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Se non le donne, chi?

Se non le donne, chi?

(11 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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1 MAGGIO: DIRITTO ALLA RESISTENZA ED AL CONFLITTO!

IL FAMIGERATO DECRETO/LEGGE, NOTO COME “SALVA ITALIA”, COME DA NOI PROFETIZZATO, STA PRODUCENDO I SUOI EFFETTI NEFASTI

(28 Aprile 2014)

Napoli – lunedì, 28 aprile 2014

noialla

Il famigerato decreto/legge, noto come “salva Italia”, come da noi profetizzato, sta producendo i suoi effetti nefasti ed evidenziando le sue contraddizioni. Molti italiani trascorreranno le domeniche e i giorni festivi in un centro commerciale.

Il capitale,quindi, si accaparra anche i giorni di festa.

La possibilità degli esercizi commerciali e dei grandi ipermercati di tenere aperto sempre, anche durante le domeniche e i festivi, è stata recepita subito da tutti i soggetti interessati, creando un vantaggio per l’imprenditoria e, nel contempo, gravissimi problemi per i lavoratori, che non hanno più tempo per se stessi e per le proprie famiglie.

Inoltre si aggiunge un ennesimo tassello al puzzle di precarietà, basso salario, difficoltà nella vita di relazione e degli ormai pochissimi diritti per oltre due milioni addetti del settore.

La crisi del commercio non ha nessun collegamento con le aperture e la liberalizzazione degli orari ma nasce dalla mancanza di reddito diretto ed indiretto dei consumatori, ed ecco una prima contraddizione evidente.

Le mirabolanti promesse di crescita occupazionale si stanno traducendo oggi in chiusure di migliaia di imprese piccole e grandi, che non reggono la concorrenza, e le nuove assunzioni nella Grande Distribuzione Organizzata sono rimaste lettera morta e si sono tradotte in aumento di carichi di lavoro degli occupati e già precarizzati lavoratori dei centri commerciali.

Il Primo Maggio - in diverse città d'Italia, manifesteremo contro lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione, che nei giorni festivi, più che in tutti gli altri, pagano con la loro vita gli effetti delle liberalizzazioni selvagge del commercio.

Riprendiamoci le nostre vite, di lavoratori e di cittadini, trascorriamo le feste favorendo la socialità, il riposo, la riflessione, la cultura, lo sport, facciamolo creando le giuste alleanze tra “consumatore inconsapevole” e “lavoratore consumato”.

Il modello sociale che ci vogliono imporre attraverso lo sfarzo e le luci dei Centri Commerciali è soltanto un inganno in favore dei profitti delle grandi multinazionali del commercio e della lega delle cooperative ed un danno per i lavoratori, i consumatori e la società.

USB Campania

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