che abbiamo effettivamente "disturbato il manovratore". Se nei piani alti del potere cittadino qualcuno ha paura che inizi davvero a strutturarsi un percorso ampio di lotta che si muova fuori e contro ogni compatibilità di sistema e rivendichi con orgoglio di non avere alcun governo e alcuna istituzione "amica", ciò con ogni probabilità è un indizio che il faticoso lavoro quotidiano e la coerenza delle proprie idee e dei propri principi in qualche modo stà pagando.

    Per quanto ci riguarda, all'ovvia solidarietà nei confronti dei compagni di Via del Grande Archivio aggiungiamo il nostro impegno a sostenerne le iniziative nell'ordine delle nostre possibilità, e a proseguire il lavoro teso all'unificazione delle lotte a livello locale e nazionale che con essi, e con l'intera Rete Anticapitalista Campana, ci vede collaborare fattivamente già da diversi mesi.

    Associazione Marxista Unità Comunista sez. Ponticelli

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