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Il sindacalismo di base del XXI° secolo riflette sul sindacalismo rivoluzionario dell'inizio del XX° secolo

(4 Giugno 2014)

Sabato 7 giugno dalle 11 in Via San Giacomo 7, Aula Ex Industrie
Agricole a Bologna la Confederazione Unitaria di Base organizza un
CONVEGNO dall'impegnativo titolo “Dall'unionismo industriale degli IWW
al sindacalismo di base”

valerioevangelisti

Valerio Evangelisti

Interverranno fra gli altri

Valerio Evangelisti Autore di diversi testi sul sindacalismo radicale
negli USA
Stefano Capello Coordinatore Regionale CUB Piemonte
Graziano Giusti Autore di ricerche sull'unionismo industriale
Cosimo Scarinzi Coordinatore Nazionale CUB Scuola Università Ricerca

La CUB, il principale per consistenza e combattività sindacato di base in Italia, sta preparando la propria assemblea nazionale.
Al centro della discussione precongressuale ovviamente sarà la mobilitazione per il salario, il welfare, i diritti e le libertà sindacali, l'ambiente.
Ma la CUB è consapevole che è nella tradizione radicale del movimento dei lavoratori che si trovano insegnamenti validi a maggior ragione in una fase come l'attuale di duro scontro sociale.
Per questo organizzatori sindacali e studiosi discuteranno degli IWW, noti anche come wobblies, che animarono negli USA contro il governo, i padroni, il sindacalismo corporativa una straordinaria stagione di lotte nel cuore della più “avanzata” economia capitalistica del pianeta.
Ciò che li caratterizzò fu un tentativo, per molti versi riuscito, di costruire un'organizzazione capace di unire la massa rilevantissima dei lavoratori immigrati, divisi nelle loro comunità etniche, esclusi dal sindacato corporativo che aveva l'egemonia sul movimento operaio statunitense l'American Federation of Labor che organizzava i lavoratori sulla base del mestiere e, imponendo alte quote per l'adesione al
sindacato stesso, escludeva nei fatti la massa degli operai non specializzati, migranti, a basso salario.
Il sindacalismo degli IWW, noti anche come wobblies, si caratterizzò in primo luogo per essere un sindacalismo industriale, un sindacalismo che organizzava i lavoratori sulla base del settore produttivo e non del mestiere o dell'etnia e che legava al modello organizzativo anche la prospettiva dell'espropriazione degli espropriatori immaginando, in ciò riprendendo l'impianto del sindacalismo d'azione diretta europeo e
latino americano, la lotta economica come scuola politica sulla cui base il proletariato avrebbe maturato la capacità di governare il processo economico e di realizzare una società socialista.
La pratica quotidiana della solidarietà internazionale e quella dell'azione diretta si legavano insomma ad un mito sociale, quello dello sciopero generale espropriatore il che comportava la formazione di una leva di militanti per molti versi differenti dal classico militante socialista, era nella materialità della lotta, nella formazione sul
campo che il socialismo assumeva caratteri rigorosamente classisti.

CUB

Fonte

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