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(Di lavoro si muore)

Lavoro. Occupazione e sicurezza devono essere le priorità

(2 Maggio 2013)

Quest'anno i festeggiamenti del primo maggio sono stati caratterizzati da un clima particolare, dettato dalla difficile situazione che si sta vivendo a livello globale ed in particolare nel nostro Paese dove, insieme alla crisi economica, assistiamo ad un momento critico anche per la politica e le istituzioni.

Il lavoro rimane uno dei temi centrali, la priorità che anche il governo Letta ha dichiarato di voler affrontare. Si auspica che alle parole seguano i fatti, per dare risposte sia per quanto riguarda l'occupazione che la sicurezza sui luoghi di lavoro. Un'emergenza che si è riaffacciata prepotentemente all'attenzione dell'opinione pubblica e dei media proprio alla vigilia della Festa dei lavoratori.


Il 30 aprile a Velletri, nei pressi di Roma, è deceduto un operaio rumeno che stava svolgendo dei lavori di ristrutturazione all'interno di uno stabile. L'operaio è stato travolto dal crollo di un solaio e per lui non c'è stato nulla da fare. Una morte che forse si poteva evitare con una maggiore attenzione al rispetto delle regole sulla sicurezza. Inoltre si sta accertando se gli operai, tutti rumeni, che lavoravano nello stabile fossero in regola o meno. Purtroppo infatti il lavoro nero è una delle maggiori cause di insicurezza sul lavoro, perché si lavora senza diritti e senza tutele.


Questa morte sul lavoro si va ad aggiungere alle 145 già avvenute dall'inizio dell'anno, che arrivano a 300 se si contano i lavoratori deceduti in itinere. Rispetto agli stessi mesi del 2012 si registra un calo del 10%, “ma – sottolinea l'Osservatorio Indipendente di Bologna per i morti sul lavoro - la causa principale di questo lieve decremento è da imputare alla crisi che ha determinato un aumento drammatico di disoccupati e cassaintegrati”. Sul totale dei decessi il 33,3% sono avvenute in edilizia, il 31% in agricoltura, il 17,5% nei servizi, il 6,5% nell’autotrasporto, il 5,5% nell’industria.


Occupazione e sicurezza devono essere le parole d'ordine per gli interventi della politica e delle istituzioni, affinché il prossimo primo maggio non si debba fare la conta dei morti sul lavoro e non si debba essere costretti a lavorare, nonostante la giornata di festa, per portare a casa qualche soldo in più, così necessario in questo momento.

“Scuola e lavoro, che temi originali, se non per quella vecchia idea de esse tutti uguali”, cantava ieri al concertone in Piazza San Giovanni a Roma, Daniele Silvestri. Già perché quando si parla di lavoro si parla di diritti e di eguaglianza, principi che non sono mai vecchi, da rottamare, e anche le canzoni sono utili per rilanciarli.

Valentina Valentini - DirittiDistorti

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