">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Università munnezza

Università munnezza

(25 Novembre 2010) Enzo Apicella
La riforma Gelmini In discussione alla Camera

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(La controriforma dell'istruzione pubblica)

Daì da mangiare allo scimmiotto e non fare altro!

A proposito dei test Invalsi

(7 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Daì da mangiare allo scimmiotto e non fare altro!

foto: www.comunistiuniti.it

“Daì da mangiare alle scimmiotto e non fare altro!” E' la conclusione di una vecchia barzelletta in cui un ingegnere ed uno scimmiotto vengono addestrati per andare nello spazio, ma lo scimmiotto fa tutto, e l' ingegnere deve solo schiacciare il bottone per dare da mangiare allo scimmiotto.

Vecchia barzelletta che però risulta paradigmatica se riferita alle prove INVALSI , al loro scopo, alla loro utilità.

Invalsi, ovvero Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. Detto così sembra una istituzione seria, in realtà è un carrozzone, con le ruote a terra, che si è servito dei presidi-padroni, i quali con minacce, imbrogli e blandizie hanno fatto svolgere nelle scuole gli ignobili, grotteschi e distruttivi quiz, che insultano la scuola pubblica, ogni didattica di qualità, la professionalità dei docenti e qualsiasi serio apprendimento da parte degli studenti.

I quiz poi saranno usati per classificare le scuole, i docenti, gli studenti, e per differenziare gli stipendi degli insegnanti.

Che potrebbe anche essere una buona pratica (forse) se praticata correttamente e seriamente, ma che ha dimostrato nei fatti di essere e avere dei risultati disastrosi: in tutti i paesi dove questa assurda e penosa pratica è stata applicata (con una opposizione crescente che oramai li mette pesantemente in discussione dappertutto), la didattica è stata stravolta e, invece di insegnare sul serio le materie, i docenti sono stati costretti in modo umiliante e catastrofico a trasformarsi in addestratori da quiz, con libelli appositi e con pratiche da scuola-guida per la patente. È una scuola in cui l'insegnante si limita a trasmettere i risultati come manuali d'istruzioni senza proporne quasi mai la prova logica, ma insegnando solo la risposta corretta da indicare tramite una crocetta. E' superfluo dire che questa scelta, oltre a produrre un tipo di insegnamento nozionistico - che soltanto un estremo semplicismo rende accettabile - atrofizza le capacità logico-deduttive dello studente.

Emblematico è il caso della situazione che si è venuta a creare in Finlandia, luogo conosciuto per il modello innovativo scolastico e ritenuto, fino a poco tempo fa eccellente, e che ora sta facendo marcia indietro rispetto ad un modello didattico basto sui test. Ebbene in questo “ così detto paradiso didattico, è emerso, dal 2003, quando sono state svolte ricerche per valutare gli effetti del curriculum matematico finlandese, proponendo a ragazzi di 15-16 anni alcuni test che erano stati già proposti nel 1981, che la moltiplicazione (1/2×2/3) che il 56,4 per cento riusciva a fare nel 1981, veniva eseguita correttamente nel 2003 soltanto dal 36,9 per cento; ancor più impressionante il crollo relativo alla corretta esecuzione della divisione (l/5):5 si passa dal 49,2 per cento al 27,5 per cento. E le ricadute nella realtà, nella vita che si svolge fuori dalle scuole è paradossale: chi entra oggi in una macelleria finlandese e chiede 3/4 di kg di carne non viene capito: occorre dire 750 grammi.

Ridotto in pratica i test invalsi servono a infilare nella scuola un modello didattico che nulla ha di educativo, ma è solo addestrativo : insegna all'ingegnere a schiacciare il pulsante per dare da mangiare allo scimmiotto, e se fa qualcosa di diverso, lo elimina!

Lucia Fano

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «La controriforma dell'istruzione pubblica»

4610