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I morti delle foibe sono una tragica conseguenza dei crimini fascisti in Jugoslavia

Iniziativa a Parma il 12 febbraio 2010

(12 Febbraio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Parma: Foibe e Fascismo. 12 febbraio 2010

foto: www.comunistiuniti.it

Le foibe sono cavità profonde naturali presenti nelle zone carsiche del confine nordorientale, da sempre utilizzate dagli abitanti per far sparire cose varie, oggetti, carcasse di animali, anche vittime di tragedie private o delle violenze della storia.

Nel 2004 su iniziativa innanzitutto di parlamentari dell’allora Alleanza Nazionale, il partito in cui si era trasformato alcuni anni prima il Movimento Sociale Italiano erede del fascismo, è stato istituito in Italia il “giorno del ricordo delle vittime delle foibe”, che cade il 10 febbraio di ogni anno.

Morti delle foibe nei periodi settembre-ottobre 1943 e maggio 1945 sono stati italiani in gran parte militari, capi fascisti, dirigenti e funzionari dell’amministrazione dell’Italia occupante la Jugoslavia, collaborazionisti, in numero dell’ordine delle centinaia (escludendo dispersi e fucilati in guerra, deportati e morti in campi di concentramento jugoslavi, ecc.). Morti per atti di giustizia sommaria e vendette da parte di partigiani jugoslavi, derivanti dall’odio popolare e dalla rivolta nei confronti dell’Italia fascista.

Il fascismo. Prima, nei primi anni ’20 del secolo scorso, si presentò con l’azione delle squadracce contro centri culturali, sedi sindacali, cooperative agricole, giornali operai, politici e cittadini di “razza slava” (razza “inferiore e barbara” secondo Mussolini), poi, nel corso del ventennio nero del regime, attuò la snazionalizzazione ovvero l’italianizzazione forzata, infine nella primavera del ’41 aggredì militarmente la Jugoslavia, pochi giorni dopo l’invasione tedesca, e da allora ne tenne occupati diversi territori, anche laddove non esisteva alcuna minoranza linguistica italiana (p.e. Lubiana, fatta provincia d’Italia), con brutale durezza e crudeltà. Furono all’ordine del giorno distruzioni e incendi di interi villaggi sloveni e croati, confisca dei beni, rastrellamenti ed esecuzioni sommarie, campi di concentramento per civili.Una violenza dunque che ha preceduto le foibe, di gran lunga superiore, sistematica e pianificata, usata nell’intento politico di Mussolini di costruire un piccolo impero sull’Adriatico. “Si ammazza troppo poco in Jugoslavia” affermava nel 1942 il generale Mario Robotti, comandante dell’XI Corpo d’Armata italiano in Slovenia e Croazia. Questi i crimini di cui è responsabile il fascismo, insieme col re.

E nessuno degli oltre 700 – tanti sono stati secondo la Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra – criminali di guerra italiani, a cominciare dai generali Roatta e Robotti, è stato mai condannato né estradato e consegnato alle autorità jugoslave.

12 febbraio 2011 Parma cinema “Astra” (p.le Volta)

ore 16.30 conferenza di Umberto Lorenzoni
partigiano, Presidente dell’A.N.P.I. di Treviso
sul tema "Foibe fra storia e mito"

ore 17.30 proiezione di filmato sul campo di
concentramento fascista di Gonars (Ud)
della Commissione Europea - Dipartimento Cultura e Istruzione

COMITATO ANTIFASCISTA E PER LA MEMORIA STORICA – PARMA

Fonte

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