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Egitto richiama ambasciatore a tel aviv

Il Cairo vuole le scuse ufficiali del governo israeliano per l’uccisione delle guardie di frontiera da parte dei militari dello Stato ebraico. Cresce nel paese lo sdegno. Manifestazioni di rabbia al Cairo, ad Alessandria issata la bandiera palestinese su edificio che ospita il consolato israeliano.

(20 Agosto 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Egitto richiama ambasciatore a tel aviv

foto Reuters

DI MICHELE GIORGIO

Cairo, 20 Agosto 2011, Nena News (foto Reuters)- L’Egitto ha richiamato l’ambasciatore a Tel Aviv spiegando che non ritornerà nella sua sede fino a quando non giungeranno le scuse ufficiali e i risultati di una indagine ufficiale sull'uccisione di cinque guardie egiziane di frontiera colpite dal fuoco delle forze armate israeliane durante la caccia ai responsabili degli agguati compiuti giovedi’ da un commando palestinesi in cui sono rimasti uccisi otto israeliani. Il governo del premier Essam Sharaf ha spiegato che lo Stato ebraico è politicamente e legalmente responsabile dell'incidente, che ha definito «una violazione del trattato di pace di Camp David».

Si tratta della crisi piu’ acuta di questi ultimi anni tra il Cairo e Tel Aviv ed e’ anche il risultato anche delle recenti dure accuse israeliane alla presunta incapacita’ delle nuove autorita’ egiziane di tenere sotto controllo il Sinai dove si nasconderebbero militanti qaedisti. Il governo israeliano e’ stato ed e’ ancora oggi un sostenitore accanito del dittatore egiziano Hosni Mubarak, costretto a dimettersi sotto l’urto della rivoluzione di gennaio e attualmente sotto processo, che aveva stretto una intesa cooperazione di sicurezza con lo Stato ebraico in senso anti-Hamas. In queste ultime ore alcune migliaia di giovani della rivoluzione egiziana e militanti di vari partiti sono scesi in strada a protestare contro Israele e hanno tenuto una manifestazione davanti all’ambasciata israeliana al Cairo e un'altra in piazza Tahrir mentre ad Alessandria i dimostranti sono riusciti ad issare le bandiere della Palestina e dell'Egitto sull'edificio che ospita il consolato israeliano. Trenta movimenti e partiti della rivoluzione del 25 gennaio hanno chiesto l'immediata espulsione dell'ambasciatore egiziano. Il candidato alle presidenziali Mohammed el Baradei ha criticato il governo e il Consiglio supremo delle Forze Armate di aver reagito con ritardo all'aggressione israeliana.Su Facebook inoltre e’ apparsa una pagina che esorta alla mobilitazione e migliaia di egiziani hanno fatto sapere di essere pronti ad andare al confine per combattere. Parole di fuoco contro Israele per l’uccisione delle guardie di frontiera egiziane sono state pronunciate ieri sera al Cairo prima del concerto del gruppo pop Wast al Balad, al quale hanno assistito circa duemila giovani egiziani.

Allo stesso tempo il capo del governo egiziano, Essam Sharaf, ha comunicato che intende rafforzare la sicurezza alla frontiera in modo da fermare possibili infiltrazioni ma anche per rispondere ad eventuali attivita’ militari israeliane. Nena News

Nena News

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