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(6 Gennaio 2011) Enzo Apicella
La Borsa premia il ricatto di Marchionne

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Pomigliano: fallisce assemblea dei "sindacati firmatari"

(31 Gennaio 2014)

FIAT POMIGLIANO / ASSEMBLEE SINDACALI IN FABBRICA:

LATITANO I LAVORATORI E LATITANO I SINDACATI: IN MENO DI 250 (SU 1.250) PARTECIPANO ALL’ASSEMBLEA DI FIM, UILM E FISMIC COME A DIRE CHE NEMMENO PIU’ I SINDACATI FIRMATARI CI “METTONO LA FACCIA” ALL’ENNESIMA BALLA INDUSTRIALE DI MARCHIONNE

LUIGI APREA, SLAI COBAS, INTERVENUTO IN ASSEMBLEA: “I PIANI EFFIMERI DI MARCHIONNE VANNO E VENGONO MENTRE I PROBLEMI RESTANO ED IL 31 MARZO SCADE LA CASSA INTEGRAZIONE PER 1.300 LAVORATORI DI POMIGLIANO, IL 13 LUGLIO PER I 300 ADDETTI AL REPARTO LOGISTICO FANTASMA DI NOLA, STESSA SORTE SENZA FUTURO PER L’INDOTTO DAI 700 DELLA EX ERGOM AI LICENZIAMENTI IN ATTO ALLA TIBERINA ECC.”… “I SINDACATI BALBETTANO E SI AGGRAPPANO AD ILLUSORIE SPERANZE FUNZIONALI ALLA DELOCALIZZAZIONE ESTERA DELLA FIAT FORMALIZZATA IN QUESTI GIORNI DALL’AZIENDA: VA RICOSTRUITA L’UNITA’ E LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI PER CONTRASTARE LA CHIUSURA E NOI C I STIAMO”!



Sembrano convincere sempre meno i piani industriali bluff di Marchionne che cambiano continuamente senza attuarsi mai: l’ultima bufala è il film già visto del supposto “rilancio della produzione Alfa Romeo” da allocare sul mercato mondiale: ma non era già previsto dal “piano quinquennale 2003/2007” proprio con l’organizzazione impiantistico-ingegneristica dello stabilimento di Pomigliano per razionalizzare in un unica fabbrica la progettazione e la produzione dei nuovi modelli? Sarebbe diseconomica la bizzarra produzione della Alfa Romeo frammentata in vari stabilimenti. Se a questo aggiungiamo l’addio dall’Italia di Fiat con sedi legali e fiscali all’estero… la “frittata è servita”.

L’assemblea di stamattina svoltasi nei locali mensa del CS1 e che ha visto una sparuta partecipazione di 250 lavoratori sui 1250 addetti tra il primo turno e quello centrale è l’evidente sintomo della crisi di credibilità di Marchionne tra i suoi stessi addetti “selezionati” per la produzione (figuriamoci per quelli da anni in cigs) e gli stessi “sponsor” sindacali che non se la sono proprio sentita oggi dfi partecipare all’assemblea: la Fiat corre ai ripari e nel tentativo di rifarsi una ormai impossibile “verginità industrial” convoca tra 15 giorni i sindacati per nuove “promesse occupazionali” mentre i sindacati firmatari convocano un attivo territoriale entro 15 giorni.

Stamattina la Fiat ha diffidato i cassintegrati di Slai cobas che si sono rifiutati di indossare il giubbetto da “visitatore” per recarsi in assemblea in quanto i lavoratori hanno sostenuto di essere a tutti gli effetti dipendenti fiat non diversi da tutti quanti gli altri: “vedremo se l’azienda avrà il coraggio di avviare le annunciate procedure disciplinari nel caso la denunceremo per antisindalità”.

Intanto il prossimo 28 aprile al tribunale di Torino, giudice Mollo, si terrà la causa per l’impedimento aziendale alla partecipazione dei cassintegrati iscriutti allo Slai cobas alle assemblee sindacali di fabbrica dell’11 luglio 2013.

Pomigliano d’Arco, 31/1/2014

Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate

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