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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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    Carceri della California come Guantanamo: verso la nutrizione forzata

    (23 Agosto 2013)

    califguantanam

    Lo sciopero della fame dei detenuti nelle prigioni della California dura dall’8 luglio, ormai sono più di sei settimane senza nutrirsi. Lunedì scorso, lo Stato della California ha ottenuto dal tribunale il permesso di avviare la nutrizione forzata per i prigionieri in pericolo di vita. La maggior parte delle persone che portano avanti questo sciopero è in regime d’isolamento, anche da diversi mesi, e all’inizio dello sciopero hanno presentato cinque richieste per migliorare le condizioni dei detenuti e porre fine agli abusivi amministrativi. Intorno a questa protesta si è formata una salda rete di solidarietà che porta avanti la lotta dei prigionieri anche fuori dai luoghi di reclusione. Nonostante ciò, il governo non ha mai preso in considerazione le richieste avanzate, anzi, la CDCR (California Dipartente off Corrections & Rehabilitation) ha difeso a spada tratta il regime d’isolamento e la procedura di de briefing (forme di pressioni per ottenere informazioni sulle gang) nei confronti dei prigionieri.

    Dall’inizio dello sciopero, la determinazione degli scioperanti si è sempre rinforzata, facendo intendere chiaramente al governo la loro ferma volontà nel portare avanti questa lotta. Attualmente, ci sono 69 persone in condizioni critiche che potrebbero portare alla disfunzione multiorgano. Dunque, lo stato ha fatto pressione per ottenere la nutrizione forzata, la stessa che è in uso nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo. Si tratta di una procedura molto invasiva, durante la quale il prigioniero viene legato alla sedia e gli viene introdotto un tubo dentro la narice fino alla gola, attraverso il quale vengono somministrare grandi quantità di liquidi nutrienti, anche la rimozione del tubo è molto dolorosa.

    Molte associazioni e giornali hanno denunciato questa violenza messa in atto ogni giorno nei confronti dei 38 detenuti di Guantanamo. A metà agosto alcuni giornalisti hanno ottenuto il permesso di visitare la sezione della nutrizione forzata ma non di assistere alla seduta in sé. I soldati che accompagnavano passo per passo i visitatori si sono limitati a commentare che si trattava di una procedura giusto un po’ “fastidiosa” ma nulla di più.

    Infoaut

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