">
Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(15 Ottobre 2012)
In Spagna si allarga il fronte della protesta contro i tagli del governo al mondo della formazione: a far sentire la propria voce non sono solo più gli studenti, che da mesi continuano a mobilitarsi e ad avere un peso rilevante nelle lotte contro le misure di austerity, ma ora anche genitori e famiglie, che in parte avevano già appoggiato questa battaglia e adesso hanno lanciato apertamente un appello a scioperare questo giovedì, 18 ottobre.
L’invito lanciato dal Ceapa (una confederazione di genitori legata alla scuola pubblica) è quello di non portare i propri figli a scuola in quella giornata, lasciando vuoti gli istituti di tutto il paese e scendendo in piazza assieme agli studenti.
Il 18 ottobre sarà la giornata conclusiva dei tre giorni di sciopero convocati dall’Unione degli studenti a livello nazionale e per tutti i gradi della formazione e vedrà quindi un appoggio in più da parte di chi risponderà all’appello lanciato dal Ceapa.
Nel mirino della protesta c’è la scure dei tagli da 5 miliardi di euro che i governi succedutisi dal 2010 in poi hanno calato sul mondo della formazione, facendo aumentare ulteriormente i costi dell’istruzione e riducendo drasticamente borse di studio, numero di insegnanti, corsi e servizi.
Gli studenti chiedono inoltre le dimissioni del ministro dell’Istruzione, Josè Ignazio Vert, che nei giorni scorsi è salito agli onori della cronaca per le sue dichiarazioni in cui ha espresso la volontà di ‘spagnolizzare’ gli studenti catalani.
La rivolta del mondo della formazione si prepara dunque a tornare in piazza con una voce in più, quella delle famiglie che pagano sulla propria pelle il costo dei tagli, e a ribadire una volta di più la crescente opposizione alle manovre di sacrificio varate da Rajoy.
Infoaut
4848