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Israele, Lapid congela i fondi alle colonie

(3 Febbraio 2014)

Il ministro delle Finanze sospende i finanziamenti agli enti locali degli insediamenti in Cisgiordania. Un'altra vittoria indiretta del BDS?

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Il ministro israeliano delle Finanze, Yair Lapid

Gerusalemme, 3 febbraio 2014, Nena News - L'affaire Scarlett Johansson continua ad occupare le pagine dei giornali. Domenica notte l'ambasciata israeliana negli Stati Uniti e la compagnia SodaStream hanno inviato una serie di tweet durante il Super Bowl per sostenere l'attrice e la sua controversa decisione di proseguire i rapporti commerciali con la società israeliana e abbandonare l'organizzazione umanitaria Oxfam.

"Amiamo questo [il Super Bowl, ndr] e Scarlett Johansson", hanno scritto su Twitter l'ambasciata e la compagnia israeliane, gettando ulteriore benzina sul fuoco di una polemica che, a quanto pare, ha fatto più pubblicità alla campagna di boicottaggio dello Stato di Israele, BDS, che a chiunque altro.

In Israele la questione del boicottaggio continua a tenere banco, con ministri e media che non nascondono la preoccupazione per un movimento in crescendo che vince un numero sempre maggiore di piccole e grandi battaglie. Tra i più angosciati c'è il ministro delle Finanze Yair Lapid, leader del partito "Yesh Atid" che non perde occasione per lanciare moniti al governo Netanyahu in merito all'espansione coloniale in corso. Moniti che in alcuni casi si traducono in azione: sabato notte Lapid ha ordinato la sospensione dei finanziamenti pubblici ai comuni e agli enti regionali delle colonie in Cisgiordania, su cui pende il sospetto di abusi finanziari.

Secondo quanto riportato dall'ufficio del Ministero delle Finanze, si sospetta "il trasferimento illegale di finanziamenti dalle colonie al Consiglio regionale di Yesha", ovvero il Consiglio di Giudea, Samaria e Gaza, la federazione che riunisce sotto la sua ala tutti gli enti amministrativi delle colonie nei Territori Occupati. Si tratterebbe nello specifico di 42 milioni di dollari, fondi ricevuti dalle colonie come compensazione per il congelamento delle costruzioni tra il 2009 e il 2010, uno stop deciso all'epoca dal premier Netanyahu per riavviare un processo di pace mai ripreso.

Il denaro era destinato a coprire le spese di riabilitazioni di scuole e asili dentro le colonie in Cisgiordania, ma secondo Lapid è finito nelle tasche del Consiglio Yesha che lo ha utilizzato per fini propagandistici e politici ed in parte per attività anti-governative. "Alla luce dei rapporti che mostrano che i fondi non vengono usati per la ragione stabilita, ovvero la sicurezza e la riabilitazione di scuole e asili, ma sono stati trasferiti illegalmente al Consiglio dei coloni che li ha utilizzati per fini politici che contravvengono alle politiche governative, il Ministero delle Finanze ha ordinato l'immediato congelamento dei futuri pagamenti", si legge nella dichiarazione ufficiale emessa dal dicastero sabato notte.

La mossa del ministro delle Finanze giunge in un momento caldo per il governo israeliano, che si trova a dover affrontare la questione sempre più stringente del boicottaggio internazionale, spauracchio sventolato anche dal segretario di Stato statunitense John Kerry: sabato a Monaco Kerry ha parlato del BDS come di una "campagna di crescente delegittimazione", con il potere di distruggere l'immagine internazionale di Israele. A meno che - ha avvertito Kerry - Tel Aviv non giunga ad un accordo vero con la controparte palestinese.

In mezzo resta Netanyahu, stretto tra i movimenti ultranazionalisti e la lobby dei coloni che non intende accettare alcuno stop all'espansione nei Territori e le frange più moderate dell'esecutivo che vedono negli insediamenti un pericolo concreto per il Paese e la sua legittimità internazionale. Da una parte il falco Naftali Bennett, leader di "Casa Ebraica" e del movimento dei coloni, che ha più volte minacciato l'uscita dal governo nel caso di un congelamento delle costruzioni; dall'altra il capo negoziatore e ministro della Difesa, Tzipi Livni, che vede nel negoziato il solo muro in grado di fermare per ora l'onda mortale del boicottaggio globale.

In ogni caso, il BDS non è mai parso tanto efficace.

Chiara Cruciati, Nena News

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