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(Di lavoro si muore)

Brucia una fabbrica tessile,
112 lavoratori intrappolati e uccisi

(25 Novembre 2012)

Strage di operai a Dhaka, capitale del Bangladesh, dove una fabbrica tessile è stata distrutta da un incendio. Le fiamme si sono sviluppate al pianterreno, l'assenza di uscite di sicurezza e di una scala esterna ha intrappolato i lavoratori ai piani superiori. Il bilancio è di 112 morti. E' il prezzo per gli abiti con marchi occidentali prodotti a basso costo.

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Almeno 112 lavoratori sono morti ieri nel terribile incendio che ha distrutto una fabbrica tessile a Dhaka, la capitale del Bangladesh. Il bilancio è ancora provvisorio, perché le ricerche dei resti delle vittime nell'edificio non sono terminate. L'incendio si è sviluppato nel magazzino posto al piano terreno, intrappolando così i lavoratori che si trovavano nei piani superiori; l'edificio non aveva infatti nessuna uscita di sicurezza con scale esterne. Diverse vittime sono morte gettandosi dalle finestre.
La fabbrica, "Tazreen Fashion", era posta nel quartiere di Ashulla, alla periferia industriale della città; il proprietario, Delwar Hossain, ha negato che l'edificio fosse inadatto a ospitare un'attività industriale - come sostengono alcuni media locali - e ha rivendicato la sicurezza in cui hanno sempre operato le sue aziende (ne possiede sette) senza mai un incidente. Resta il fatto che la scala esterna antincendio - una misura essenziale in un edificio che contiene moltissimi materiali infiammabili - non esisteva. I vigili del fuoco hanno impiegato tutta la notte per spegnere le fiamme, prima di poter entrare alla ricerca delle vittime, questa mattina.
Ancora non accertate le cause dell'incendio: si pensa a un corto circuito, probabilmente legato al cattivo stato dell'impianto elettrico. Una condizione molto comune in Bangladesh, dove le fabbriche tessili sono migliaia e occupano milioni di lavoratori, costituendo la principale attività industriale (rivolta quasi interamente all'export) del paese. La maggior parte delle fabbriche tessili lavorano per conto di marchi occidentali, con prezzi tenuti bassissimi attraverso la compressione dei salari e la riduzione al minimo dei costi di manutenzione degli edifici e dei macchinari. Ogni anno, nel paese sono numerosi gli incendi che colpiscono le aziende tessili, spesso con numerose vittime. L'ultimo disastro di grandi dimensioni risale a due anni fa, nel dicembre 2010, quando nello stesso quartiere di Ashulla una fabbrica di abiti andò a fuoco uccidendo 25 lavoratori.

Il Manifesto

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