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Assalto al palazzo d'inverno

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(17 Novembre 2009) Enzo Apicella

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Il sondaggio dei sogni del Pd per sterilizzare la politica livornese .

(7 Settembre 2012)

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E così, a diversi mesi dalle politiche ed a circa un anno e mezzo dalle legislative (salvo sorprese in entrambi i casi), è arrivata la pubblicazione sul Tirreno dei sondaggi elettorali su Livorno. Sondaggi curati per il PD dalla Swg. E già questo è un dato: la Swg è storicamente, l'agenzia che svolge per il centrosinistra il ruolo che ha la signora Ghisleri per il centrodestra. Pubblicamente mette sempre qualche dato al rialzo a favore del committente di riferimento, mentre i report riservati sono altra cosa, per combattare la battaglia dell'orientamento dell'opinione. Qualche punto in più, per stabilizzare il proprio elettorato confortandolo con una prestazione migliore delle aspettative, fa parte del gioco. Basterebbe ricordare la "vittoria" di Prodi mai arrivata, perlomeno in quelle dimensioni, del 2006, la rimonta mai avvenuta del centrosinistra del 2001 e del 2008 per ricordarsi il ruolo militante di Swg. Tutte informazioni che nè il Pd nè il Tirreno hanno bisogno, e soprattutto intenzione, di divulgare.

Veniamo poi al campione prescelto nel sondaggio. 600 persone rappresentano un buon indicatore, sparso nelle cinque circoscrizioni livornesi, garantiscono i rilevatori.
Già, ma chi ha risposto? Se le risposte telefoniche sono arrivate in maggioranza da zone di seggi storici del Pd si fa presto a cambiare i connotati di un risultato. Oppure si possono schedare telefonate spalmandole nelle cinque circoscrizioni stando attenti a telefonare nelle strade dove il committente è più forte. Stiamo dicendo che l'Swg e il PD hanno barato?
No, semplicemente che negli articoli del Tirreno un tanto al chilo dove non c'è traccia reale, se non scheletrica, della metodologia quindi tutto è possibile. Specie quando il giornalista, dopo il sondaggista di riferimento, non vede l'ora di venire in soccorso del partito di maggioranza.
Altra questione. Margine di errore dichiarato 4%. Onesto, bisogna dire. Sorge quindi una domanda: ma il 41 per cento dato al Pd fa parte dell'ipotesi massima di risultato ottenuto con il sondaggio oppure di una media in qualche modo ponderata?
Già perchè se si fosse pubblicato sul giornale l'ipotesi di massimo favore verso il committente (il PD, che ha tutto l'interesse a trasformare l'effetto annuncio in voti) nonostante gli accorgimenti metodologici eventualmente usati, il Partito Democratico livornese sarebbe di fatto sotto il 40 per cento. Il peggior risultato di sempre, con un altro scenario cittadino.
Altra questione, non di poco conto. Ma queste telefonate per cosa sono state fatte? Per sondare le intenzioni sulle politiche, per le comunali o per entrambe?

L'esattezza del quesito, a meno che abbiamo letto male l'articolo, non è riportata sul Tirreno. Perchè, come sappiamo, il Pd alle politiche del 2008 ha preso il 55 per cento dei voti a Livonro, alle comunali circa il 44 (meno anche delle altre contemporanee amministrative). Fatte le dovute proporzioni con allora, ad esempio, se ad un partito sotto al 40 per cento alle nazionali levi un 7-8 per cento nel passaggio alle comunali non si tratta di una tenuta ma di una disfatta. Questa domanda ce la facciamo perchè nel sondaggio non c'è stima della Lista Cannito se non, presumibilmente, alla voce "altro partito". Ma la Lista Cannito non è un "altro partito" è un soggetto che ha raggiunto il 9 per cento alle ultime comunali. Quindi l'impressione è che si sia usata una griglia di partiti nazionale per leggere i risultati locali. Proprio come desiderano alcuni partiti, tra cui il committente (che conosce il ruolo della Lista Cannito di intercettatore di voti PD). Committente che oggi si ritrova adesso beato con un sondaggio pubblicato che dimostra la sua funzione insostituibile nel sistema politico livornese. Perde ma non molto, può scegliere tra sinistra e centro. Insomma, hic manebus optime. Del resto le agenzie di sondaggi sono come quelle di rating, prendono cura del cliente. E chi dice che i sondaggi, specie politici, dovrebbero essere fatti da istituti pubblici in modo periodico e con criteri uniformi è un populista nemico del mercato e della libera impresa. Un pò fassista, diciamocelo.

Ci sarà piuttosto da considerare il sondaggio più grosso sulla politica livornese che verrà fatto in occasione delle politiche. Lì, con la dovuta territorializzazione delle tendenze, si potrà capire qualcosa in modo molto più uniforme.
Intanto però l'effetto conservazione del sondaggio, premurosamente confezionato per il PD da Swg e Tirreno, è garantito. Tutti sull'attenti a consultare numeri che, come abbiamo visto, possono significare anche il contrario di quello che sembrano dire. Ad esempio, perché Swg non ha pubblicamente (magari in privato, si) testato la consistenza reale di una alleanza PD-terzo polo? Semplice, perché il committente, il PD, è spaccato su quest'ipotesi.
Quando si dice che i professionisti mettono la realtà a disposizione dei committenti. Ora, il mondo provinciale della politica livornese è ai piedi di un sondaggio che mostra molte, se non moltissime, pecche.

Fortunatamente i livornesi faranno un pò come gli pare.

Senza Soste

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