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(Dove và la CGIL?)

La democrazia a senso unico della cgil

(15 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in confederazione.usb.it

La democrazia a senso unico della cgil

foto: confederazione.usb.it

Quando si tratta dell'USB non vale...

Nazionale – martedì, 15 marzo 2011 Singolare concetto di 'democrazia' in materia sindacale ha la Cgil, nonostante la cura Marchionne, che a Mirafiori ha buttato fuori dalle trattative la Fiom e che sembra inizi a far scuola anche in altri settori; il sindacato della Camusso e di Landini ha -giustamente- protestato per l'esclusione dai tavoli, in forza di una norma capestro che esclude appunto chi 'non firma i contratti', e gridato all'attentato ai 'diritti sindacali' e alla 'democrazia', seguito da cori di proteste e appelli di intellettuali, politici e giuristi.

Sacrosanto, diciamo noi. E possiamo ben dirlo perché da 15 anni siamo vittime delle stesse discriminazioni con l'avallo, e a volte su esplicita richiesta, di cgil-cisl-uil.

Ma, evidentemente, la 'democrazia' vale solo a senso unico, come la legge, davanti cui qualcuno è 'più uguale degli altri'. Dobbiamo così registrare altri due episodi in cui la triplice promuove le discriminazioni contro USB.

Riportiamo di seguito i comunicati:

METALMECCANICI: FIM, FIOM E UILM CHIEDONO ALLA THALES ALENIA SPACE DI DISCRIMINARE USB. L'AZIENDA OBBEDISCE
USB, FIOM CHIARISCA DEFINITIVAMENTE SE QUESTA E’ LA PRASSI Lo scorso 22 febbraio l’Unione Sindacale di Base denunciò l'esclusione della sua rappresentanza sindacale nell'azienda metalmeccanica Thales Alenia Space dalle commissioni costituite per esaminare e valutare le tematiche relative alla contrattazione di secondo livello, esclusione avvenuta su richiesta presentata alla Direzione Aziendale con comunicazione ufficiale firmata dai livelli nazionali di FIM, FIOM e UILM.

La Thales ha accettato e continua a dare seguito a tale richiesta estromettendo le RSU USB da tutta una serie di incontri aziendali che si sono svolti nei giorni passati. Nonostante la discussione in ambito FIOM seguita alla precedente denuncia della USB, la discriminazione continua.

A questo punto USB si domanda quale coerenza dimostri la FIOM, la quale invoca democrazia quando viene colpita dalle discriminazioni in Fiat e partecipa poi direttamente all'emarginazione di altri sindacati.

USB chiede quindi alle rappresentanze dei lavoratori di FIM e UILM, ma anche e soprattutto alla FIOM a livello nazionale, di chiarire una volta per tutte se le discriminazioni nei confronti di USB devono essere considerate un “errore di percorso”, rispetto al quale porre immediatamente correzione, o se invece è la prassi che si intende seguire. In quest'ultimo caso saranno i lavoratori a giudicare il comportamento dei vari sindacati, e l'azienda a dover far fronte ad una iniziativa sindacale che necessariamente creerà disagi.

SCUOLA: FILCAMS, FISASCAT E UIL TRASPORTI CHIEDONO ESCLUSIONE DELLA USB DA TRATTATIVA SU APPALTI PULIZIE
MARINELLI (USB), A QUANDO UN PO’ DI COERENZA DALLA CGIL? Il 3 marzo scorso, la Filcams CGIL, insieme alla Fisascat CISL e la UIL Trasporti, ha sottoscritto presso il MIUR con il sottosegretario On. Giuseppe Pizza un verbale che prevede l’esclusione dalle trattative sugli appalti delle pulizie nelle scuole dei “sindacati non firmatari di contratto”, compresa la USB.

“Oltre al fatto che nel settore specifico la nostra organizzazione e più che rappresentativa – puntualizza Luigi Marinelli, della USB Lavoro Privato – vorremmo dalla CGIL una coerenza sul tema della democrazia e dei diritti che finora non riscontriamo”.

“Come USB – prosegue Marinelli - condividiamo l’assoluta negatività dell’accordo del Commercio e del Terziario, firmato solo da CISL e UIL. Ma se per Camusso la pratica della esclusione dei sindacati non firmatari di accordi portata avanti dalla CISL e della UIL è una pratica antidemocratica e illiberale, allora deve essere conseguente anche verso le scelte della propria organizzazione”.

“Invitiamo la Filcams a rivedere la sua posizione ed a ritirare la firma dal verbale del 3 marzo, anche perché - osserva Marinelli - ci pare che così si stia scavando la fossa da sola, visto che legittimando la prassi di escludere i non firmatari del contratto nazionale fa un grosso regalo alle associazioni datoriali ed ai sindacati complici”.

Conclude il rappresentante USB: “Lo sciopero generale e la grande manifestazione nazionale dello scorso 11 marzo dimostrano che diventa sempre più improponibile ed ingestibile una logica di monopolio sindacale esercitata a prescindere dall’effettiva rappresentatività dei lavoratori e delle loro istanze”.

Unione Sindacale di Base (USB)

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