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23 settembre

23 settembre

(20 Settembre 2011) Enzo Apicella
Venerdì 23 settembre Abu Mazen presenterà alle Nazioni Unite la richiesta di adesione della Palestina come Stato

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    (Palestina occupata)

    FERMARE L'AGGRESSIONE DI ISRAELE.

    FUORI DA GAZA LE TRUPPE COLONIALI DEL SIONISMO; SOSTEGNO ALLA RESISTENZA ARMATA CONTRO LE TRUPPE D'OCCUPAZIONE; PER UNA GUERRA DI POPOLO CONTRO L'OCCUPANTE; VIA LO STATO D'ISRAELE; PER UNA PALESTINA UNITA, LIBERA, LAICA E SOCIALISTA.

    (23 Luglio 2014)

    Volantino che sarà distribuito alla manifestazione regionale del Veneto a Vicenza venerdì 25 luglio

    Lo Stato Sionista non solo pratica il terrore indiscriminato contro i palestinesi, ma lo rivendica impunemente agli occhi del mondo. Le “democratiche” diplomazie dell'occidente non solo giustificano lo Stato assassino, ma lo armano.

    I giornali borghesi “progressisti” che ovunque spiegano a chi subisce la violenza le virtù morali della “non violenza”, offrono oggi il meglio della propria “equilibrata” ipocrisia: recitando insieme il dolore per le vittime e la comprensione per i carnefici, entrambi invitati alla “moderazione”. I governi arabi, vecchi e nuovi, cercano solo di star fuori dalla mischia, per tutelare la propria sopravvivenza all'ombra del sionismo: cui offrono, a futura memoria, collaborazione e buon vicinato. Intanto un astuto populista vestito di bianco e chiamato “Papa” dichiara con gli occhi rivolti al cielo che “ è difficile giudicare ogni volta ciò che è bene e ciò che è male”, assolvendo così il crimine in corso nel nome dell'onnipresenza del “peccato”.

    Di fronte a questo cinico immondezzaio, politico e morale, è vergognoso il balbettio delle sinistre riformiste, in Italia e in Europa. Tutte a invocare la “pace” nel nome della soluzione truffa “due popoli due Stati”: la stessa bandiera impugnata formalmente dalle classi dominanti di tutto il mondo, per legittimare lo status quo in Palestina. Uno Stato sionista padrone di tutto (terra, acqua, armi) e un popolo palestinese espropriato di tutto; cui, nel migliore dei casi, si offre generosamente la possibilità di chiamare “Stato” il proprio fazzoletto di prigione, a cielo aperto, in cambio del riconoscimento dei propri carcerieri e dei loro bombardieri.

    I Palestinesi, oggi più che mai, non hanno amici tra le potenze della terra. Né tra i loro complici. Né tra le sinistre loro asservite. Possono contare solo sulle proprie forze, e sulla forza del popolo arabo. Unendo l'eroica resistenza armata con la sollevazione popolare di massa. Lo sciopero generale nei territori occupati di Gaza e Cisgiordania sia solo l'inizio. Si levi una nuova grande intifada. Le truppe sioniste d'occupazione siano circondate da un popolo in armi.

    ANP e Hamas hanno entrambe paura dell'armamento del popolo, conoscendo l’impopolarità dei propri privilegi e/o delle proprie compromissioni e temendo per il proprio potere. Il lancio propagandistico a vuoto di razzi innocui è molto più rassicurante anche per loro. Perché il loro scopo vero non è la liberazione del popolo palestinese ma la conservazione della propria nicchia di potere (dorata e/o oppressiva) su quel popolo.

    Ma la verità è che solo una grande mobilitazione di popolo armata può alzare una diga, ampliare le perdite dell'occupante sionista, trasformare ogni vicolo e ogni casa in un punto di resistenza e di fuoco contro i soldati israeliani e le bande armate di coloni. Solo così è possibile richiamare la più ampia mobilitazione del popolo arabo in tutta la Palestina occupata, e al di fuori di essa. Solo così è possibile spingere all'azione di massa la parte araba oppressa della popolazione israeliana e favorire contraddizioni e fratture nello stesso campo operaio e popolare ebraico. Solo così si può richiamare la più vasta mobilitazione internazionale a sostegno dei palestinesi e aprire un varco nel muro del terrore.

    IL PCL non si limita alla solidarietà con i palestinesi contro i loro aguzzini. A fianco delle forze migliori della resistenza palestinese, rivendica una nuova grande intifada in tutta la Palestina e in terra araba. Non è l'ora della “pace” con gli oppressori sionisti. E' l'ora della guerra di popolo: l'unica che può portare pace agli oppressi.


    PER LA DISTRUZIONE RIVOLUZIONARIA DELLO STATO SIONISTA.
    CONTRO L’APARTHEID IN CISGIORDANIA E IN ISRAELE.
    PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI I PRIGIONIERI RINCHIUSI NELLE CARCERI ISRAELIANE.
    PER IL DIRITTO AL RITORNO DEGLI ESULI PALESTINESI.
    PER UNA PALESTINA LIBERA, LAICA E SOCIALISTA CON PIENI DIRITTI DEMOCRATICI PER LA POPOLAZIONE EBRAICA, PER UNA FEDERAZIONE SOCIALISTA DEL MEDIO ORIENTE.

    Partito Comunista dei Lavoratori
    Per la Quarta Internazionale - Sezione di Vicenza Iqbal Mas

    Fonte

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