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La Gelmini ha ragione

La Gelmini ha ragione

(26 Novembre 2010) Enzo Apicella
Manifestazioni studentesche contro la "riforma" Gelmini in tutte le città.

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(La controriforma dell'istruzione pubblica)

Il 10 NOVEMBRE TUTTI E TUTTE IN PIAZZA PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA!

(8 Novembre 2012)

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Sinistra Critica aderisce alle manifestazioni della scuola convocate per il prossimo sabato 10 novembre.

Il governo Monti prosegue sulla strada della di­smissione dell’istruzione pubblica e del massacro dei lavoratori se­gnata da Berlu­sconi e Gelmini, conferman­do l’attuazione di tutti i provvedi­menti del governo prece­dente (responsa­bile di 8 miliardi di tagli in tre anni e di oltre 150mila licenziamenti) e tagliando ulte­riori risorse non ancora quantifica­bili (secondo la Flc-Cgil oltre un miliardo di euro).

QUALE SCUOLA PROGETTANO?

La proposta di legge n. 953 (inizialmente pre­sentata dalla deputata Aprea del PdL) pre­vede lo smantellamento degli organi collegiali, annullan­do le conquiste di democrazia ottenu­te con anni di lotte da insegnanti e studenti. La scuola che ha in mente questo parlamento, complici entram­bi i prin­cipali schieramenti politici, prevede la partecipazio­ne dei privati agli organi di auto­governo degli istituti, sma­scherando finalmente il concetto di “autono­mia” sbandie­rato dal centrosinistra come un avanzamento democrati­co e che invece si traduce nell’aziendalizzazione delle scuole, messe in competizione tra loro sul mer­cato a spese del diritto allo studio e dell’indi­pendenza del sape­re.

QUALI CONDIZIONI DI LAVORO?

Il blocco del contratto collettivo, scaduto nel 2009, peggiora la già scandalosa si­tuazione retributi­va dei dipen­denti della scuola, peggio ancora per i preca­ri neoas­sunti che devo­no rinunciare anche ai miseri scat­ti di anzia­nità per i pri­mi cinque anni. La mancata retribuzione delle ferie per i supplenti, la vicenda vergognosa dei docenti inidonei per motivi di salute che vengono adibiti ad altre mansioni co­prendo
quelle attribuite al personale ATA, le reitera del blocco contrattuale, la mancata erogazione della vacan­za contrattuale non fanno che attuare l’agenda Monti­-Profumo per la scuola con l’accordo della maggioranza (destra + centrosini­stra) che sostiene il governo.

Come se non bastasse il governo ha proposto nel dise­gno di legge di stabilità l’aumento dell’orario di lezione a 24 ore a parità di salario, aumentando di un terzo l'ora­rio di lavoro dei docenti senza alcuna contratta­zione. Il ministro Profumo ha dovuto fare marcia indietro dopo le imponenti mobilitazioni del mondo della scuola di que­ste settimane, ma la proposta di legge rimane in di­scussione in Parlamento. La commissione cultura ha proposto di stralciare gli articoli relativi
all'aumento dell'orario di lavoro, tuttavia la commissione bilancio non si è ancora pronunciata in questo senso.

Il ministro ha inoltre dichiarato di voler andare avanti con l'idea dell'aumento dell'orario di lavoro in sede contrat­tuale, e di voler ridurre, operando ulteriori tagli, di un anno il percorso di studi per accedere al diploma.

QUALE RICAMBIO GENERAZIONALE?

L’ennesima riforma del sistema pensioni­stico attuat­a dalla ministra Fornero colpisce in modo partico­lare le la­voratrici e i la­voratori della scuola, costringendoli a rima­nere al lavoro oltre i 67 anni, rallen­tando il turn-over, co­stringendo i precari ad andare in pensione con un red­dito da fame.

PERCHE’ UN CONCORSO?

Per coprire questa situazione il ministro Profumo ha tirato fuori dal cilindro un concorso per i docenti, propagand­ando oltre 11mila assun­zioni di giovani inse­gnanti, che non coprono neanche i pensio­namenti previ­sti. Inoltre si ledono i diritti di coloro che han­no già vinto un concorso pre­cedente o si sono abili­tati nelle scuole di specializza­zione a numero chiuso e che quindi hanno già ampia­mente matu­rato il
diritto ad essere assunti a tempo inde­terminato.

QUALI CONDIZIONI DI STUDIO?

Le politiche contro la scuola pubblica sono politi­che contro i lavorato­ri e le lavoratrici, sia di­rettamente perché colpiscono i di­ritti di chi lavora nella scuola, sia indirettamen­te perché negano il diritto allo studio per i lavoratori e le lavoratrici di domani,puntando a costruire una massa igno­rante e asservita al dominio dei padroni sui luoghi di lavo­ro e ai poteri forti nella so­cietà.

Queste politiche vengono giustificate con la necessità di fronteggiare la crisi e aggiustare i conti pubblici per il pa­gamento del debito, ac­cumulato negli anni al fine di favo­rire speculatori e capitali­sti. Le lavoratrici e i lavora­tori, le studentesse e gli studenti non sono responsabili della crisi economica e non hanno contribuito alla for­mazione del debito, sono anzi in credito di democrazia e di diritti, e con la lotta se li devono riprendere!

OCCORRE LOTTARE PER

il rifinanziamento immediato della scuola pubblica statale restituendo gli 8 mi­liardi di euro indebitamen­te sot­tratti dal governo Berlusconi;

la difesa del contratto collettivo nazionale, respingendo ogni tentativo di aumento dell'orario di lavoro e chie­dendo lo sblocco dei rinnovi contrattuali imposto per legge nella scuola e in tutti i settori pubblici;

l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e un sistema di reclutamento che garantisca l’assunzio­ne a tempo indeterminato dei precari entro tre anni di servizio prestato per supplenze;

una scuola pubblica e democratica, che garantisca un'istruzione di qualità a tutte e tutti.

Contro le politiche di austerità imposte dalla BCE e dalla Commissione europea, uniamoci alle lavoratrici e la­voratori che scenderanno in piazza per rivendicare i propri diritti, il lavoro e il salario.

Verso lo sciopero generale europeo del 14 novembre!

Sinistra Critica - Organizzazione per la sinistra anticapitalista

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