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(2 Agosto 2010) Enzo Apicella
30° anniversario della strage di stato a Bologna

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    Terrore di stato o "sovversione violenta"?

    (28 Maggio 2012)

    Stiamo qui ad aspettare di sapere chi diavolo ha messo quella bomba stragista che ha falciato la vita di una ragazza di 16 anni e ferito gravemente molte sue compagni di scuola.

    E a ogni giorno che passa, ogni voce che s'alza, ogni ipotesi che s'avanza... si consolida la sensazione che anche questa volta sia in atto un depistaggio spettacolare. Intendiamoci: pensiamo che gli inquirenti su Brindisi, nel loro insieme, stiano facendo il loro lavoro seriamente. Hanno tutto l'interesse personale e anche deontologico e civile ad arrivare a un risultato concreto. Magari non tutti, come ci ha insegnato la storia di questo paese...

    Ma un attentatore che se ne va in giro sotto le telecamere senza neppure curarsi di camuffare un po' il volto, l'auto usata, ecc, dà la chiara impressione che si muova come qualcuno che si sappia "intoccabile". L'alternativa - che non abbia notato le telecamere nella preparazione dell'attentato - svapora a ogni nuova notizia: timer sofisticato, bombole svuotate e riempite, ecc, indicano progettazione fredda, conoscenze tecniche, capacità di studiare il terreno, senza lasciar spazio all'improvvisazione.

    Terrore di stato o

    Terrore di stato o "sovversione violenta"?

    L’attentato di Brindisi, la pioggia di lettere minacciose, la “sperimentata” gestione emergenziale che ne fanno il governo e il Quirinale, confermano come l’obiettivo degli ultimi eventi sia più quello del terrore che del terrorismo. Un modo subdolo e sanguinoso di tenere sotto controllo e pressione una società dove serpeggia rancore e rivolta sociale.

    Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervendo oggi nella ricorrenza del 160° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, ha affermato che quanto avvenuto in passato nel nostro paese sia monito a mantenere alto il livello di attenzione rispetto a pericolose forme di violenza destinate a sfociare in atti di terrorismo.

    A passare dalle dichiarazioni generiche a quelle in dettaglio, ci ha pensato il Capo della Polizia Manganelli, secondo il quale "La minaccia anarcoinsurrezionalista é assolutamente da non sottovalutare. Oggi è il vero terrorismo che può offendere il Paese", ha detto Manganelli poco prima della Festa della Polizia. Sul recente e sanguinoso attentato alla scuola di Brindisi, Manganelli ha denunciato come “La gestione mediatica” delle indagini su Brindisi “ha lasciato molto a desiderare. Anticipare le indagini sui giornali passo dopo passo non fa bene”. “Sono sicuro del buon esito di una indagine partita da una analisi intelligente. La foto? Anche da questo elemento deriverà la soluzione” ha detto Manganelli ai giornalisti .Anche secondo il Ministro dell'Interno Cancellieri, "Siamo tutti chiamati a tenere alta la guardia contro le derive violente, ponendo a presidio dei valori costituzionali una unità di intenti". “Resta il fatto che la nostra società è resa vulnerabile dalle attuali congiunture" e per questo bisogna tenere alta la guardia. "Un imperativo diventato ancor più inderogabile - dice il ministro - dopo il vile e atroce attentato di Brindisi".

    Ma qualcosa di più aveva detto nei giorni scorsi il direttore dei Servizi Segreti.

