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(10 Ottobre 2008) Enzo Apicella
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Maggio-Giugno / Il sogno necessario. Quattro libri per una rivoluzione

(3 Maggio 2013)

maggiogiugnsogno

“Il sogno diventa necessario” scriveva Guy Debord riferendosi ai guasti del capitalismo e al bisogno di immaginare e costruire un mondo diverso, più giusto, più libero. Molte cose sono cambiate da allora, ma non questa necessità, che vive in tante lotte sparse per il mondo, attraversa generazioni e popoli, inquieta padroni e potenti.
E ogni tanto si sedimenta anche nei libri che cercano di dare ragioni, figure, immagini a questo desiderio di cambiamento.
Ecco quindi un ciclo di presentazioni di testi che cercano di rompere la proibizione a pensare la Rivoluzione, che provano a convertire il disagio e la crisi in una possibilità di trasformazione.

In compagnia degli autori, partiremo dal Venezuela e dall’America Latina – dove da oltre un decennio è in atto un complesso processo rivoluzionario, al quale i padroni del continente vorrebbero porre fine con la morte di Chavez – e arriveremo fino alle nostre fabbriche e ai nostri uffici, in cui ci si ammala di lavoro, di competizione, di produttività e di solitudine, ma in cui ancora è possibile agire per sovvertire il comando del capitale. In mezzo, due riflessioni teoriche sul rapporto fra il tempo e la politica, fra il mutamento sempre più veloce dell’esperienza soggettiva e delle relazioni sociali, e quell’impazienza e quella scienza di cui abbiamo bisogno per cambiare le cose.

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Collettivo Autorganizzato Universitario

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Maggio-Giugno 2013
IL SOGNO NECESSARIO.
QUATTRO LIBRI PER UNA RIVOLUZIONE


Università Orientale - Palazzo Giusso - Aula Matteo Ripa
largo San Giovanni Maggiore Pignatelli, Napoli
ore 17

Lunedi 6 maggio
TALPE A CARACAS. COSE VISTE IN VENEZUELA
con l'autrice Geraldina Colotti scrittrice e giornalista de Le Monde Diplomatique/il Manifesto
introduce
Indira Pineda sociologa e attivista cubana

Quartieri autogestiti, fabbriche recuperate, consigli operai, donne al centro della scena... mentre l'Europa stringe la cinghia intorno alla vita di chi è già stato spremuto, a Caracas si tenta un'altra strada: con un piede nel futuro e un altro nel petrolio. In questo libro battente e corale, Geraldina Colotti racconta le "cose viste in Venezuela" in tredici reportage sul paese "bolivariano". Rapper bolscevichi e maestri di strada, casalinghe col fucile e cuoche al potere, preti d'assalto e porporati golpisti, e maiali che scorrazzano insieme ai detenuti... Dove ripassa la storia, la luna corre per strada. Giovani talpe riprendono a scavare.

Lunedi 20 maggio
SUL BUON USO DELL'IMPAZIENZA. CRISI, MOVIMENTI, ORGANIZZAZIONE
con l'autore Salvatore Prinzi dottore in niente e militante napoletano
introducono
Giuseppe di Marco docente di filosofia dell'Universita "Federico II" di Napoli
Lorenzo Giudici ricercatore e collaboratore La casa Usher

L’impazienza sembra essere la cifra della nostra contemporaneità. Attraversa tutte le sfere della nostra esistenza: è il prestissimo della produzione, del consumo, della circolazione e della comunicazione. È un tempo che subiamo, ma anche un tempo a cui non possiamo rinunciare. C’è possibilità di farne buon uso? Discutendo le più importanti teorie critiche degli ultimi anni, questo libro prova a mettere in questione i rapporti fra modo di produzione, forme della comunicazione, decisioni politiche, per capire come si trasforma nella contemporaneità l’esperienza soggettiva. E come quest’esperienza possa essere sottratta all’impazienza che quotidianamente ci assale, per diventare «altra pazienza», progetto.

martedi 28 maggio
LESSICO VIRILIO. L'ACCELERAZIONE DELLA CONOSCENZA
con l'autore Silvano Cacciari docente di Sociologia e Media dell'Università di Firenze
introduce
Francesco Piccioni giornalista de Il Manifesto

Giovedi 13 giugno
MAL DI LAVORO. SOCIOANALISI NARRATIVA DELLA SOFFERENZA NELLE NUOVE CONDIZIONI DI LAVORO
con l'autore Renato Curcio saggista ed editore di Sensibili alle foglie
introduce
Clash City Workers collettivo di connessione e inchiesta nel mondo del lavoro

Questo libro propone i risultati di un cantiere scuola di socioanalisi narrativa,autonomo ed autogestito, vale a dire senza committenti esterni, iniziato a Milano nel dicembre 2011 e proseguito per tutto il 2012.
Il lavoro di gruppo, a partire dalle narrazioni della propria esperienza lavorativa, si è soffermato sulle implicazioni deumanizzanti della razionalità strumentale, sulle tecniche di intensificazione del lavoro, sulla produzione di solitudine attraverso la disaggregazione dei legami solidali e sulla riemersione prepotente del ricatto come nuovo regolatore, dove viene imposta la sospensione flessibile del diritto.
L’avventura è proseguita su altri due territori correlati: le risposte di sottomissione collaborativa, di rassegnazione o di resistenza che caratterizzano i processi di adattamento dei lavoratori e la neolingua che, medicalizzando la varie eruzioni della sofferenza, ne rovescia il significato facendo apparire un “malato” là da dove invece c’è soltanto la vittima di un modo di produzione patologico.
Il cantiere, infine, si è affacciato sulle tracce ancora lievi di una prospettiva aperta: la costruzione di un nuovo immaginario entro il quale il significato del lavoro si qualifichi anzitutto per l’attenzione alle relazioni entro cui si produce e che esso stesso produce.
A partire da quest’ultimo punto è maturata anche la scelta di portare questa ricerca all’incontro con tutti, per aprire il cantiere alla società, senza anticiparne le conclusioni.

Spazio Me-Ti (spaziometi.org)
Collettivo Autorganizzato Universitario

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