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Sotterranei della giustizia

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    Brennan, l'uomo dei droni

    (11 Marzo 2013)

    brennob

    LUNEDÌ 11 MARZO 2013 00:00

    Il Senato degli Stati Uniti qualche giorno fa ha dato il via libera definitivo alla nomina alla guida della CIA di uno degli uomini più compromessi con le pratiche criminali della “guerra al terrore” inaugurate più di un decennio fa dal presidente George W. Bush. Già funzionario di vertice della più importante agenzia di intelligence americana per un quarto di secolo, John Brennan è inoltre il principale architetto all’interno dell’amministrazione Obama del programma illegale di assassini mirati contro presunti terroristi in ogni angolo del pianeta.

    La conferma del nuovo direttore della CIA è giunta dopo una lunga discussione al Senato, caratterizzata dal “filibuster” messo in atto dal senatore repubblicano libertario del Kentucky, Rand Paul. Grazie a questa procedura, il figlio dell’ex candidato alla presidenza, il deputato del Texas Ron Paul, ha di fatto bloccato il voto sulla nomina di Brennan parlando per ben 13 ore consecutive in aula.

    La prolungata opposizione di Rand Paul ha messo in luce ancora una volta lo stato di avanzato degrado delle istituzioni democratiche negli Stati Uniti, offrendo al mondo lo spettacolo di una discussione nella camera alta del Congresso sulla facoltà del presidente di assassinare extra-giudiziariamente sul territorio del proprio paese qualsiasi cittadino americano considerato una minaccia per la sicurezza nazionale.

    La decisione del senatore Rand Paul di ricorrere al “filibuster” era scaturita dalle sue perplessità e da quelle espresse da una manciata di suoi colleghi repubblicani e democratici dopo la testimonianza del ministro della Giustizia, Eric Holder, di fronte alla commissione Giustizia mercoledì scorso nell’ambito del programma di assassini con i droni, il cui responsabile principale è appunto John Brennan.

    Il punto più controverso dell’audizione ha riguardato la mancanza di chiarezza da parte di Holder sulla legittimità di un’eventuale operazione con i droni nel territorio degli Stati Uniti per uccidere senza processo qualsiasi cittadino americano definito dal governo una minaccia imminente per il paese.

    Andando al cuore della questione, Paul ha invitato Holder a chiarire la posizione dell’amministrazione Obama su un programma che potrebbe facilmente essere utilizzato per colpire oppositori interni, chiedendo se “manifestare obiezioni contro il vostro governo corrisponda a simpatizzare con il nemico”, così che, ad esempio, “un missile Hellfire possa essere lanciato con un drone contro Jane Fonda”, riferendosi all’impegno contro la guerra in Vietnam negli anni Sessanta e Settanta dell’attrice americana.

    La risposta di Holder è stata inizialmente ambigua, alimentando l’irritazione di Paul e di altri senatori. Successivamente, lo stesso ministro della Giustizia ha indirizzato una breve lettera a Paul, affermando che il presidente “non ha l’autorità di utilizzare un drone armato per uccidere un americano non impegnato in combattimento sul territorio americano”. In una precedente lettera, tuttavia, Holder non aveva escluso la possibilità di impiegare i droni a questo scopo in circostanze eccezionali, simili a quelle seguite all’attacco di Pearl Harbor nel 1941 o a quello del World Trade Center nel 2001.

    Le rassicurazioni offerte dalla Casa Bianca, in ogni caso, sono a dir poco da prendere con le molle, dal momento che gli assassini extra-giudiziari decisi esclusivamente dal presidente Obama avvengono già da tempo in paesi come Pakistan, Yemen o Somalia, anche ai danni di cittadini americani. Soprattutto, la contraddittorietà delle risposte fornite ai senatori da Holder conferma come il dibattito sull’opportunità di assassinare liberamente oppositori politici in territorio americano sia già in atto all’interno dell’amministrazione Obama.

    Questa inquietante evoluzione verso un vero e proprio stato di polizia è confermato d’altra parte dalla stessa nomina di John Brennan alla direzione della CIA dopo i servizi offerti al presidente democratico nella creazione di una struttura pseudo-legale per l’utilizzo dei droni come arma principale nella “guerra al terrore”.

    Nel 2009, inoltre, la candidatura di Brennan per la posizione che si appresta ora a ricoprire era stata ritirata dallo stesso Obama a causa delle polemiche sollevate negli ambienti liberal per il suo coinvolgimento nelle torture e negli altri abusi commessi dalla CIA. Quattro anni più tardi, invece, la nomina di una simile figura dell’establishment della sicurezza nazionale statunitense ha incontrato in definitiva solo una timida opposizione, in gran parte legata all’eccessiva segretezza del programma di assassini mirati con i droni.

    Lo stesso ultra-conservatore Rand Paul, infatti, ha alla fine ritenuto soddisfacenti le garanzie dell’amministrazione Obama sull’uso dei droni negli Stati Uniti, interrompendo il “filibuster” e consentendo al Senato di esprimersi sulla nomination di John Brennan, confermato definitivamente nella serata di giovedì con 63 voti favorevoli e 34 contrari.

    Michele Paris - Altrenotizie

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