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La Gelmini ha ragione

La Gelmini ha ragione

(26 Novembre 2010) Enzo Apicella
Manifestazioni studentesche contro la "riforma" Gelmini in tutte le città.

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RIBELLARSI E’ GIUSTO. DEMISTIFICARE: IMPERATIVO CATEGORICO

(5 Luglio 2014)

renzibarroso

La costruzione di una falsa realtà da parte di mezzi di comunicazione di massa ormai totalmente asserviti al potere costituito rappresenta la questione prioritaria da affrontare per una sinistra d’alternativa e di opposizione che ritenga di meritare questi importanti appellativi.
Il “caso” più urgente, nell’ambito della apparentemente irresistibile costruzione del ”Regime Renzi”, riguarda il tema europeo e la presunta battaglia che si sta conducendo contro l’austerità e per una presunta “flessibilità” nell’applicazione dei parametri econometrici previsti dai trattati europei.
Siamo di fronte ad una mistificazione colossale, non tanto e non solo dal punto di vista dell’applicazione concreta di questa flessibilità (si tratta di una serie di rinvii, buoni per costruire soltanto e semplicemente immagine) ma soprattutto per via dell’occultamento che si sta verificando attorno alle condizioni reali dell’economia italiana, dei numeri spaventosi della povertà, della disoccupazione, della precarietà, del peso dello sfruttamento sulla maggior parte delle condizioni di lavoro.
Questa drammatica condizione materiale che gran parte delle cittadine e dei cittadini del nostro Paese sta vivendo in un quadro di pauroso arretramento dal punto di vista dei diritti sociali e politici è ignorato da tutti, anzi soffocato da pagine e pagine, ore e ore di trasmissione che cercano di inscenare una pantomima al riguardo della quale chi tiene ancora un poco alla verità non può che far salire rabbia e sconcerto.
Tutto ciò che si esprime “contro” questo stato di cose, viene praticamente cancellato come, ad esempio, la manifestazione di sabato scorso a Roma, la prima del controsemestre europeo, trattata alla stregua di una semplice dimostrazione anti-UE un poco folcloristica e non come invece è stato come la dimostrazione di una voglia di “non starci”, di svelare la cappa delle falsità, da parte dei soggetti più avanzati in campo sindacale e politico.
Demistificare, punto per punto, diventa quindi un imperativo categorico ed anche la sola via da percorrere per riorganizzare politicamente un’opposizione radicale capace di assumere identità sul piano culturale e soggettività sul terreno dell’organizzazione politica al fine di orientare, aggregare, portare avanti con assoluta continuità un conflitto che, in questo momento, appare la sola strada da percorrere anche per difendere la stessa democrazia rappresentativa, oggi in serio pericolo.
“Ribellarsi è giusto”: questa dovrebbe essere l’insegna di questa soggettività al riguardo della costruzione della quale, con molti ancora immersi in giochi politicisti del tutto inopportuni, dovrebbero essere finalmente rotti gli indugi.

Redazione Perchè La Sinistra

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