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IL TFR NEGATO dalla burocrazia e dai litigi sindacali

il caso della cooperativa adl nell'indotto piaggio

(13 Marzo 2012)

Quasi dopo tre anni dal fallimento di ADL Coop, una cooperativa inserita nell’indotto Piaggio-Ceva operante nel settore della logistica, i TFR non pagati dalla cooperativa sarebbero dovuti venire fuori da un fondo INPS che si attiva dietro richiesta dei lavoratori che, normalmente, si rivolgono ai sindacati ed ai loro legali per attivare l’inserimento allo stato passivo. Le cose, e non si ricordano simili precedenti, non sono andate per niente a buon fine e i lavoratori e le lavoratrici che aspettavano un TFR in media di 2.000 euro si sono visti liquidare con percentuali che vanno dal 10% al 40% delle spettanze.

Le ragioni di questi tagli non sono comprensibili, pare, questo ha dichiarato la direzione INPS di Pisa, che la parte mancante del TFR degli ex dipendenti ADL sia già stata pagata dalla stessa cooperativa, questo è quanto affermano Presidente INPS di Pisa e Responsabile Amministrativo. Possiamo dichiarare con assoluta certezza che niente è stato devoluto agli ex dipendenti prima della liquidazione da parte del fondo speciale INPS, a Pisa i totali interessati sono circa 30 e in tutta la Toscana se ne contano 127. Di nuovo chiediamo conto all’INPS di Pisa riguardo a questa ingiustizia sociale che va, oltretutto, a colpire operai ed operaie Africane per le quali è ancora più complicato cercare una soluzione. Chiediamo conto anche agli uffici legali dei sindacati che si sono fatti carico di questa questa operazione, a che punto sono le pratiche, sarà tutto liquidato come avete sempre detto a chi vi chiede informazioni sui propri diritti?

Non bastava questo funzionamento anomalo dell’INPS che ci si mettono anche i tre sindacati “maggiormente rappresentativi”; ci sono incarichi che vengono ricoperti da rappresentanti di Cgil Cisl e Uil, la commissione CIGO, quella per i lavoratori dell’edilizia che verifica le giornate richieste dalle aziende, nello specifico, se in quel giorno ha piovuto oppure no visto che in edilizia la cassa integrazione esiste solo quando piove, in oltre la Presidenza è a girare, ogni due anni avviene il cambio ed il sindacato a cui spetta il turno propone la propria persona di fiducia.

Per ciò che riguarda la commissione CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) pare ci siano incomprensioni tra le sigle sindacali, quale sia il problema non è dato sapere, nel frattempo cifre importanti, per la cassa integrazione dei lavoratori, non vengono devolute perché la commissione è bloccata e non delibera.

Se tutto questo si riduce ad un problema di “visibilità” riteniamo tutto questo ridicolo visto che stiamo parlando dei tre sindacati “maggiormente rappresentativi”, inoltre una conduzione così acida del diritto alle poltrone porge il fianco alle Associazioni di Categoria che già stanno lamentando carenze e disfunzioni, (vedi situazione di Pontedera) ed assumono una posizione difensiva per le loro aziende e per gli stessi operai, queste concessioni non sono possibili in un fase critica come quella attuale, dove è molto facile perdere credibilità e fare un danno all’intero fronte sindacale compresi i sindacati di base che, con l’INPS niente hanno da spartire.

Cobas Pisa

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