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Il ricatto

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(20 Giugno 2010) Enzo Apicella
A Pomigliano la Fiat convoca, con scarso successo, una manifestazione a favore dell'accordo

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Lettera dei lavoratori Fiat Pomigliano a Marchionne

(6 Aprile 2014)

fiatpomigl

Spett.le John Elkann,
Amministratore Delegato
di Fiat S.p.A.

Spett.le Sergio Marchionne
Presidente e Amministratore Delegato
di Chrysler Group LLC,

Gentilissimi John Elkann e Sergio Marchionne, chi vi scrive sono i vostri dipendenti collocati forzosamente presso l’unità logistica di Nola.
L'emozione e la rabbia con cui vi scriviamo questa lettera è quella di chi negli ultimi quattro anni e mezzo è stato lasciato a casa in cassa integrazione, e ha atteso invano che si realizzasse quel grande sogno di integrazione industriale e culturale che avevate promesso.
Sogno descritto in una missiva inviata ai lavoratori Fiat e pubblicata da tutti i quotidiani alla fine del 2013, che con dicitura quasi fraterna iniziava con “cari colleghi”.
Oggi dopo l’accordo siglato tra Fiat e O.S. ricorrendo a C.S. per 1150 lavoratori di Pomigliano, accordo che ignora completamente i 316 lavoratori emarginati a Nola, perplessità e timori sono predominanti.
E’ chiaro che con migliaia di dipendenti noi possiamo risultare invisibili e per questo che vi ricordiamo che,
noi lavoratori fummo spostati all’interporto di Nola dove fu allestito un reparto ad oc, per costituire un polo Logistico di eccellenza, come da voi definito negli accordi, un sito distante 14 km dalla sede produttiva, in virtù di quel piano industriale da voi presentato, che prevedeva la costituzione di una nuova società denominata F.I.P., e la necessità di costruire un grosso polo Logistico, con l’obbiettivo di servire principalmente gli stabilimenti di Pomigliano, Cassino e Melfi.
Tutto ciò non si è mai verificato anzi, tutti gli stabilimenti menzionati sono forniti di un proprio polo logistico indipendente da noi.
A Nola in questi anni non si è mai svolta una vera lavorazione Logistica, ma semplicemente piccole operazioni che non hanno avuto nulla a che fare con la reale produzione degli stabilimenti.
Ora premesso che quel piano industriale, come da voi dichiarato, è fallito,
che i lavoratori assunti con F.I.P. sono ritornati Fiat,
che la Logistica non è mai partita,
che attualmente la Logistica per Pomigliano viene servita all’interno dello stabilimento,
detto ciò non si capisce il perché noi lavoratori siamo attualmente ignorati e posti forzosamente fuori dallo stabilimento, ciò amplia i dubbi, su una eventuale discriminazione nei confronti dei lavoratori delocalizzati a Nola.
Come lavoratori assunti e tutt’ora in carica, presso lo stabilimento di Pomigliano, chiediamo di far parte integrante dell’accordo stipulato il 18/03/2014, e di rientrare presso lo stabilimento di Pomigliano dove abbiamo svolto per decenni la nostra attività lavorativa.
Noi lavoratori siamo sempre stati disponibili e non ci siamo mai rifiutati di offrire la nostra prestazione lavorativa, ma è evidente che il perdurare di mancanze di risposte non farà altro che confermare una forma di persecuzione nei nostri confronti.
“Vi garantiamo anche l'impegno a offrirvi un futuro sicuro e stimolante, in un ambiente dove lo scambio di esperienze e culture sarà fonte di crescita professionale e personale”, con queste parole finiva la vostra lettera,
l’unica garanzia è che dopo anni di cassa integrazione, con una notevole perdita salariale, e soprattutto una forte emarginazione sociale, a luglio scadrà quel filo che ci tiene legati alla Fiat, alla speranza di avere ancora un lavoro, le preoccupazioni per il nostro futuro ci spaventano.
Noi vogliamo lavorare, noi sappiamo fare bene le automobili come abbiamo sempre fatto e vorremmo continuare a farne.

Il lavoro, nel rispetto dei nostri diritti, non ci ha mai fatto paura. Di questo viviamo, e non possiamo permetterci di perderlo, per questo vi chiediamo di rientrare a Pomigliano.

Non vogliamo entrare nel merito del piano industriale, anche perché le nostre perplessità sono state ampiamente promulgate, ne tantomeno entrare nel merito delle divisioni sindacali, il nostro unico e solo intendo è di poter ritornare a lavorare.

Vi salutiamo non da colleghi cosa che riteniamo irreale, ma da operai a datori di lavoro nel rispetto dei propri ruoli.


Noi sottoscritti lavoratrici e lavoratori della Fiat polo Logistico di Nola

Primi firmatari
Pirozzi Tommaso, Barberio Gennaro, Caccavale Antonio, De Gregorio Giorgio, Pipola Salvatore, Donofrio Salvatore, Zuccherino Vittorio, Esposito Giovanni, De Luca Antonio, Narciso Pasquale, Canfora Tommaso …….

Pirozzi Tommaso

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