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Tregua lontana: Israele pone condizioni che Hamas giudica inaccettabili

(19 Novembre 2012)

Ad indiscrezioni di segno positivo seguono poi notizie su «distanze incolmabili» tra Israele e il movimento islamico Hamas

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Il Cairo, 19 novembre 2012, Nena News - Procedono a singhiozzo le trattative per il cessate il fuoco in corso al Cairo tra rappresentanti israeliani, di Hamas e del Jihad islami. Ad indiscrezioni di segno positivo, diffuse di tanto in tanto da fonti palestinesi, seguono notizie su «distanze incolmabili» tra Israele e il movimento islamico Hamas riferite dai siti d'informazione israeliani.

Il premier israeliano Netanyahu non si accontenta della fine dei lanci di razzi da Gaza. Vuole molto di più. Chiede che Hamas cessi di procurarsi armi e, più di tutto, che accetti "ufficialmente" la creazione di una "zona cuscinetto" lungo il confine, dentro il territorio di Gaza, larga un chilometro, proibita a tutti i palestinesi. Hamas rifiuta. Accettare questa condizione vorrebbe dire condannare alla fame migliaia di agricoltori palestinesi con i campi coltivati in quella fascia di territorio orientale (la più fertile di Gaza) e che già oggi devono fare i conti con la «zona cuscinetto», creata di fatto da Israele dopo l'offensiva "Piombo Fuso" e larga, più o meno, 300-400 metri. C'è poi un motivo politico. Accogliere quella condizione per Hamas sarebbe il segno di una sconfitta di fronte alle imposizioni israeliane.

Il governo di Hamas da parte sua chiede la fine dell'assedio di Gaza e che Israele smetta per sempre di uccidere esponenti militari e politici palestinesi (i cosiddetti "omicidi mirati"). Il governo Netanyahu respinge queste richieste e vuole riservarsi il diritto di attacco "ai terroristi".

L'impressione è che la tregua sia ancora molto lontana, come conferma l'ex ministro degli esteri palestinese Nabil Shaath, originario di Gaza, che ha detto qualche ora fa di non aspettarsi un cessate il fuoco e la fine dell'offensiva israeliana nei prossimi giorni.

Intanto alle porte di Gaza incombe l'offensiva di terra israeliana che potrebbe scattare anche come forma di ulteriore pressione sui palestinesi.

Nena News

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