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Italia Richter

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(30 Maggio 2012) Enzo Apicella

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    L’AUTUNNO DI LOTTA E’ APPENA COMINCIATO

    (29 Ottobre 2013)

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    1. Per un primo bilancio

    L'autunno di lotta non è finito. L'ottobre "sfratti zero" rilancia con nuova energia.

    Il nodo della casa si è affermato come una questione nazionale e non solo o principalmente, come nel passato, per il piagnisteo sulle tasse per la proprietà.

    La questione casa si è posta come questione nazionale sul tema del diritto all'abitare, contro gli sfratti e per una nuova politica sociale.

    Il governo, anzi i governi (intendendo anche quelli regionali e il sistema delle autonomie) sono posti di fronte alla responsabilità di dover fornire delle risposte, non possono cioè eludere il problema ed alzare le spalle come nel passato, affermando che la questione della sofferenza abitativa è un elemento marginale riguardante una emergenza limitata a fasce sociali limitate o relegata in sacche di degrado dentro le grandi aree metropolitane.

    Questo è il punto di conquista delle mobilitazioni di questo ottobre.

    L'eco della manifestazione nazionale del 19, con il protagonismo dei movimenti antagonisti dell'abitare, non è ancora spento e pensiamo sinceramente che sia stato un appuntamento importantissimo di crescita, un accumulo di forze , utile per tutto il movimento per il diritto alla casa e non solo.

    Dentro questa ripresa, c'è anche la grande giornata di mobilitazione territoriale del 10 ottobre, che abbiamo promosso assieme a tante associazioni, movimenti e comitati. Un accumulo di forze differente, diffuso sul territorio, che ha capillarizzato nelle città una pressione di massa.

    Due modi differenti, non alternativi ma che possono essere messi in uno stesso percorso al fine di sfondare il muro dell'indifferenza del potere (anzi, dei poteri) che cela non una assenza di politica sulla casa ma una linea coerente e lucida di valorizzazione della rendita immobiliare a scapito della ripresa di un intervento pubblico e di una nuova politica sociale.

    Se c'è un elemento di continuità (anzi di continuismo) nella politica italiana, a prescindere dall'alternanza debole dei governi politici o tecnici che si sono succeduti, almeno negli ultimi 35 anni (dall'ultimo piano decennale per l'edilizia e dall'equo canone) è quello dell'asservimento del governo (anzi dei governi) al "blocco immobiliare".


    2. Il no alla service tax

    Noi, in questo senso utilizzo un "noi" che ci riguarda in prima persona come Unione inquilini perché l'abbiamo condotta noi per primi e come protagonisti, siamo stati in campo e abbiamo ottenuto due vittorie concrete: una difensiva e una offensiva molto più importante, che può spostare in avanti la situazione.

    La prima è aver impedito una manovra che era in campo: la trasformazione dell'IMU in service tax, cioè il cambiamento della filosofia della tassazione sulla casa che voleva spostare il peso fiscale dal chi possiede a chi vive dell'alloggio.

    Noi contestiamo apertamente la nuova tassa che si chiama TASI e che, aggiungendosi all'IMU, viene pagata anche in quota parte dall'inquilino. E' sbagliato il principio del pagamento dei servizi pubblici due volte: uno con le tasse sul reddito e poi con un prelievo specifico che non è progressivo. E' pericolosa nella prospettiva perché apre una strada a un prelievo che non può che inasprirsi nel futuro a causa dei tagli agli enti locali. Con forza chiediamo, in ogni caso, l'applicazione di una quota esente "no tax" che salvaguardi le fasce sociali deboli. Ma, sicuramente è un'altra cosa rispetto a quello che volevano (e continuano a volere) i proprietari. Abbiamo, cioè, per primi individuato e denunciato la manovra e l'abbiamo impattata, anche se in maniera non totale e soprattutto non definitiva (perché la manovra permane e sarà rilanciata).


