">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Comunisti e organizzazione    (Visualizza la Mappa del sito )

Raffaele De Grada 1916 2010

Raffaele De Grada 1916 2010

(4 Ottobre 2010) Enzo Apicella
E' morto all’età di 94 anni Raffaele De Grada, comandante partigiano, medaglia d’oro della Resistenza, critico d'arte.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    Leonardo Sciascia ed i comunisti

    (12 Dicembre 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in medioevosociale-pietro.blogspot.com

    Serata di grande cultura civile ieri allo Steri di Palermo. Si presentava il libro di Emanuele Macaluso "Leonardo Sciascia ed i comunisti". Lo illustravano, oltre che l'autore, Peppino Di Lello, Michele Figurelli, Gioacchino Lanza Tomasi. Presenti le figlie di Sciascia e tanti "compagni" in parte canuti e quasi nessun giovane come se la "discontinuità" proclamata da Occhetto alla Bolognina abbia occluso ogni comunicazione tra passato e presente, abbia cancellato o addirittura colpevolizzato il passato. Oggi viviamo in un tempo-non tempo che non ha radici, non ha storia, non produce storia e non sembra avere un futuro. La fine delle ideologie e cioè l'adesione della sinistra italiana al pensiero unico del capitalismo ha privato ognuno di noi e l'Italia stessa della sua identità. Per questo sento gratitudine profonda per la ricostruzione-rievocazione che Macaluso ha fatto nel suo libro della storia della sinistra siciliana e della vicenda nazionale come la storia di noi quando c'eravamo ed eravamo vivi. La Bolognina per i comunisti ed il craxismo per i socialisti sono stati causa di due guerre perdute quasi per sempre dalla sinistra e dalla cultura italiana ed oggi viviamo in una palude mefitica e siamo nelle mani di personaggi come Marchionne, la Marcegaglia, Berlusconi, Fini....

    Macaluso ha scritto un libro sul grande eretico pervaso di nostalgia e commozione. Nostalgia per una stagione della nostra vita in cui si è combattuto il fascismo e si è lottato nella zolfara e nel feudo per riscattare non solo minatori e braccianti ma il popolo siciliano

    Sciascia ed i valori di cui era portatore intransigente vengono recuperati pienamente uno ad uno, polemica per polemica. Ne viene fuori la straordinaria attualità di un maestro di libertà e di laicità. Le polemiche di Arlacchi, Cammilleri, Amendola, del Comitato Antimafia vengono tutte contestate ad una ad una e la "verità" sostenuta da Sciascia sulla politica, sul compromesso storico, sulla magistratura, sul caso Moro, sulla scomparsa di Majorana viene non solo recuperata ma difesa. Macaluso è stato uno dei più importanti dirigenti del PCI. E' stato nella segreteria con Palmiro Togliatti. Anche se era a sua volta eretico non mi aspettavo da lui una adesione così ragionata, così convincente alle battaglie a suo tempo combattute da Sciascia. Il suo riconoscimento dell'opera di Sciascia è stato accompagnato da una affettività ed una sorta di gratitudine commoventi.

    Il punto essenziale di conflitto tra Sciascia e il PCI è stato il compromesso storico inventato da Berlinguer in uno sviluppo particolare del pensiero togliattiano. Il compromesso storico ancor prima della Bolognina è stato causa del disarmo ideologico culturale e alla fine anche morale del partito comunista italiano ancora prima della fine della URSS accettata acriticamente come "fallimento" del comunismo. Il compromesso storico scaturito da una riflessione sul Cile è la dichiarazione di resa del socialismo: non si può governare senza la borghesia. Oggi, nell'era della globalizzazione, sappiamo bene che cosa è la borghesia in quanto classe e di quanto sangue e di quante lacrime sono intrisi i cosidetti valori occidentali che scacciarono il comunismo ed il comunitarismo.

    Ecco: sono della opinione che dobbiamo giungere ad una netta nostra separazione dal compromesso storico e dalla Bolognina e naturalmente dal craxismo oggi degenerato in berlusconismo e nell'infame degradazione del sistema politico italiano. Recuperare le ragioni non solo di Marx ma della esperienza del comunismo nel mondo..

    Spero che ci si voglia dedicare anche a questo. Una rottura con la discontinuità, un recupero pieno dei fili della nostra storia, della nostra identità, del nostro passato che è il nostro solo possibile futuro se vogliamo continuare a credere in un destino migliore dell'umanità.

    Pietro Ancona

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «La nostra storia»

    Ultime notizie dell'autore «Pietro Ancona - segretario generale CGIL sicilia in pensione»

    8434