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(La controriforma dell'istruzione pubblica)

UNIVERSITA’ A “NUMERO BLINDATO” PER UNA FORMAZIONE SEMPRE PIÙ ELITARIA.
NOI RIPARTIAMO DA COSA NE PENSANO GLI STUDENTI.

(18 Marzo 2014)

univanumeroblind

RENDE, 18/03/2014

E’ un fatto. A troppi studenti è impedito il libero accesso all'università statale, spesso selezionati mediante prove stravaganti.
Secondo noi questo non è che un tassello del quadro complessivo di attacco all'istruzione pubblica. La formazione, come anche altri pezzi di stato sociale, diventa sempre più elitaria quindi per quei pochi che se la possono permettere. Ne abbiamo prova con l’anticipazione dei test d’ingresso, che grazie al ministro Carrozza si terranno ad aprile e soprattutto con la riduzione dei posti disponibili (quest'anno per medicina ed odontoiatria sono diminuiti di quasi un quarto). Verrà ad incidere in modo più rilevante nei percorsi di studio la condizione
economica di partenza dello studente.

Come collettivi studenteschi Motestu (Movimento Territoriale Studentesco) e Laboratorio Politico p2*occupata abbiamo voluto denunciare questa situazione ed evidenziare come le decisioni vengano prese senza considerare i nostri bisogni. Perciò abbiamo ritenuto un passaggio inevitabile ripartire da un confronto diretto con gli studenti che vivono le problematiche dell’istruzione sulla propria pelle. Proprio da qui è nata una video-inchiesta, che abbiamo già pubblicato in rete (col nome “Numero blindato”) proprio l’11 marzo, giorno del termine delle iscrizioni alle prove anticipate. Questo è il link a cui lo potete trovare e che vi chiediamo di diffondere.
https://www.youtube.com/watch?v=pPr83BUaVhk

Nonostante i pareri siano sanamente divergenti a proposito del bonus maturità e del modello scolastico a cui ispirarsi, dalle interviste emerge chiaramente che l’intero sistema di selezione per come è pensato non rappresenta altro che un business. Come testimoniato dalla viva voce degli studenti è profondamente ingiusto il fatto che chi ha la possibilità di pagarsi una preparazione privata, abbia più possibilità di superare queste prove. Ancora, per gli studenti intervistati, i quesiti, troppo spesso si allontanano dai programmi della scuola
pubblica, andando così a "sminuirne il valore di istituzione". Non ci siamo fatti mancare niente. Abbiamo intervistato anche il preside del liceo classico Telesio Antonio Iaconianni, il quale si esprime molto criticamente sull'anticipo deciso dal ministero che invece "dovrebbe lasciare gli studenti della scuola secondaria superiore in pace".

Crediamo che nel sistema dell’istruzione pubblica ci siano diverse cose da cambiare, ma per noi le riforme devono partire da chi l'istruzione pubblica la vive quotidianamente. Dobbiamo ripartire dai nostri bisogni e dal nostro impegno. Speriamo di contribuire con questo inizio di inchiesta a stimolare il confronto tra studenti: che se ne parli nelle assemblee d'istituto e nei cortili.
Bisogna concepire l'istruzione pubblica come una risorsa che tutta la collettività deve costruire e difendere, anche in contrasto con decisioni sbagliate. Noi cominciamo da qui.

Movimento Territoriale Studentesco, Laboratorio Politico P2*occupata

Fonte

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