">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

UNITI E INFLESSIBILI CONTRO IL JOBS ACT
E GLI ACCORDI VERGOGNA SULLA RAPPRESENTANZA!

(21 Giugno 2014)

FIRENZE, MERCOLEDÌ 25 GIUGNO ORE 17.00
PIAZZA STAZIONE, EX PENSILINA TORALDO
(ENTRATA STAZIONE LATO PIAZZA ADUA)

Ministra Guidi (un’industriale che possiede stabilimenti tra Borgo Panigale e la Croazia, l’India, l’Argentina e la Romania): “Dobbiamo dire basta alla dilagante cultura anti-imprenditoriale, basta alla criminalizzazione del profitto”. Lo ha affermato la qualche giorno fa in occasione del convegno di Confindustria.”

IL JOBS ACT DEGLI INDUSTRIALI
Per auto-imporsi la libertà d’impresa, il Governo si è subito impegnato a vincere “la madre di tutte le battaglie […], la riforma del lavoro”, detta anche “Jobs Act”. Entriamo nel merito: il progetto del governo Renzi è stato in parte applicato nel Decreto Poletti, in cui è stata prevista la flessibilizzazione totale per i neo-assunti, attraverso l’introduzione di una ulteriore deregolamentazione dei contratti a tempo determinato e dei contratti di apprendistato. Una riforma fatta da industriali per industriali, appunto. Verrà poi il turno degli “altri”, quelli che già lavorano: oggi il Governo assegna 80 euro, domani cancellerà l’articolo 18, la Cassa Integrazione e la Mobilità, sostituendoli con un reddito uguale per tutti, che piace tanto ai giovani (imprenditori) e che piacerà sopratutto agli industriali. Questi infatti potranno scrollarsi di dosso lavoratori troppo anziani, usurati, scomodi o semplicemente troppo costosi, senza avere nessun obbligo di riassumerli. Meglio dare lavoro ai giovani, che si accontantano di poco: un contrattino leggero, una pacca sulla spalla, un lavoro usurante, e poi…si vedrà! Ancora una legge fatta da industriali per industriali.
Nel Paradiso del Profitto non c’è spazio per l’organizzazione dei lavoratori. Per questo il Governo ha già previsto una legge sulla rappresentanza sindacale, che consegni alle dirigenze di CGIL-CISL –UIL e UGL le chiavi dell’organizzazione dei lavoratori. In cambio, questi sindacati dovranno garantire l’assenza di conflitto sindacale dal livello confederale alla più piccola impresa di provincia. Un’operazione non da poco, cosicchè confederali e Confindustria, anziosi di non ritrovarsi completamente esautorati dall’Esecutivo, si sono portati avanti, stipulando due accordi ad hoc: gli accordi sulla rappresentanza del 31 maggio 2013 e del 10 gennaio 2014, scritti dai rappresentanti dei lavoratori…per gli industriali!

GIURA CHE NON SCIOPERI. LO GIURO!
Non basta dunque escludere dalla rappresentanza gli indesiderati, bisogna circoscrivere in un ambito rassicurante le possibilità stesse della contrattazione, non a caso i protocolli del 31 maggio e del 10 gennaio danno ampio rilievo alla “esigibilità” dell’accordo; i firmatari, cioè, “si impegnano a dare piena applicazione e a non promuovere iniziative di contrasto agli accordi […]sottoscritti formalmente dalle Organizzazioni sindacali (OO. SS.) che rappresentino almeno il 50% + 1 della rappresentanza”. Insieme all'accordo del 28 giugno 2011, che consente di derogare in peggio al CCNL di categoria in sede di contrattazione aziendale, queste nuove intese obbligano all'accettazione passiva di qualsiasi peggioramento contrattuale siglato dall'azienda e da benevoli funzionari sindacali. Come ogni divieto, quello che esclude qualsiasi iniziativa di contrasto (e non solo lo sciopero) agli gli accordi, ha le sue specifiche sanzioni e punizioni, che verranno previste al momento della stipula dei nuovi contratti nazionali.

UNA BATTAGLIA POLITICA

SE IL GOVERNO RENZI È RIUSCITO A COAGULARE INTORNO A SÉ UN FRONTE COMPOSTO DA POLITICI, INDUSTRIALI E BUROCRAZIE SINDACALI, STA A NOI ADESSO ORGANIZZARCI PER REAGIRE ALL’ATTACCO AL QUALE SIAMO SOTTOPOSTI!

Inoltre facciamo appello per una Grande Mobilitazione il 14 Luglio prossimo contro il Vertice Europeo sullo Sviluppo che si terrà a Firenze, dove parteciperanno 28 ministri Europei.

CAMPAGNA CONTRO GLI ACCORDI SULLA RAPPRESENTANZA E CONTRO IL JOBS ACT
#GUERRALCONFLITTO

CLASH CITY WORKER, CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE, COBAS FIRENZE

9899