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(27 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Flessibili, precari, esternalizzati)

Precarietà generalizzata - Vogliono ridurre il lavoro stabile per spremere fino in fondo l’esistente.

(22 Marzo 2014)

precagene

CUB: Creare lavoro avviando un nuovo modello di sviluppo. Il Governo del rottamatore ha avviato la modernizzazione del paese e con decreti legge, quindi con applicazione immediata, cambia la normativa dei contratti a termine e del contratto di apprendistato.

I contratti a termine potranno durare 36 mesi, non dovrà più essere indicata una causa che li giustifichi, potranno essere rinnovati per otto volte nell’arco dei 36 mesi.

Inoltre di norma i lavoratori a tempo determinato non potranno essere più del 20% dei lavoratori di una azienda (attual¬mente i contratti prevedono il 10–15%) ma i contratti di lavoro potranno modificare detto limite inoltre è stato cancellato anche l’intervallo tra un contratto e l’altro oggi fissato in 12 giorni.

I padroni hanno la possibilità di tenere il lavoratore con contratto senza causale e alla sca-denza sostituirlo con un altro. Il lavoratore dovrà cercare, ben che vada, ogni tre anni un diverso datore di lavoro, rimanendo nel limbo dell’aspettativa di un lavoro stabile che non arriverà mai. Per sempre precari i giovani, ora presso una azienda, ora presso un’altra, e la stessa sorte attende anche i lavoratori già stabili nel caso dovessero, per qualsiasi ragione, perdere quel posto di lavoro.
Il contratto di apprendistato viene svuotato e “semplificato”, eliminando gli obblighi formativi teorici e i controlli sulla effettività della formazione professionale; eliminata inoltre la regola per la quale non potevano essere avviati nuovi contratti di apprendistato se non fossero stati confermati a tempo indeterminato il 30% dei precedenti apprendisti.
Senza questi contenuti il contratto di apprendistato diventa solo un contratto a basso costo e diventa assurdo che a fronte della concessione di una paga base pari al 35% della retribuzione piena e da una risibile contribuzione offerta ai padroni; ai lavoratori non venga riconosciuta nessuna garanzia né formativa né occupazionale. Dunque, d’ora in poi, sarà consentito un turn-over illimitato di manodopera giovane, a bassissimo costo.
Il Governo sostiene che queste modifiche eliminano per questa tipologia di contratto i molti vincoli che ne impedivano lo sviluppo con grave danno per chi cercava un lavoro e per le aziende che non potevano assumere.
Ciò non è vero!
I posti di lavoro non ci sono perché mancando la domanda non c’è necessità di produrre, perché mancano investimenti pubblici e privati e non certo per le rigidità contrattuali.

Nel IV trimestre 2013 i contratti a tempo determinato attivati sono stati ben 1.539.435 su 2.266.604, quasi il 70% del totale, i contratti a tempo indeterminato sono stati solo 364.972 il 16,1% ormai quota residuale. Il rapporto tra assunzioni registrate e lavoratori coinvolti è stato pari a 1,43 e ciò sta ad indicare che uno stesso lavoratore è stato interessato da più rapporti di lavoro e inserito in una giostra di lavoro/non lavoro assurda.
Questo fenomeno è ancor più evidente se si analizzano le cessazioni avvenute nello stesso periodo: Su 3.108.860 cessazioni registrate ben 984.298 hanno avuto una durata non superiore a 30 giorni; 504.887 una durata di 2/3 mesi; 1.108.730 una durata tra 4 e 12 mesi.
La normativa in essere, da noi sempre contestata, era già molto ampia e quindi funzionava e molto bene per i padroni! La si vuole peggiorare per impedire da ora in avanti l’accesso ad un lavoro stabile a tutti i lavoratori gio¬vani e adulti e sostituire lavoro stabile con lavoro precario!
Cub continuerà la battaglia contro le precarietà comunque mascherate e promuoverà tutte le iniziative di lotta necessarie per affermare il diritto al lavoro stabile, promuovendo investimenti, attività produttive e consumi coerenti con un nuovo modello di sviluppo.
La Cub rivendica la difesa e l’allargamento dell’occupazione non con l’ingegneria contrattuale ma attraverso la riduzione settimanale dell’orario di lavoro di 4 ore che da sola darebbe un milione di posti di lavoro, a parità di salario, investimenti per la bonifica dei siti inquinati, la messa in sicurezza del territorio e per il risparmio energetico e le energie alternative.


Milano 20 marzo 2014

Confederazione Unitaria di Base

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