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Che Guevara

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(10 Ottobre 2008) Enzo Apicella
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LA FEROCIA DEL DOMINIO CAPITALISTICO: CENT’ANNI FA IL MASSACRO DI LUDLOW

(22 Aprile 2014)

ludlow

Il monumento che ricorda le vittime del massacro di Ludlow

I giornali oggi ricordano una delle pagine più drammatiche della repressione capitalistica sui lavoratori: cent’anni fa, il 20 Aprile del 1914, a Ludlow, in Colorado, un numero mai chiarito di persone, fra cui donne e bambini, fu ucciso nella repressione di uno sciopero dei minatori locali, fra i quali molti italiani.
Nessuno dei responsabili è mai stato punito.
Le guardie private autrici della strage insieme alla milizia civile locale erano state inviate in Colorado dalla Colorado Fuel and Iron Company guidata da John D.Rockfeller, che poi cercò di riabilitare la sua immagine dando vita a una Fondazione benefica.
Il campo dei minatori, che vivevano in condizioni disumane, fu incendiato e furono uccisi dalle fiamme le donne e i bambini che si erano rifugiati nelle trincee scavate per cercare di ripararsi dalle pallottole delle mitragliatrici ultimo modello in dotazione agli agenti che si mossero a bordo di blindati.
Il capitalismo americano ha sempre mostrato il suo volto più feroce, ancora negli anni’30 quelli delle grande depressione letteralmente sterminando i comunisti e ancora, nel secondo dopoguerra, con il maccartismo e la vera e propria caccia alle streghe verso i sindacalisti indipendenti.
E’ ancora il caso di ricordare questi episodi apparentemente lontani nel tempo, ma così vicini nella loro realtà concreta alle condizioni di vita e di lavoro di centinaia di milioni di proletari in tutto il mondo.
Il “sogno americano” poteva essere perseguito soltanto assoggettandosi alle rigide regole del capitale con gli emigranti che si risvegliavano in fondo ai maleodoranti vicoli delle periferie urbane, nell’inferno della fabbrica, nel bel mezzo del più accanito e duro conflitto sociale, nel quale era davvero difficile difendere le proprie condizioni di vita e i propri interessi di classe.
La lotta di classe negli USA, al di là dell’ideologia smerciata a buon mercato di una società americana priva di contraddizioni, ha assunto molto spesso forme violente e sanguinose esercitate attraverso la repressione militare condotta da “birri” prezzolati delle agenzie di polizia privata.
L’individuazione di un “ritmo americano” nello sviluppo (come fu definito dallo stesso Lenin) fu ottenuto facendo pagare un prezzo altissimo alla classe operaia.
Il capitalismo americano esercitò a livelli di sopraffazione ancora più pesanti di quelli, già durissimi, sopportati dai lavoratori nel Vecchio Continente, dove nello stesso periodo dei fatti appena ricordati, andavano sviluppandosi le grandi formazioni politiche di massa e collegate a esse i sindacati di classe.
Non dimenticare l’essenza di questi fatti e la conseguente analisi che è necessario sviluppare per spiegarli appare ancora adesso molto utile per chi ritiene, giustamente, che la lotta per l’emancipazione di classe sia ancora di piena attualità

Franco Astengo

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