">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Obama 2

Obama 2

(10 Novembre 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Stato e istituzioni)

Stato e istituzioni:: Altre notizie

SOVRANITA’

(4 Luglio 2014)

Massimiliano Guareschi sulle colonne del Manifesto recensisce l’ultimo lavoro di Alessandro Colombo “Tempi difficili” e lo fa entrando nel merito degli aspetti più problematici affrontati dallo stesso Colombo: in particolare sul come sono mutati, con la crisi, il diritto internazionale e i rapporti tra le classi.
Nell’articolo in questione appare però di grande rilievo la conclusione, che si riporta interamente di seguito:
“..Gli scenari del presente possono essere letti come una fase all’interno di un gioco oscillatorio. Ma si può anche ritenere che il principio ordinatore incentrato sulla sovranità risulti definitivamente spiazzato dall’emergere di spazialità multiscalari correlata a una proliferazione eterogena di dispositivi confinari, dalla perdita di peso delle opposizioni fondanti delle modernità politica (interno/esterno, militare/civile, pace/guerra, privato/pubblico) dalla sempre maggiore autonomia funzionale e cognitiva manifestati da regimi settoriali operanti su scala globale. Se si propende per tale ipotesi, ci troveremmo di fronte non a una provvisoria di un ordine costituzionale, sociale, economico, destinato a tornare una volta passata la bufera, ma a un possente processo costituente a scala globale cui, con ogni evidenza, le politiche adottate nel sublime della crisi stanno imprimendo una forte accelerazione.)
Affermazioni che pongono una questione di fondo, quella della “sovranità” al riguardo delle settorialità corporative potenzialmente possibili da portare avanti da regimi operanti su scala globale.
Una sovranità da affermare proprio in tempi di disgregazione sociale e di adozioni da parte di tutti gli attori politici presenti sulla scena di un’idea attraverso l’idea di una capacità operativa a livello globale.
Sullo sfondo resta il funzionamento concreto delle nostre democrazie occidentali.
In questa occasione sarà bene indicare due compiti: il primo quello di far valere l’elemento della sovranità nell’abito di un’ipotesi rivoluzionaria del tutto da reinventare; il secondo l’analisi dello spostamento avvenuto in questi anni tra “struttura” e “sovrastruttura”. Uno spostamento avvenuto senza opposizione alcuna, nel trionfo del “pensiero unico” esasperato fino a provocare i fenomeni dilaganti di individualismo, favoriti peraltro, dall’emergere di una tendenza molto forte al consumismo e relativa indisponibilità all’impegno politico e sociale.
Si tratta di recuperare, stando all’opposizione (il riferimento non è limitato naturalmente al piano interno) un’affermazione molto importante che le analisi correnti in materia tendono a occultare.
Preso atto della proliferazione dei poteri sociali e dell’istituzionalizzazione di contropoteri all’interno della società (sul modello dei centri sociali) è necessario ripartire dall’analisi della critica del parlamentarismo e dello Stato borghese di diritto.
Sulla base di quest’analisi si tratta di verificare l’assenza di riconoscimento del potere costituito: fenomeno che avviene a livello individuale provocando esiti diversi (ad esempio il 48% di astensionismo) e che lascia del tutto indifferente il “leader” preoccupato soltanto dell’apparire accusando l’insieme dei soggetti intermedi presenti nella società italiana di disfattismo.
Dall’opposizione è necessario riconquistare il diritto alla sovranità impedendone una sorta di “mutamenti” portati avanti dalla nuova classe dirigente e volti ad affermare da un lato la propria figura di comando e in secondo luogo costruendo un regime che neutralizzi, in qualche modo, i contrasti sociali e politici emergenti comunque all’interno di una società immiserita e fortemente incattivita.
Si tratta di affermare l’esistenza di una sfera di diritti e di azioni non disponibili verso chiunque nell’esercizio di uno spirito critico a livello di massa e, ancora, la presentazione di un modello di società alternativa, del tutto alternativa a quella in cui stiamo vivendo adesso.
L’idea è quella dell’esercizio di una sovranità collettiva da contrapporre giorno per giorno, minuto per minuto a quella portata avanti dai ceti dominanti e che oggi, come abbiamo avuto occasione di verificare, risulta fortemente indebolita, proprio lo svilupparsi di una critica feroce, condotta in nome della velocità decisionale, al parlamentarismo.
L’unica soluzione per i ceti dominanti (fra i quali spicca l’esistenza di ceto politico, davvero completamente slegato dalla realtà sociale) sarà quella della repressione, a tutti i livelli, in funzione di un inasprimento di quell’autoritarismo che il governo Renzi ha già dimostrato ampiamente di esercitare attraverso le proposte di modifica costituzionale e il progetto di legge elettorale.
L’insieme di questo fenomeno naturalmente deve essere verificato a livello internazionale: per quel che riguarda l’Unione Europea si pensi alla presenza del fascismo in Ungheria e all’emergere di fenomeni di grande portata sul terreno del razzismo e della “diversità della razza superiore”.
Mentre s’indebolisce l’idea politica di fondo del ceto dominante si tratta, da nostro punto di vista, di replicare con l’opposizione condotta sia sul terreno sociale si su quello politico.
Un movimento di opposizione cosciente della propria capacità di esercizio di autonoma sovranità; sarà quello il punto sulla base del quale andrà condotta un’ulteriore fase di scontro politico avendo come traguardo il raggiungimento dell’egemonia allo scopo di provocare una vera e propria rivoluzione intellettuale e morale.

Franco Astengo

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie dell'autore «Franco Astengo»

2771