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(17 Giugno 2012) Enzo Apicella

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Elezioni europee? No, grazie

(22 Aprile 2014)

Le prossime elezioni europee del 25 maggio, dall’Italia, eleggono 73 deputati al Parlamento europeo.
Anche nell’Unione europea (UE) funziona la legge del più forte. I paesi imperialisti, i grandi monopoli e le ricche oligarchie impongono i loro interessi ai popoli e a tutto il proletariato. L’UE ha sviluppato e rafforzato politiche antioperaie e antipopolari per conservare ed accrescere i profitti delle multinazionali, dei capitalisti, dei banchieri e dei grandi monopoli.
L’UE è in stretto legame con la Nato e sostiene interventi economici e militari (Libia, Centro Africa, Mali), fomenta la feroce guerra civile in Siria ed ha un ruolo di primo piano nella recente crisi in Ucraina. Saccheggia, inoltre, le risorse naturali e sfrutta la manodopera dei paesi semicoloniali.
Per le masse popolari c’è solo disoccupazione, precarietà, emarginazione, povertà e miseria. Sono aumentate le disuguaglianze sociali, lo sfruttamento e la devastazione ambientale.
Se questa è la realtà che abbiamo di fronte, come purtroppo è, il voto di queste elezioni è inutile, costoso e dannoso.
Inutile perché non modifica i rapporti di forza tra le classi, costoso perché viene pagato a caro prezzo per una falsa democrazia, dannoso perché ingenera false illusioni per poi far prevalere ulteriore scoraggiamento, passività e immobilismo.
L’esperienza e la realtà di questi anni mostrano fin troppo chiaramente che non esiste ‘alternativa’ elettorale per la mancanza di un soggetto politico, il proletariato cosciente ed organizzato, il solo in grado di essere all’altezza della gravità della situazione. Solamente ambiti riformisti senza riforme e opportunisti con pruriti elettorali. Programmi elettorali e, nel peggiore dei casi, promesse che non possono produrre alcun risultato. Le elezioni sono, quindi, un inganno e in definitiva un utile economico e proficuo solo per i potenti a spese dei senza-potere.
Un numero sempre maggiore di settori sociali e popolari ha iniziato a rendersene conto. Difatti, ad ogni tornata elettorale, l’astensione aumenta, fino a sfiorare il 50% e la sovranità popolare dei “vincitori” è relegata ad un 15-20% di consensi. Una verità amara per il cretinismo elettorale; per comunisti e rivoluzionari fonte di studio e di lotta.
Per questo diciamo: No al voto europeo, Sì all’astensione attiva. Spendere bene le proprie energie, la propria intelligenza, la propria forza: PER la solidarietà, l’unità, la mobilitazione, l’organizzazione.
L’unico ‘voto’ utile è alla lotta di classe e all’organizzazione della classe.
La lotta e l’organizzazione sono le uniche certezze per il futuro!

25 Aprile 2014
69° anniversario della Liberazione dal nazifascismo

Coordinamento comunista toscano (Cct)

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