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(20 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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Felice di essere condannato da quel blocco politico che è parte del problema

(16 Ottobre 2011)

Beh, è evidente che non conosco tutti e 300.000 i manifestanti. Però conosco più o meno direttamente tutte le aree politiche romane e tutte le aree politiche italiane che sono state in piazza oggi.
Il dibattito su cosa doveva e non doveva essere questo 15 ottobre, inoltre, era assolutamente pubblico e aperto.
Il movimento ha espresso in questa manifestazione notevoli diversità sia politiche sia di iniziativa di piazza. Ed è giusto che sia così. Il problema è un altro, e mi sembra rimanga ancora ignorato.

E’ vero, c’era una parte del corteo assolutamente contraria alle violenze di piazza, alla conflittualità sociale, allo scontro politico, e si è resa subito manifesta. Nessuno lo nasconde.

Però quello che si fa fatica a notare sono le migliaia di persone che hanno partecipato, in differenti modalità, al conflitto sociale espresso oggi in piazza. Non erano 100, 200 o 1000 black block, anarchici o come li si voglia etichettare, che hanno preso in ostaggio il corteo per “fare casino”, ma migliaia e migliaia di persone che hanno deciso di praticare il conflitto sociale in maniera radicale, scontrandosi, cercando di raggiungere i palazzi del potere. Ad un certo punto era piena piazza San Giovanni (!) e piazzale Appio oltre le mura, di giovani che esprimevano il loro dissenso. Roba di 10.000 o 20.000 persone.

Saranno stati anche una minoranza, non lo so, ma una *notevole* minoranza, e in particolar modo quella medesima minoranza che in queste settimane ha organizzato il corteo.
Se le dirigenze del PD, di SEL, di Attak, dell’ARCI o dell’IDV si stanno risentendo in queste ore di come è andata la manifestazione, poco male. Non hanno capito che la violenza di piazza espressa oggi non era solo contro le guardie, ma contro quelle opzione politiche che loro rappresentano. La piazza schifava quei rappresentanti dell’alternanza politica PD-L, e che adesso siano offesi degli scontri non fa altro che aumentare la nostra goduria, detto fuori dai denti.

Insomma, assolutamente felice di essere condannato da quel blocco politico che è parte del problema, contro cui si scagliava oggi la rabbia precaria che si è espressa facendo sobbalzare dalla sedia i vari commentatori politici.

Forse non è abbastanza chiaro, ma il corteo di oggi rappresentava l’alternativa anticapitalista al sistema economico che oggi ci governa. Non era solo il corteo contro Berlusconi, contro il PDL o contro le banche. Era anche il corteo contro il PD e tutta l’opposizione parlamentare. Se qualcuno non lo ha capito ed è venuto in piazza lo stesso, peggio per lui.

E ripeto, non tutto ciò che è successo oggi mi/ci ha convinto, e non sappiamo neanche se sia possibile “capitalizzare” questa rabbia espressa oggi, trovandogli uno sbocco politico. Ma tant’è, la rabbia si è espressa, ragioniamo sul domani, su come rendere incanalabile questa rabbia verso un processo politico alternativo a questo sistema. No reiterando i soliti clichè fra i bravi manifestanti pacifici e i cattivi (o gli infiltrati) manifestanti col cappuccio in testa.

Alessandro – Collettivo Militant

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