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(14 Novembre 2010) Enzo Apicella

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LIMITI, RITARDI, NECESSITA’: LA SINISTRA ITALIANA NON RIESCE A COSTRUIRE IL SOGGETTO DELL’OPPOSIZIONE

(e la riunione di Ross@ non è andata proprio bene…)

(13 Luglio 2014)

La sinistra italiana, anche quella che si proclama anticapitalista e alternativa stenta a costruire rapidamente, come impongono necessità e urgenza della fase, quel soggetto politico di opposizione senza del quale le pur buone istanze di lotta sociale che pure percorrono il nostro Paese sia pure in forma assolutamente limitata rispetto alla gravità dello stato di cose in atto e della ferocia dell’attacco che tecnocrazia, sistema dell’informazione, centrali finanziarie stanno portando alle condizioni materiali di vita di milioni di persone, già poste in forte difficoltà da molti anni: licenziamenti, disoccupazione, precarietà, privazione di diritti, sparizione del welfare, sottrazione secca di democrazia.
In questa sinistra si fa difficoltà anche soltanto a confrontare l’analisi della situazione concreta: si rubrica come un punto come un altro all’ordine del giorno il fatto che la situazione politica italiana ha decisamente svoltato, nel corso degli ultimi mesi, verso una pericolosa deriva autoritaria.
Siamo di fronte ad un’assoluta sottovalutazione di ciò che sta accadendo in Senato che invece meriterebbe la convocazione immediata di una grande manifestazione nazionale del tipo di quella del 25 aprile 1994 versus il primo governo Berlusconi e l’apertura di una fase di conflitto del livello di quello del Luglio’60 versus il governo Tambroni sostenuto dai fascisti.
Che cosa accade, sul piano democratico e costituzionale?
Accade che con il combinato disposto del nuovo senato e l’Italikum un partito da solo potrà eleggere il Presidente della Repubblica e cambiare la Costituzione, naturalmente in senso presidenzialista.
Nell’ambito europeo dopo che la Grecia è stata prescelta sul piano della creazione delle macerie sociali, l’Italia è stata prescelta per un esperimento di deriva autoritaria.
Ed è questa la vera novità della fase aperta dal governo Renzi che si muove, utilizzando una forte venatura populistica e sfruttando il vero e proprio “sfinimento” che percorre la società italiana, anche in discontinuità con l’idea del governo degli ottimati e dei super-tecnici al potere che aveva caratterizzato i governi Monti e Letta, comunque nati anch’essi in regime di sostanziale (anche se non formale) sospensione della Costituzione.
A sinistra, invece, ci si muove – rispetto a questo stato di cose – nell’incertezza: da un lato pensando alla possibilità di ricostituire il centrosinistra (!!??) nelle regioni e all’arrivo del “papa nero” risolutore di tutti i mali sulla via del “benecomunismo” e del Partito di “Repubblica” e dall’altra tra una sorta di pansindacalismo e di una via organizzativa tipo il vecchio “intergruppi”.
E’ evidente che occorre partire dai contenuti e dalle lotte sociali ma senza un’adeguata strutturazione politica attraverso la quale far crescere coscienza e organizzazione sarà difficile se non impossibile porsi produttivamente all’altezza dello scontro in atto e dei gravi pericoli che in questo sono insiti.
Invece appare difficile persino confrontarsi a questo livello in un colpevole prosieguo del crescendo di analisi errate e relative conseguenze politiche che hanno caratterizzato la sinistra italiana nel corso degli ultimi decenni.
Senza l’apertura di un luogo di dibattito e aggregazione politica laddove si possa esercitare seriamente e approfonditamente questo tipo di impegno non si potrà neppure accennare a una ripresa di capacità concreta di fronteggiamento di questo drammatico esistente e delle sue prospettive di ulteriore inasprimento nelle condizioni di esercizio del potere da parte del capitale.
La riunione del coordinamento nazionale di Ross@ svoltasi ieri 12 Luglio ,che pure ha convocato per Ottobre un’importante Assemblea Nazionale, non si è discostata, nell’andamento del suo dibattito, dall’espressione di un’internità a questo quadro di complessiva insufficienza nella qualità del dibattito.
Un livello quello espressosi in Ross@ nell’occasione ancora al di sotto dello scatto in avanti che la consapevolezza della qualità della crisi in atto richiederebbe: un dato preoccupante che bisognerà cercare di affrontare al meglio in questi mesi che ci separano dall’Assemblea Nazionale cercando di fornire contributi di merito, momenti di aggregazione e di crescita sul territorio, dispiegamento di impegno soggettivo e colletti
Ci sono in Italia tanti piccoli partiti e gruppi che si muovono secondo vecchi dettami e inveterati piccoli interessi difficili da rimuovere: manca il soggetto dell’opposizione alternativa, anticapitalistica, democratica.

Franco Astengo

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