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FERRAGOSTO 2014: NEL GIORNO SIMBOLO DELLE VACANZE UNA PROPOSTA DI LOTTA CONTRO TUTTE LE GUERRE E TUTTE LE STRAGI, OLTRE LE FEDI E I COLORI

(13 Agosto 2014)

yazidi

La proposta è molto semplice a rivolta a tutte le militanti, i militanti, le compagne e i compagni che vivono sulla propria pelle il dramma epocale di questa “modernità senza umanità”.
Nel giorno di Ferragosto, la giornata evocativa del rito delle vacanze, la proposta è quella di organizzare momenti di lotta contro tutte le guerre e tutte le stragi, andando proprio oltre le fedi e i colori ma proponendo a chi avrà la voglia di ascoltarci il nocciolo delle grandi contraddizioni storiche.
Queste iniziative che dovrebbero essere diffuse sul territorio andrebbero convocate senza avere paura di dimostrare anche il “microscopico” delle nostre capacità collettive di testimonianza mettendo in piedi presidi e manifestazioni possibilmente nei tanti luoghi – simbolo che ricordano momenti tragici della nostra storia.
In questo Ferragosto 2014 tra l’altro ricorrono scadenze di particolare importanze: nell’estate del 1914, cent’anni fa, scoppiò la prima guerra mondiale, un’inutile continua strage compiuta dagli imperialismi concorrenti delle grandi potenze impegnate nella ricerca del proprio potere, dell’ingigantimento delle proprie ricchezze, nella reciproca concorrenza per perpetuare al meglio il grande sfruttamento umano rappresentato dal colonialismo.
Nell’estate del 1944, settant’anni fa, raggiunse, ancora, il proprio culmine la seconda guerra mondiale: in Italia fu l’estate della grande repressione nazi-fascista, delle grandi stragi compiute sulla popolazione civile mentre in Europa raggiunsero, proprio in quel tempo, la massima potenza le enormi macchine della morte dei campi di sterminio.
Non s’intende in quest’occasione evocare un semplice pacifismo da proclamare ecumenicamente dall’alto di qualche balcone e neppure un pacifismo a senso unico pronto all’occasione a mettersi addosso la tuta mimetica.
Non dimentichiamo le croci che benedivano le armi rivolte contro l’infedele e di contro le grida alla jihad: tanto per fare gli esempi più clamorosi tra i mille che si potrebbero portare avanti.
Si tratta di afferrare l’occasione per proclamare con grande forza e chiarezza che le stragi non hanno fede e colore, non ci sono palestinesi, siriani, curdi, cristiani, yazidi, musulmani, ucraini, russi, tanto per citare i casi più clamorosi ed evidenti dell’attualità, facendo finta di dimenticare i più nascosti dalle cronache.
Le guerre e le stragi hanno un’origine ben precisa: quella dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dello sfruttamento dell’uomo sulla natura, dell’accaparramento insensato delle risorse, dell’idea che soltanto l’esercizio della violenza possa permettere l’affermazione delle proprie egoistiche ragioni.
Le ragioni di un gruppo, di una razza, di una religione che intendono affermarsi ai danni degli altri, sopraffacendoli, addirittura cancellandoli.
Non accettiamo tutto questo perché siamo contro lo sfruttamento, contro le sopraffazioni, contro le ingiustizie dei potenti.
Non ci limitiamo, però, alla ricerca di una pace qualunque, di un intervallo tra le guerre nel corso del quale i potenti continuano a esercitare il loro iniquo potere.
Siamo contro le guerre, le stragi, i delitti verso l’umanità perché intendiamo cambiare questa società, vogliamo buttarla per aria e ricostruirla pietra su pietra, in un’idea possibile di eguaglianza etica, sociale e politica.

Franco Astengo

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