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Terra, mare, cielo

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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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FIAT, SINDACATI E REGIONE CAMPANIA VERSO L’"ACCORDO PARADOSSO"

“LA PROROGA DELLA CIGS ALLONTANA OGNI REALISTICA PROSPETTIVA OCCUPAZIONALE PER I CIRCA 300 ADDETTI DI NOLA”

(4 Luglio 2014)

fiat

Con serrate riunioni la Fiat ed i suoi sindacati di fiducia ce la stanno “mettendo tutta” per dare una parvenza di credibilità ai finti piani industriali di Marchionne, da protocollare infine in sede di Giunta regionale della Campania nell’incontro congiunto che si terrà il prossimo 10 luglio (a 3 giorni della scadenza della cigs).

Ma quella del reparto confino del WCL di Nola (il cosiddetto ‘polo logistico d’eccellenza’ mai decollato - e come poteva ? - a sei anni dal suo allestimento) rimane una “mission impossible” rispetto ad ogni qualsivoglia efficienza industriale e gravemente strumentale in funzione del trasferimento discriminatorio, da Pomigliano, di 316 lavoratori deportativi “a far niente”.

Secca e netta è stata la valutazione degli operai convocati in assemblea stamattina nella sede dello Slai cobas di Pomigliano d’Arco che hanno individuato nel percorso sindacale ed istituzionale che si sta delineando una prospettiva di ”condanna a morte” per il loro posto di lavoro!

“Ma come si può far finta di credere alla plausibilità di un piano industriale taroccato supponente l’impossibile svolgimento da Nola delle attività logistiche di Pomigliano e degli altri stabilimenti centro-meridionali del gruppo Fiat quando per definizione tale attività (l’alimentazione delle linee di montaggio) deve necessariamente essere svolta all’interno dei reparti produttivi come in realtà sta già avvenendo in questi anni per Pomigliano, Melfi, Cassino ecc.”?

Lo svuotamento in atto a Nola delle rare funzioni logistiche (linee travaso ecc.) e l’allestimento di improbabili lavorazioni che non hanno nulla a che spartire con la logistica e quant’altro riconducibile al ciclo lavorativo delle vetture è la conferma del previsto “fallimento pilotato” dell’impianto con la precostituzione di fatto di un ramo d’azienda separato da tali attività e successivamente da “smaltire” con pesanti conseguenze occupazionali e sociali.

Sindacati degni di questo nome ed istituzioni regionali non colluse dovrebbero porsi la necessità non di trasferire improbabili lavorazioni a Nola ma semplicemente la incontrovertibile necessità di riportare i lavoratori a Pomigliano laddove si producono le autovetture!




4 luglio 2014

Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate

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