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In soccorso alla popolazione civile

In soccorso alla popolazione civile

(1 Giugno 2011) Enzo Apicella
La Nato ha comunicato la proroga di 90 giorni della missione in Libia

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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    COLONIALISMO (notizie da Quotidiano.net e Babel Press) CON UN COMMENTO DELLA REDAZIONE DI PERCHE' LA SINISTRA

    (25 Agosto 2014)

    Abbiamo riportato di seguito due notizie diverse, riguardanti i migranti che stanno morendo nella disperata ricerca di un modo di vivere diverse da quello tragico nel quale sono costretti nella loro patria d'origine e, di contro, quei giovani cresciuti se non nati in Europa che compiono il tragitto contrario per andare a combattere nelle loro terre d'origine abbracciando le forme più estreme di fanatismo religioso militarista.
    In questo senso non deve essere usato il termine "terrorista" che rappresenta, rispetto alla realtà, un vero e proprio punto di mistificazione.
    Due notizie apparentemente non omologhe ma legate assieme da un intreccio indossolubile: entrambi i fenomeni sono infatti ancora il prodotto del colonialismo occidentale, della volontà imperiale di cui è stata espressione anche l'Italia.
    E' il frutto della volontà di sfruttamento, di creazione di un enorme "esercito di riserva" di lavoratori, di esportazione della sovraproduzione in particolare di armi, di esportazione forzata di una cultura estranea, di una "democrazia" concepita come comando dall'alto.
    Non possiamo che ribadire il nesso stretto tra capitalismo e colonialismo che avuto nella fase "imperiale" la sua sublimazione, il suo punto più alto.
    In un momento di grande difficoltà nell'insieme delle relazioni internazionali e del presentarsi di rischi concreti circa la possibilità di esplosione di una guerra globale, questi fatti rappresentano ancora il frutto di una cattiva stagione, segnata dalla sopraffazione e dal dominio, che pare proprio non avere fine.
    Ancora una volta, quando assistiamo all'esplosione della propaganda, è bene sempre riflettere sulle cause vere di questi episodi, delle stragi e dei massacri al riguardo dei quali i potenti della Terra continuano a spargere lacrime di coccodrillo.


    Naufragio in Libia, 250 vittime. Migranti, nuova strage: 18 morti. Alfano: "L'Europa sia chiara"
    Dopo i duecento morti annegati di ieri al largo della Libia, stamattina si registra una nuova tragedia nel Mediterraneo. Il ministro dell'Interno: "L'Ue non dica 'non abbiamo i soldi'"
    La nave Foscari della Marina Militare in supporto al pattugliatore Sirio (Ansa) La nave Foscari della Marina Militare in supporto al pattugliatore Sirio

    Lampedusa, 24 agosto 2014 - Davvero non si riesce ormai a tenere il conto delle vittime della strage di migranti nel Mediterraneo. Dopo gli oltre duecentocinquanta morti annegati, stamattina si è registrata una nuova tragedia in mare, stavolta molto vicina alle nostre coste: gli uomini della Marina Militare impegnati nell'operazione Mare Nostrum hanno recuperato a sud di Lampedusa i cadaveri di 18 migranti, tutti uomini, che erano a bordo di un gommone.
    Sull'imbarcazione altre 73 persone che sono state salvate. Il gommone era stato avvistato nel corso della notte da nave Sirio, che si è diretta nella zona per prestare i soccorsi. L'imbarcazione era in balia del mare, probabilmente a causa di un problema al motore.
    RINGRAZIAMENTI DALLA UE - La Commissione Ue è "scioccata da queste nuove tragedie del mare", tra cui quella al largo delle coste libiche, e "ringrazia l'Italia" per gli enormi sforzi messi in atto per assistere e salvare migliaia di migranti negli ultimi giorni". Bruxelles "resta impegnata ad aiutare" l'Italia. La commissaria Ue agli affari interni Cecilia​ Malmstroem "incontrerà la prossima settimana" il ministro Angelino Alfano "per meglio definire le priorità e fornire assistenza" all'Italia sul fronte immigrazione. Lo ha annunciato il portavoce della commissaria.
    ALFANO - Ma intanto Alfano sollecita una risposta rapida. "L'Europa deve dirci con chiarezza se è pronta a subentrare a Mare Nostrum. Abbiamo salvato migliaia di vite umane, ora l'Ue deve affrontare il tema della frontiera. Se non se ne farà carico, l'Italia dovrà assumere delle decisioni e prendere delle proprie responsabilità". Sul tema dell'immigrazione "l'Europa non può dire 'non abbiamo soldi'. Perché, l'Italia ha i soldi?". Dunque, "se l'Europa non si farà carico del problema delle frontiere, noi dismetteremo Mare Nostrum, anche se continueremo a farci carico del soccorso in mare", ha specificato Alfano al Tg1. "Stiamo già lavorando a progetto alternativi - ha aggiunto - che, tuttavia, sottoporrò al Cdm solo dopo che l'Europa avrà detto no a subentrare a Mare Nostrum. Perché così non si può andare avanti. Mare Nostrum va avanti già da un anno e non vogliamo che abbia il secondo compleanno".
    ARRIVI IN CALABRIA - Intanto nel porto di Reggio è arrivata la nave militare Virginio Fasan con a bordo 1.373 immigrati soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum. A bordo dell'unità c'è anche il cadavere di un eritreo che è stato trovato già morto su un barcone sul quale viaggiava insieme ad un gruppo di connazionali. Il gruppo di immigrati è composto da 1.014 uomini, 200 donne e 159 minori. Ad accogliere gli immigrati il servizio di primo soccorso e assistenza predisposto dalla Prefettura di Reggio Calabria con la partecipazione dei rappresentanti degli enti locali e delle organizzazioni sanitarie e di volontariato gia' intervenute in occasione degli altri sbarchi avvenuti nelle ultime settimane. Secondo il piano che e' stato predisposto, 1.173 immigrati verranno condotti in altre regioni, mentre duecento saranno ospitati in due strutture messe a disposizione dal Comune di Reggio Calabria.
    NEL WEEKEND SOCCORSI IN 3500 - Sono oltre 3.500 le uomini, le donne e i bambini salvati da venerdì nel canale di Sicilia dai mezzi della Marina Militare, della Guardia Costiera e dalle imbarcazioni civili. L'ultimo intervento si è concluso poco fa con 215 migranti, tra cui 55 donne e 38 minori, salvati e trasportati a bordo di nave Fenice.
    A bordo di nave San Giusto ci sono invece quasi 900 migranti, oltre 500 dei quali soccorsi dai mezzi della Guardia Costiera e trasferiti sull'ammiraglia del dispositivo Mare Nostrum. Su nave Sirio, si trovano invece 193 migranti soccorsi dalle motovedette dalla Guardia Costiera e i 73 che erano a bordo del gommone soccorso nella notte a sud di Lampedusa dove sono stati trovati i 18 cadaveri.


