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(30 Agosto 2010) Enzo Apicella
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NON VOTARE ALLE PRIMARIE

(9 Ottobre 2012)

Non votare alle primarie è l’imperativo d’obbligo per quanti pensano che sia possibile realizzare l’obiettivo di una rappresentanza politica capace di proporre una risposta di carattere anticapitalista alla crisi non soltanto nel ristretto cortile del “Paese Italia”.
Occorre misurarsi con la necessità di rinnovamento radicale dell’agire politico nel senso del superamento del meccanismo maggioritario-personalistico-affaristico che ha dominato la scena degli ultimi vent’anni e porsi nella condizione, prima di tutto, di disporre di una piena autonomia, culturale, ma anche sociale e politica.
Infatti:
E’ evidente che l’ambito del cosiddetto centro-sinistra italiano non offre spazio politico e culturale perché alla crisi si risponda in maniera diversa da quella portata avanti, in questi mesi, dal cosiddetto “governo dei tecnici” capace di aggravare le condizioni materiali dei ceti più deboli, accrescere la disoccupazione, esaltare i meccanismi del monetarismo insiti nell’ideologia liberista che lo ispira.
Una collocazione politico-elettorale all’interno del centro-sinistra italiano impedirebbe, in più, un collegamento concreto con quanto, sul terreno europeo, si sta muovendo per contrastare questa deriva così pericolosa.
Il meccanismo delle primarie italiane rappresenta comunque e nuovamente un punto di esaltazione di quella “personalizzazione della politica” che è stata alla base, prima di tutto, della tragica ascesa della destra populista che, nel nostro Paese, ha gravemente danneggiato l’economia e la credibilità delle istituzioni, smantellando definitivamente quanto era rimasto, dopo la bufera d’inizio secolo, del sistema dei partiti.
Le primarie rappresentano, infatti, il punto più evidente di accettazione del terreno politico imposto dall’avversario.
Le primarie, oggettivamente rafforzative della logica maggioritaria, finiscono con il precludere, addirittura, la possibilità stessa di immaginare la presenza di voci o soggetti posti in alternativa al sistema.
Il “NO” alle primarie significa insomma un “SI” al recupero di un’idea di fondo della presenza politica di una sinistra d’alternativa adeguata alla realtà dello scontro in atto, in una prospettiva di proposta unitaria di trasformazione radicale del sistema.
Savona, li 7 ottobre 2012

Patrizia Turchi, Franco Astengo

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