">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Capaci / Incapaci

Capaci / Incapaci

(1 Agosto 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Stato e istituzioni)

Stato e istituzioni:: Altre notizie

NON E’ LA LOTTA DELLA LEGGE CONTRO I NEMICI DELLA LEGGE, NON E’ NEANCHE MALAGIUSTIZIA, E’ SOLO GIUSTIZIA DI CLASSE.

Una riflessione dall'interno del Comitato 23 Ottobre

(1 Agosto 2014)

nonelalotta

La macchina giudiziaria dello Stato cosiddetto democratico è gestita per arrivare allo stesso risultato per chi detiene il potere reale (economico/politico/militare/mediatico), della macchina giudiziaria di un paese capitalista autoritario o apertamente dittatoriale.

I giustizialisti, quelli in buona fede, esprimono il loro bisogno di giustizia, affogando nel particolare di una sentenza e sono incapaci, sia di vedere il meccanismo nel loro insieme, sia di domandarsi perché succede. Così facendo diventano talmente ottusi da non riuscire a vedere il quadro generale del sistema, che garantisce sempre a chi detiene il comando della società, l’immunità, non solo dall’immoralità sociale del sistema stesso (cioè dallo sfruttamento, neanche previsto dalle regole dello Stato capitalista), ma dalle stesse leggi del sistema, realizzate dalla classe dominante, pro domo sua.

Le leggi dello Stato, specchio dei rapporti sociali reali e quindi figlie del potere economico finanziario della borghesia capitalista, puniscono solo gli oppositori del sistema. Quando accade( raramente), che un potente finisce nelle mani della giustizia ( nel senso che ci finisce di fatto, non per finta come Ganzer, la Lorenzetti o Berlusconi) e sconta anni di galera, è sempre un ex potente, uno sconfitto nella lotta intestina e senza esclusione di colpi tra i gruppi di interesse economico/politico capitalista. Solo allora la galera torna utile per imprigionare gli sconfitti della frazione avversa del capitalismo. Ma ripeto, avviene raramente, molto più spesso gli uomini del complesso politico/economico/militare/mediatico, del potere, preferiscono, se proprio non possono farne a meno, fare cartello, realizzare un compromesso tra i loro interessi, perché il vincitore di oggi può essere lo sconfitto di domani e una mano può lavare l’altra in caso di difficoltà. Emblematica in questo senso la vicenda Berlusconi e i rapporti che intrattiene col capo del Governo Renzi.

I giustizialisti veri, invece sono, si sarebbe detto una volta, fascisti in doppio petto, sanno quel che fanno e perché lo fanno. Quelli in buona fede sono costretti dalla loro stessa dabbenaggine ad andargli dietro a fari spenti.

Lo Stato “democratico” per garantire gli stessi risultati della Dittatura ( alla classe al potere), nelle condizioni attuali della società funziona così, ciò che appare non è, ciò che è non appare.

Quella che viene spacciata dai grandi mezzi di comunicazione, che sono servizi fondamentali in mano ai potentati economici e alla loro rappresentanza politica, è una lotta tra la Legge e i nemici della Legge, mediaticamente una lotta tra i buoni e i cattivi. Tra la Magistratura e le Forze dell’Ordine da una lato e le forze del “disordine”, la criminalità, i ladri dall’altro.

Ma è una interpretazione “cinematografica”, una fiction, che nulla ha a che vedere con la realtà delle cose. Ovviamente il circo televisivo farà di tutto per accreditarla, visto chi lo paga e chi lo controlla. E questo è uno dei pilastri su cui si fonda lo Stato “democratico” per garantire alla classe dominante gli stessi risultati della Dittatura.

Nella realtà i Berlusconi non vanno in galera, continuano a fare affari, a produrre leggi che mantengano saldi gli interessi garantiti dagli attuali rapporti sociali, i Generali spacciatori non vanno in galera ma saranno protetti dal Potere politico, i politici che hanno infeudato i vari territori, non andranno in galera, al massimo ai domiciliari, visto che non sono così potenti come Berlusconi e Ganzer. Ma questa che è la realtà non si deve vedere.

Così, appare che hanno condannato Berlusconi, il Generale Ganzer e arrestato la Presidentessa Lorenzetti. Condannati, arrestati, ma nessuno va in galera, nessuno è in galera, nessuno andrà in galera, ne oggi, ne mai. E come loro tutti quelli come loro, la classe dominante, la razza padrona, per loro non ci sarà mai galera, a meno che non cadano in disgrazia o non abbiano da ricattare proprio nessuno, cosa assai difficile visto le strade che si devono percorrere per arrivare là dove si sono sistemati. L’apparente condanna di un ricco capitalista, di un Generale dei Carabinieri, di una potente donna del PD è per l’appunto apparenza mediatica. Nella realtà concreta: edulcorata, decantata, procrastinata fino alla prescrizione, lungo il rito giudiziario, prima che esso inizi, nel primo grado o nel secondo, oppure in cassazione, chi è al Comando non sarà comandato alla galera, mai, questo è certo.

E i giustizialisti in buona fede continuano a guardare il dito senza vedere la Luna, e se c’è un giudice onesto che immagina di poter fare giustizia, lungo il tragitto che la macchina giudiziaria dovrà compiere, il suo lavoro sarà assorbito e smaltito in tempo utile, perché al termine dei lavori il ricco e il potente non abbia conseguenze e il povero e il ribelle sia punito come chi controlla la società ha deciso.

Perché per i nemici dello Stato, tutto è diverso, per loro tutto è speciale, a partire dalle leggi, Associazione sovversiva, Finalità sovversiva, Alta sicurezza, Isolamento, per una scritta su un muro o perché hai infranto il lunotto di una ruspa a Spoleto o in Val Susa, tutta roba, dicono loro, ostativa alla libertà.

E così si sta in galera, in isolamento, con una condanna a 2 anni perché sei Anarchico e non si andrà mai in galera con una condanna di 4, 10 o 14 anni se sei stato servitore dello Stato o di te stesso che Stato concretamente sei e ricco pure.

La legge “democratica” infine non è molto diversa quando spettacolarizza se stessa dalle rappresentazioni gladiatorie degli antichi. Per lo spettacolo che andrà in scena sui notiziari non servono attori, ma persone vere, magari ragazzi, ha bisogno di carne viva, di ossa e di sangue. Così lo spettacolo è completo e credibile.

Allora la “democrazia” va in onda e può rappresentare la guerra della legge contro malavita e terrorismo, mentre il carabiniere spara alle spalle al ladro che fugge e gli Aermacchi volano su Gaza facendo strage di bambini.

Aurelio Fabiani

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

2771