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La Cina è vicina

La Cina è vicina

(17 Agosto 2010) Enzo Apicella
Il prodotto interno lordo cinese ha superato quello del Giappone, ed è secondo solo a quello degli Usa

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Il capitale riconosce la malavita come figlia prediletta

(22 Agosto 2014)

Saranno inserite nel calcolo del Pil dell'Unione anche attività illegali come prostituzione, contrabbando e droga. Gli affari sono affari, e il capitale ha deciso di dare una qualche forma di legalizzazione al malaffare. Ci sono precedenti illustri, ad esempio le guerre dell’oppio, condotte dall’Inghilterra contro Il Celeste Impero, colpevole di mettere un freno al libero commercio di tale “salutare” droga.
L’Italia si è subito adeguata con entusiasmo: “ce lo chiede l’Europa” è ormai il passepartout per ogni arbitraria decisione.
Di fronte a ciò, perdono rilievo la discussioni sulle trattative stato –mafia. Le mafie potrebbero essere quotate a Wall Street. Forse, tra qualche tempo, un finanziere zelante multerà un commerciante per avere pagato il pizzo senza rilasciare lo scontrino. Per una migliore regolamentazione, sarà opportuno creare un ministero per la malavita e convocare cosche e drine come parti sociali.
Pare che la “ ndrangheta” sia diventata la più potente organizzazione criminale del mondo. Non lamentiamoci, perciò, se nel nostro paese tante opere d’arte vengono rubate su commissione, se un patrimonio artistico unico al mondo è abbandonato al degrado, se gloriose biblioteche vengono chiuse e opere preziose stipate in magazzini, se i crolli a Pompei non fanno più notizia, se la Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Etruria Meridionale viene cancellata, lasciando seri dubbi sulla conservazione di reperti riconosciuti dall’Unesco patrimoni dell’umanità. Ora, a diffondere nel mondo il nome dell’Italia, c’è la “’ndrangheta”, col suo cospicuo patrimonio, e, una volta riciclato e ripulito, il denaro non puzza, come già sapeva Vespasiano. Oggi, a dirigere il paese, abbiamo un’intera legione di vespasiani.
Il nostro orgoglio nazionale è salvo: siamo sempre un paese di santi (Santoro, Santanché) di eroi (Schettino) di poeti (Bondi), di navigatori (D’Alema)

Michele Basso

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