    Il jihadista della porta accanto, una nuova sfida per l’Europa
    24 luglio 2014
    Il fenomeno dei combattenti stranieri, in maggioranza giovani, sopratutto europei, che si uniscono alla Jihad in Siria o in Iraq, ha ormai raggiunto dimensioni impressionanti: si parla di migliaia di persone. E dopo l’attentato al museo ebraico di Bruxelles, l’Europa è chiamata a fronteggiare una nuova minaccia: la guerra domestica dei “reduci”. L’Europol, agenzia europea per la sicurezza nel 2013 parlava di un numero variabile fra 1200 e 2000. Tante sarebbero le persone disposte a lasciare le loro confortevoli e sicure abitazioni in Europa per mettere a rischio (e spesso perdere) la propria vita in nome di Allah. Questo numero in aprile, in una relazione del ministro Alfano alla Camera, era salito a circa 2300. Ma probabilmente la falange del terrore è molto più numerosa e si avvicina alle 5000 unità. Quest’ultima cifra è stata rivelata dal Financial Times citando fonti della Turchia, il paese attraverso il quale un esercito di fanatici entra nel territorio siriano per combattere contro Bachar al Assad.
    La “legione straniera”
    «Non si à mai visto nella storia, un così alto numero di stranieri in un solo teatro di operazioni», ha detto, riferendosi alla guerra in Siria, Gilles de Kerchove, coordinatore dell’Unione Europea per la lotta contro il terrorismo. L’elenco di questi 5000 combattenti stranieri è stato passato dalle autorità di vari paesi europei al governo di Ankara; il quale a sua volta ha chiesto, legittimamente e polemicamente, come mai questo persone non fossero state fermate nei loro paesi di origine prima della partenza. AP151319862248Da un punto di vista globale, uno studio del Washington Institute, che si occupa dei rapporti fra USA e Medio Oriente, daatato dicembre 2013, quantifica fra i 3500 e gli 11 mila il numero dei foreing fighters, i combattenti stranieri, che avrebbero operato in Siria sotto le bandiere nere dell’ISIS. L’Italia è interessata a questo fenomeno anche sei in maniera apparentemente più marginale rispetto ad altri paesi UE. Nel citato intervento alla Camera per il question time, lo scorso 18 giugno, il ministro dell’interno Alfano ha rivelato che «sono circa 30 i soggetti già residenti nel nostro Paese che si sono recati in Siria, otto dei quali vi hanno trovato la morte». L’ultimo rapporto sul terrorismo di Europol, relativo al 2013, mostra come la Francia sia il paese più fortemente interessato al fenomeno del terrorismo islamico, e come l’attività di prevenzione e repressione si sia molto intensificata.

    Redazione Perchè La Sinistra

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