    Il direttore dell'Aisi, Giorgio Piccirillo, nel corso di una audizione presso la Commissione Affari costituzionale della Camera, ha affermato che “Dopo una fase, anche breve, di minor attivismo ci sarà una graduale ripresa dell'offensiva della Federazione anarchica informale con nuovi attacchi di obiettivi indicati nei recenti documenti ad obiettivi rappresentativi dello Stato greco in Italia e, forse, italiani in Grecia e della galassia Finmeccanica”. Il direttore dell'Aisi ha poi aggiunto che, potenzialmente, sono numerosi gli obiettivi che potrebbero essere al centro di possibili azioni violente come apparati giudiziari, istituti di credito, enti finanziari o banche. È difficile - ribadisce il generale - fare valutazioni su numeri dei soggetti eversori, anche perché non hanno una struttura. Ma “negli ultimi tempi abbiamo qualche riferimento in più dovuto al fatto che si sta passando da una situazione generalista a una più organizzata, probabilmente si riuscirà ad avere altri elementi”. Il direttore dei servizi segreti ha poi previsto “l'incremento di documenti minatori apocrifi come quello di qualche giorno fa siglato Fai ed indirizzato ad un quotidiano calabrese. C'è emulazione e il tentativo di inserirsi in un dibattito. Si tratta di gesti da seguire con attenzione perché innalzano il clima di allarme”. Secondo i servizi segreti “potrebbero verificarsi anche episodi di sigle inedite ed è da attendersi un incremento di documenti minatori apocrifi, anche ispirati a documenti di anni di piombo”. La conferma è arrivata puntualmente con un comunicato recapitato alla redazione del giornale romano Il Tempo a firma di un gruppo anarchico che si firma Kommando Bestia-Fai e poi con una lettera firmata Br con tanto di stella a cinque punte recapitata all’Ansa di Ancona. Lettere “da un altro mondo” abbiamo scritto sul nostro giornale. Un mondo parallelo a quello nel quale viviamo tutti i giorni e che dalla fine degli anni Sessanta a oggi non ha mai smesso di inviare segnali simbolici al suo interno e sanguinosi all’esterno. Con il primo si tratta, contro il secondo è invece lotta mortale per mantenere integro un sistema di dominio, soprattutto in tempi di crisi economica che rende più labile la credibilità e la legittimità delle istituzioni e dei poteri forti del sistema di dominio stesso. Il fatto che tutte le stragi di Stato siano rimaste senza colpevoli non è un dettaglio.

    Lo stato delle indagini sull’attentato di Brindisi

    Le attenzioni degli inquirenti che indagano sull'attentato di sabato scorso a Brindisi sono concentrate in queste ore sul contenuto delle bombole di gpl utilizzate per l'esplosione. Si sta cercando di verificare se oltre al gas, una delle tre bombole contenesse anche altro materiale utile a comporre una miscela esplosiva, ad esempio diserbanti o nitrato di ammonio. Questa mattina tecnici della Polizia scientifica hanno eseguito alcuni rilievi nel punto in cui si è verificata l'esplosione, misurando in particolare le dimensioni di un paio di piccoli crateri causati dallo scoppio. Ieri infatti si era diffusa la notizie che le bombole con carica esplosiva che hanno ucciso la giovanissima studentessa Melissa Bassi non avrebbero contenuto gpl. Una tesi confermata da un esperto interpellato da Il Sole 24 Ore. In caso contrario, gli effetti della deflagrazione sarebbero stati devastanti e avrebbero letteralmente incendiato persone e cose in un raggio di almeno cento metri. Non si tratta di un dettaglio insignificante. Interessanti ma in attesa di riscontri sono le dichiarazioni di due testimoni in merito alle modalità con cui sarebbero state depositate davanti alla scuola le bombole esplosive e il cassonetto che le conteneva. Di sicuro per compiere questa operazione è plausibile che sia stato utilizzato un furgone o un pickup e non non poteva farlo un solo uomo. Gli inquirenti sperano che il veicolo sia stato immortalato dalle telecamere presenti nella zona.

    Relativamente alla pista mafiosa – che qui e là viene talvolta alla luce - nei giorni scorsi è stato ascoltato il padre di Selene, una delle studentesse ferite e che si trova ancora in ospedale. L'uomo si chiama Vincenzo Greco e il primo luglio del 2010 fu gravemente ferito in un agguato. Suo fratello, Antonio, è diventato collaboratore di giustizia: i due fatti potrebbero essere collegati. E l'attentato potrebbe essere una vendetta contro la famiglia del pentito. "E' da escludere un coinvolgimento della Sacra Corona Unita nella vicenda di Brindisi. Non l'hanno mai fatto e non lo faranno mai. Siamo genitori, abbiamo figli e nipoti e non faremmo mai una cosa del genere" ha detto a 'Tgcom24' la moglie del boss Pino Rogoli, il fondatore della Sacra Corona Unita, che attualmente si trova in regime di detenzione 41 bis. Non pare difficile crederle. Come noto, la criminalità evita come la peste attirare l’attenzione di poliziotti, investigatori, Procure nazionali, sul territorio dove opera con il proprio criminal-business. Ma quello della criminalità è un ambiente rigido e poroso allo stesso tempo, sensibili agli argomenti e al lavoro sporco che potrebbe essergli commissionato in cambio di contropartite e coperture. E’ accaduto, può continuare ad accadere.

    redazione Contropiano

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