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30/07 – NUOVI SCIOPERI DI CONTADINI E MINATORI SCUOTONO LA COLOMBIA

(1 Agosto 2013)

nuovisciop

L'atteggiamento sciagurato del governo colombiano riguardo alle proteste del Catatumbo ha causato una nuova ondata di scioperi da parte dei contadini e dei minatori in tutto il Paese. Le rivendicazioni legittime di chi chiede una Zona di Riserva Contadina, infrastrutture e piani per la sostituzione di coltivazioni illecite sono state pressoché ignorate, causando un'ondata di indignazione che ha suscitato nuovi scioperi e proteste. I minatori artigianali di Marmato, nel dipartimento di Caldas, hanno fatto fronte con uno sciopero all'assalto delle multinazionali minerarie, denunciando l'assenza di una legislazione che possa tutelare il piccolo minatore. Nella regione, tantissimi operano su bassa scala, ancora con metodi tradizionali, e a livello di sussistenza. Centrale nella protesta è l'opposizione ai nuovi provvedimenti del ministero delle Miniere, che criminalizzano i minatori senza motivo e defraudano i consigli municipali dall'avere voce in capitolo nelle decisioni che riguardano il territorio. Il trasferimento di poteri avviene verso l'Agenzia Nazionale Mineraria, che evidentemente può disporre delle concessioni in maniera più congeniale agli oligarchi del governo colombiano. In più di un occasione le dimostrazioni sono state represse con la violenza.
Nel sud del Paese, invece, sono le associazioni che raccolgono i piccoli coltivatori di caffè a protestare: contro il fatto che il governo abbia disatteso gli accordi precedenti, ma anche contro lo sfruttamento minerario intensivo a cui sono destinate migliaia di ettari ora coltivati. Gli interessi dei monopoli minerari, evidentemente, hanno la precedenza sulla conservazione del territorio, del paesaggio e sulla produzione agro-alimentare. Da segnalare come il governo abbia preso in giro i lavoratori in lotta inviando “negoziatori” non autorizzati a prendere decisioni.
Al solito, il Governo Santos ha giocato secondo i suoi schemi già ampiamente collaudati: individuare una protesta sociale radicata, segnalare presunti legami con l'insorgenza per delegittimarla, operare una violenta repressione poliziesca e militare, per poi dilatare all'infinito i tempi di negoziazione per disattendere quanto promesso. Perché in realtà il Governo non ha alcuna soluzione da offrire. Gli interessi del grande capitale e dell'oligarchia che verrebbero lesi sarebbero troppi. Una soluzione possibile risiede invece nei dialoghi di Pace dell'Avana, dove grazie all'inclusione di tutte le forze politiche e sociali presenti nel paese si potrebbe delineare un profondo cambiamento dell'attuale modello economico e soddisfare finalmente le rivendicazioni di milioni di colombiani.

Associazione Nazionale Nuova Colombia

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