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La democrazia di Rigoletto-Crozza?

(14 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in medioevosociale-pietro.blogspot.com

Il professor Asor Rosa interviene con una ingenuità disarmante nel dibattito in corso sulla democrazia. Sostiene che Polizia e Carabinieri dovrebbero fare un golpe (al posto di forze democratiche deboli o inesistenti) e correggere le gambe ai cani. Richiama lontani episodi del passato che evocano il fascismo ed Hitler per dire che se fosse intervenuta la Casa Savoia e dato ordine di fermare la marcia su Roma forse questa non si sarebbe fatta. Bah! Dice cose simili per Hitler. Se Hindeburg gli avesse negato l'incarico non avremmo avuto il nazismo.

Ma è proprio così? L'Europa ha conosciuto venti anni di orrori per le decisioni sbagliate di due persone ? Mi pare del tutto fuori dalla ragione ritenere che il Re ed Hindeburg abbiamo agito prescindendo dagli interessi presenti e futuri del blocco sociale che garantivano. Del resto, il fascismo è dilagato quasi dappertutto in Europa con colori più o meno macabri e le "democrazie" non riuscirono a gestire il potere dove l'avevano come in Francia ed in Germania mentre in Spagna venivano sloggiate dal governo a cannonate.

A parte la vocazione di salvatori della democrazia che io nego a Polizia e Carabinieri bisognerebbe tenere conto di un altro dato: le forze armate italiane dipendono quasi disciplinariamente dalle Forze Armate USA. Non si muove foglia senza l'autorizzazione dei Comandi Nato (che poi sono comandi USA). Ora gli americani darebbero via libera soltanto nel caso che avessero deciso di liquidare Berlusconi cosa non del tutto fuori dalle ipotesi possibili dal momento che il nostro è inviso a Washington per i suoi rapporti pregressi con Gheddafi e Putin, rapporti giusti ed importanti dal punto di vista dell'Italia che aveva creato un polo energetico di importanza mondiale sottratto al controllo delle multinazionali e degli interessi geostrategici degli USA.

Berlusconi ha osato troppo a sfidare le infernali regole dell'Impero. Sebbene non abbia difeso Gheddafi e stia collaborando alla aggressione della Libia oramai è nel libro nero che la Clinton tiene ed aggiorna periodicamente.

Ma esiste davvero una "anormalità" della democrazia italiana rispetto ai paesi occidentali?

Bisognerebbe approfondire la questione, scavare fino in fondo. La crisi della democrazia in Italia non è molto diversa da quella che ha portato al potere Sarcozy in Francia e che ha condannato alla sconfitta l'esperienza socialista di Zapatero. Questo noi possiamo valutarlo se prendiamo in esame le leggi in due fondamentali settori: il lavoro dipendente e l'ordine pubblico. Per il resto l'unificazione legislativa e l'omologazione dei comportamenti è già avvenuto. Noi abbiamo in comune con le democrazie occidentali assai più cose. Il processo degenerativo delle tutele del lavoro è avvenuto più o meno contemporanamente dappertutto. Il bipolarismo ha agito come collante, ha unito maggioranza ed opposizione. L'opposizione strilla per ora contro il processo breve. Ma non ha alzato un dito a difesa dei lavoratori privati di giustizia dal collegato lavoro. Per due anni ha collaborato alla stesura di una legge orribile ma della quale si mostrano compiaciuti Sacconi, Letta e Treu. L'opposizione approva la legge Biagi. Anche Napolitano approva la legge Biagi e incita l'Italia alla guerra "democratica" contro la Libia. Le leggi elettorali funzionali al bipolarismo sono state approvate da tutti e si basano sullo stravolgimento del principio aureo della democrazia della tripartizione dei poteri. Se un Presidente Regionale o un Sindaco si dimette dovrà rinnovarsi l'intero Consiglio e questo è un deterrente enorme per la critica al potere esecutivo. C'è una sostanziale unificazione "antropologica" del personale politico italiano. Cetto la Qualunque è la maschera del politico italiano come oggi viene percepito dalla gente "comune". Pulcinella rappresentativo del ceto politico che ci sovrasta.

Debbo dire che la democrazia che si vorrebbe salvare è sguaiata e stomachevole. Dobbiamo salvare la libertà di stampa quando questa di fatto non esiste perchè finanziata dai governi e perchè influenzata dalla "velina" che da la stessa versione degli avvenimenti internazionali. Dovrei salvare la libertà della TV che ha dato meno dell'uno per cento alle ragioni di Gheddafi e della Libia ed il 99 per cento alle ragioni dei contractors cirenaici imbrogliandoci tutti i giorni ed istigando all'odio contro il "tiranno"? Sono forse democratiche le corrispondenze della signora Bottari dagli USA e della signora Coracci da Bengasi? Non sono embededd?

Causa della crisi della democrazia non è solo il conflitto di interessi o la pretesa di Berlusconi di unire tutto il potere in uno come fece a suo tempo Mussolini. E' anche l'adesione della opposizione alla politica di "uccidi la bestia", cioè di riduzione dello Stato a mera stazione appaltante piena di tesori e tesoretti per i privati.

Le politiche delle privatizzazioni, l'adesione alle regole del liberismo interno ed internazionale hanno come effetto l'indebolimento progressivo della democrazia fino alla sua scomparsa. Se un giovane infermiere o un medico per lavorare si debbono rivolgere ad una "cooperativa" gestita da un prestanome di Cetto la Qualunque che lo avvia al lavoro in un ospedale con un salario del quaranta o cinquanta per cento inferiore al normale, credete che avranno la percezione di vivere in uno stato democratico?

Sono anche stufo della democrazia dei talk show di Santoro, Floris, Gad Lerner. Il giullare Rigoletto Crozza che interloquisce con i potenti in poltrona che ridacchiano in continuazione facendo una satira che è quella permessa dal Duca di Mantova mi risulta insopportabile. Credo che anche i talk show hanno dato una mano alla degenerazione italiana imponendoci gli stessi sepolcri imbiancati di sempre.

Il tumore che non fa capire più che cosa succede in Italia ad Asor Rosa non si può baypassare con un golpe democratico. Bisognerebbe riflettere su ciò che sosteneva Mario Monicelli quando incitava i giovani alla ribellione. Ma oggi siamo nel punto più profondo di un pozzo senza luce.

Pietro Ancona

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