    3. Contro la morosità incolpevole, ora si può agire

    L'altra conquista è più significativa perché da la possibilità di uno sbocco ai picchetti anti sfratto e alla battaglia per il passaggio da casa a casa: riguarda la modifica del decreto IMU che introduce la possibilità per i Prefetti di graduare gli sfratti in relazione ai percorsi di accompagnamento sociale che Regioni e Comuni, anche con la costituzione di appositi organismi, devono introdurre.

    In pratica, si pongono le premesse per una richiesta generalizzata, articolata territorio per territorio, per la costituzione di commissioni di graduazione con l'obiettivo esplicito di mettere in relazione lo sfratto con la conclusione di un percorso di accompagnamento sociale che, per noi, non può prescindere dall'individuazione di una soluzione alloggiativa alternativa.

    Ogni nostra sede, ogni associazione o comitato che si batte in un corpo a corpo quotidiano contro l'esecuzione dello sfratto da casa a marciapiede, oggi ha uno strumento in più per dare sbocco alla propria lotta: la convocazione di un tavolo per la costituzione delle commissioni, l'individuazione dei percorsi di accompagnamento sociale, il rinvio e la graduazione dello sfratto fino al compimento di detto percorso.

    Apriamo quindi una vertenza generalizzata che abbia lo scopo fondamentale di ottenere risultati concreti sul territorio e, nel contempo, di premere sul governo nazionale per una proroga generalizzata, al fine di adottare le misure indispensabili per rispondere ai nodi della sofferenza abitativa in Italia.


    4. Per un salto di qualità possibile

    Le lotte di questo ottobre individuano i contenuti per una piattaforme comune.

    Un piano casa vero deve essere composto da due elementi essenziali:

    - l'aumento dell'offerta pubblica di alloggi a canone sociale attraverso il riuso del patrimonio pubblico, a partire dal demanio militare e civile,

    - un abbassamento degli affitti, attraverso una nuova legge sui canoni privati che cambi l'attuale normativa ed elimini la contraddizione fondamentale della legge 431: la compresenza di due canali contrattuali, quello libero e quello concordato in cui il morto, (quello libero) mangia il vivo (quello concordato). La proposta strategica non può che essere quella di un nuovo "canone equo" in cui vi sia cioè un rapporto oggettivo tra l'affitto e la rendita catastale.

    Con questi due punti come architrave, intendiamo proporre una nuova legislazione per il diritto all'abitare in Italia.

    Per questa piattaforma, noi ci rivolgiamo a tutti, senza esclusione. Non si fanno esclusioni a tavolino o con una lente politica: l'inclusione e l'esclusione si fanno sui contenuti.

    Pensiamo che le lotte, le spallate delle manifestazioni nazionali e la capillarità delle lotte locali, debbano essere messe assieme, senza creare gerarchie o egemonie.

    Tutti diversi, con differenti culture, linguaggi e pratiche, tutti uniti negli obiettivi di fondo e di fase: blocco di tutti gli sfratti, compresa la morosità per determinare il passaggio da casa a casa, utilizzo del patrimonio pubblico per incrementare l'offerta di alloggi a canone sociale, diminuzione degli affitti privati attraverso l'eliminazione della liberalizzazione dei canoni.


    5. Il tempo è adesso: dopo ottobre, anche un "novembre sfratti zero"

    Cominciamo subito. In decine di città stiamo già promuovendo iniziative specifiche, sempre il più aperte e unitarie possibili e con tutti i soggetti disponibili, con la richiesta ai sindaci e ai prefetti di convocare subito incontri, tavoli, ecc. per graduare le esecuzioni in corso, giungendo, in mancanza di soluzioni alternative, ai fini di rispettare la legge che prevede lo sfratto in relazione all'accompagnamento sociale, alla requisizione temporanea degli immobili vuoti o sfitti ovvero quelli in cui risiede l'inquilino moroso incolpevole.



    Walter De Cesaris

    Walter De Cesaris - Segretario Nazionale Unione Inquilini

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